PERCHE' IL WTC-7 E' CROLLATO?


(Se proprio hai fretta, puoi leggere un brevissimo riassunto di questa analisi qui.)

 

PERCHE' IL WTC-7 E' CROLLATO?
Di Steven E. Jones [con varie aggiunte apportate da me]. Tratto da www.comedonchisciotte.org.

Nello scrivere questo lavoro, chiedo un’indagine seria sull’ipotesi che il WTC-7 e le Torri Gemelle crollarono non tanto per i danni e gli incendi, ma furono abbattuti tramite l’uso di esplosivi precedentemente posizionati. Prendo in considerazione i rapporti ufficiali di FEMA, NIST e Commissione 11 Settembre, secondo i quali i danni degli incendi più il danno in sé causarono il crollo completo di tutti e tre gli edifici. E porto le prove per la teoria della demolizione con esplosivi, che è suggerita dai dati disponibili, verificabile e confutabile e che ancora non è stata presa in seria considerazione in nessuno degli studi finanziati dal governo USA.

Adesso vi invito a considerare il collasso del palazzo di 47 piani, il WTC-7, che non fu colpito da alcun aereo, come base per una ulteriore discussione.

Questo è l’edificio prima degli attentati dell’11 settembre 2001:

            

Il WTC-7 ripreso da diverse angolazioni
 

Può sembrare piccolo, paragonato alle Torri Gemelle, ma in realtà si trattava di un imponente grattacielo alto ben 174 metri.

Per chi sostiene che il WTC-7 sia crollato a causa dei danni riportati dal crollo delle Torri, ecco la prova che (secondo gli stessi rapporti ufficiali) invece è stato solo investito da una nuvola di polvere e da rottami troppo piccoli per causarne il crollo:



Figura 1


Figura 3


Figura 2
  
Nella Figura 2 (tratta dal rapporto ufficiale FEMA sul crollo del WTC-7) è possibile vedere che il WTC-7 è stato colpito - e solo parzialmente - solo dai detriti più piccoli derivanti dal crollo delle Torri (cerchio arancione), perché i frammenti più massicci e pesanti sono caduti in un raggio di circa 70 metri dalle Torri Gemelle (cerchio rosso), e non più lontano. Il WTC-7 era distante circa 110 metri dalla Torre Nord e oltre 200 dalla Torre Sud.
Nella Figura 3 è possibile invece vedere una semplice ricostruzione grafica [fatta alla buona dal sottoscritto, quindi abbiate pazienza, n.d.r.] che mostra tutti i danni (elencati dal rapporto ufficiale del NIST) che il WTC-7 aveva sostenuto a causa dei crolli delle Torri. Come si può vedere anche dalla Figura 1 (tratta anch'essa dal rapporto NIST), erano tutti piuttosto superficiali e non hanno intaccato la struttura di sostegno interna.
Questo è il motivo per cui lo stesso rapporto NIST non considera i danni causati dal crollo delle Torri come una causa (o anche solo una concausa) del crollo del WTC-7, e lo attribuisce invece esclusivamente agli incendi che si erano sviluppati all'interno dell'edificio.
 
Questo è il WTC-7 il pomeriggio dell’11 settembre, dopo il crollo delle Torri. Il WTC 7 è il grattacielo alto sullo sfondo a destra. Si può notare che è ancora quasi del tutto intatto e che non ha riportato danni degni di rilievo dai crolli delle Torri:

 
Eppure, ecco, 7 ore dopo, il WTC 7 completamente crollato su se stesso:

Ora che avete visto queste istantanee, è fondamentale per la discussione che segue che voi osserviate il video del crollo di questo edificio (scaricabile qui). Se volete altri video del crollo da altre angolazioni, andate qui (o su YouTube).

Quindi osservate una diversa inquadratura dello stesso edificio (angolo sud-ovest) mentre comincia la sua fine.

Cosa avete notato? 

Le mie ragioni per proporre l’ipotesi della demolizione con esplosivo in contrapposizione all’ipotesi “ufficiale” di crollo causato da incendi sono queste (cliccate per andare alla spiegazione): 

1) L'ACCIAIO FUSO RITROVATO NELLE MACERIE

2) NESSUN GRATTACIELO MODERNO IN ACCIAIO E' MAI CROLLATO COMPLETAMENTE A CAUSA DEL FUOCO

3) LA PRESENZA DEGLI "SQUIBS" TIPICI DELLE DEMOLIZIONE CONTROLLATE

4) IL CROLLO IMPOSSIBILMENTE SIMMETRICO E PRECISO PER ESSERE SPONTANEO

5) L'INSPIEGABILE CONOSCENZA ANTICIPATA DEL CROLLO

Ognuna di esse, da sola basterebbe a smentire completamente la versione ufficiale sul crollo del WTC-7.




1) L'ACCIAIO FUSO RITROVATO NELLE MACERIE

Iniziamo dal fatto che alla base del WTC-7 (ma anche delle Torri Gemelle), sotto le macerie, si ritrovarono grandi quantità di metallo fuso anche a distanza di settimane dai crolli. Un video e alcune foto ci forniscono la testimonianza visiva del metallo al suolo.

 

La fotografia qui sopra (clicca sulla foto per ingrandire) mostra la rimozione di parte del metallo rovente dalle rovine della Torre Nord sedici giorni dopo l’11 settembre. Nota il colore della parte inferiore del metallo estratto – questo ci dice molto della temperatura del metallo e ci offre importanti indicazioni riguardo la sua composizione, come vedremo.

Vediamo ora le molte altre prove della presenza di acciaio fuso nelle macerie del WTC-7 e delle Torri.

Ci sono diverse osservazioni di metallo fuso nei seminterrati di tutti e tre gli edifici, i WTC-1 e 2 (le Torri Gemelle) e 7. 

Il dr. Keith Eaton ha ispezionato Ground Zero e ha dedotto su The Structural Engineer: “Ci hanno fatto vedere molte diapositive interessanti” ha continuato [Eaton], “spaziando dal metallo fuso che era ancora rovente settimane dopo l’evento alle lastre d’acciaio da 4 pollici tranciate e piegate nel disastro” (Structural Engineer, September 3, 2002, p. 6).

L’osservazione sul metallo fuso a Ground Zero fu pubblicamente sottolineata da Leslie Robertson, l’ingegnere strutturale responsabile della progettazione delle Torri del World Trade Center, che disse che “Qualcosa come 21 giorni dopo l’attacco, gli incendi ardevano ancora e scorreva ancora acciaio fuso (Williams, 2001, p. 3). Poi Robertson si è rimangiato questa dichiarazione (insieme ad altre sulla resistenza delle Torri) per poter supportare la versione ufficiale, ma quello che ha detto rimane nero su bianco e inequivocabile.

Il paramedico Lee Turner ha riferito di aver visto "lucente metallo fuso colare da una trave" (quindi si trattava di acciaio, visto che le travi degli edifici sono fatte solo di quello). (fonte)

Sarah Atlas faceva parte della New Jersey’s Task Force One Urban Search and Rescue ed è stata tra i primi sul campo a Ground Zero col suo collaboratore canino Anna. Ha detto a Penn Arts and Sciences nell’estate 2002: “Nessuno è sopravvissuto. Gli incendi continuavano e acciaio fuso colava nel cumulo di macerie che ancora si trovava sotto i suoi piedi” (Penn, 2002).

Ron Burger, un consigliere per la salute pubblica arrivato a Ground Zero il 12 settembre, ha detto che "la scena per via del calore e dell'acciaio fuso mi ricordava un vulcano". (fonte)

Allison Geyh faceva parte di un gruppo di ricercatori della salute pubblica della Johns Hopkins che visitò il luogo del WTC dopo l’11 settembre. Nel numero di fine autunno 2001 della rivista della Johns Hopkins Public Health scrisse: “In alcune cavità che si stanno scoprendo ora si sta trovando acciaio fuso”.

Ken Holden, che si è occupato delle demolizioni dei restanti edifici del World Trade Center e della rimozione dei detriti, ha detto alla Commissione sull'11/9: "Sottoterra era ancora così caldo che metallo fuso colava sui lati delle pareti del WTC-6". (fonte)

William Langewiesche, l'unico giornalista ad avere accesso illimitato a Ground Zero durante le operazioni di sgombero, ha detto: "I primi giorni, i ruscelli di metallo fuso che colavano dai punti più caldi scorrevano tra le pareti in frantumi delle fondamenta." (fonte)

Un membro del 109esimo Battaglione Aereo della Guardia Nazionale di New York, arrivato a Ground Zero il 22 settembre, ha riferito: "Un pompiere ci ha detto che c'era ancora acciaio fuso al centro delle macerie delle Torri. I pompieri hanno spruzzato acqua per raffreddare i detriti, ma il calore è rimasto tanto intenso da fondere i loro stivali." (fonte)

In un articolo del New York Post del 3 marzo 2004, viene ricordato che i pompieri a Ground Zero hanno parlato di "calore così intenso che videro fiumi di acciaio fuso".

Ancora cinque mesi dopo i crolli, il vigile del fuoco Joe O'Toole vide una trave
che "grondava acciaio fuso" venire estratta dalle profondità di Ground Zero. (fonte)

[Molte altre testimonianze sulla presenza di pozze e rivoli di acciaio fuso nelle macerie del WTC, si possono trovare a questo indirizzo. Se la pagina non funziona, provate qui.]

Sentiamo ora con le nostre orecchie cosa hanno da dire a riguardo i pompieri che si sono trovati in prima persona sul luogo:


Un altro video simile è visibile qui.
Le prove della presenza di acciaio fuso nelle macerie del WTC sono, insomma, schiaccianti.

L’osservatore può notare che la superficie visibile del metallo è ancora rosso-arancio molti giorni dopo l’11 settembre. Ciò implica la presenza di una grande quantità di un metallo con relativamente bassa conduttività termica e grande capacità termica in una localizzazione sotterranea. Come il magma nel cono di un vulcano, questo metallo può rimanere ardente e fuso per molto tempo – una volta che il metallo sia sufficientemente caldo da fondersi in gran quantità e sia mantenuto in una posizione sotterranea.

       

Gli elementi in acciaio fusi o addirittura “parzialmente evaporati” sono particolarmente fastidiosi per la teoria ufficiale del "crollo causato dagli incendi", dal momento che un incendio che coinvolge carta, materiali da ufficio e del combustibile, non può generare temperature in nessun modo vicine ai 2760° C necessari per far “evaporare” l’acciaio, o anche solo ai 1538° C necessari per fonderlo.
Tuttavia, thermite, RDX ed altri esplosivi di uso comune, arrivando ai 2800° C, possono tranquillamente tranciare l’acciaio (tagliando quindi simultaneamente, in una esplosione controllata, le colonne portanti) e raggiungere le temperature richieste. E' plausibile anche che siano state implicate delle altre reazioni chimiche che possono verificarsi a temperature più basse.
Ciò che è assolutamente certo è che non può essere opera di un semplice incendio.
[E la recente scoperta di tracce di nano-thermite nelle macerie del WTC lo ha confermato una volta per tutte, n.d.r.]

Dai rilevamenti termici qui sotto, inoltre, appare evidente che le pozze di metallo fuso si trovano SOLO nelle fondamenta delle Torri Gemelle e del WTC-7, nonostante molti altri edifici della zona abbiano anch'essi subìto incendi.
Come mai, nonostante tutto il complesso del WTC abbia subito incendi simili, il metallo fuso è stato ritrovato solo nelle fondamenta di questi tre edifici (fra l'altro gli unici tre collassati completamente e non parzialmente) e non in tutti gli altri?
E' evidente che gli incendi nelle Torri Gemelle e nel WTC-7 devono essere stati in qualche modo diversi da quelli in tutti gli altri edifici (come il WTC-6, il WTC-4 e il WTC-5), per generare un calore tanto maggiore.
Che cosa è avvenuto di particolare in questi tre grattacieli per causare un calore così tremendo?
E perchè è avvenuto solo in questi tre edifici?
Alcune foto termiche della zona dopo alcuni giorni dal crollo (fonte) (clicca per ingrandire):

         

Questi dati sono del tutto incompatibili con la versione ufficiale, secondo cui nelle Torri Gemelle e nel WTC-7 ci sono stati solo normali incendi di kerosene e arredamento degli uffici. E' evidente che in questi tre edifici deve aver bruciato qualcosa di ben più pericoloso, altrimenti non si sarebbe mai raggiunto un calore simile.

Quindi, ricapitolando, è stato ripetutamente notato e ufficialmente segnalato metallo fuso tra le macerie delle Torri del WTC e del WTC-7, metallo che sembrava acciaio fuso, secondo i numerosi testimoni. Tuttavia ci vorrebbero analisi scientifiche, quali per esempio la fluorescenza a raggi X, per appurare l’effettiva composizione del metallo fuso.

Io sostengo che queste diffuse osservazioni siano coerenti con l’uso della reazione della thermite [ma anche della nanothermite, n.d.r.] ad alta temperatura, impiegata per tagliare o demolire l’acciaio. La thermite è una miscela di ossido di ferro e polvere di alluminio. I prodotti finali della reazione della thermite sono ossido di alluminio e ferro fuso. Quindi la reazione alla thermite genera direttamente ferro fuso, e produce abbastanza calore da far fondere e addirittura evaporare l’acciaio con cui viene a contatto durante la reazione. L’impiego dello zolfo insieme alla termite accelera l’effetto distruttivo sull’acciaio, e processi legati alla presenza di zolfo sono stati effettivamente osservati in alcuni dei pochi pezzi recuperati dalle macerie del WTC. (Vedi qui.)

D’altro canto, edifici che cadono (senza esplosivi) hanno una energia diretta insufficiente a produrre la fusione di grandi quantità di metallo. I rapporti del Governo ammettono che gli incendi negli edifici non erano sufficienti a far fondere travi d’acciaio... ma allora da dove è arrivato il metallo fuso? L’esperto in metalli il Dr. Frank Gayle (che lavora col NIST) ha detto:

"La vostra prima spiegazione è quella che il carburante aereo ha causato incendi molto intensi, e molta gente si è immaginata che proprio questo abbia prodotto la fusione dell’acciaio. Invece non è andata così, l’acciaio non si è fuso” (Field, 2005)

Nessuno dei rapporti ufficiali affronta il mistero. Eppure questo è un indizio più che significativo per capire ciò che può aver causato il crollo delle Torri e del WTC-7.
Comunque, anche senza un’analisi diretta dell’elemento, possiamo escludere alcuni metalli sulla base degli elementi disponibili. La fotografia in alto mostra un bel pezzo delle scorie roventi estratte a ground zero. La parte più calda è quella inferiore, che è la parte più profonda delle scorie, e il metallo si vede giallo-rovente, sicuramente oltre l’incandescente rosso-ciliegia. La tabella successiva (vedi qui per approfondimenti) fornisce i dati riguardanti le temperature di fusione di piombo, alluminio, acciaio strutturale e ferro, insieme alle misure approssimative delle temperature del metallo secondo il colore:

COLORE METALLO

GRADI C°

Fusione del piombo 327
Rosso pallido 500
Rosso sangue 580
Fusione dell'alluminio 660
Rosso ciliegia medio 690
Rosso ciliegia 745
Rosso ciliegia brillante 790
Rosa salmone 845
Arancione scuro 890
Arancione 940
Giallo limone 1000
Giallo chiaro 1080
Bianco 1205
Fusione del profilato di acciaio 1510
Fusione del ferro (e dell'acciaio) 1538

Vediamo dalla fotografia in alto che il metallo, dopo ben sedici giorni dal crollo, ha ancora una incandescenza tra il salmone e il giallo (845 - 1080 °C). Questa temperatura, di gran lunga troppo elevata per essere stata causata da un qualsiasi incendio, è ben oltre quella di fusione del piombo e dell’alluminio; pertanto, questi metalli possono essere sicuramente esclusi in quanto sarebbero diventati liquidi a temperature molto più basse (rosso-ciliegia o meno). Allora, i campioni osservati potrebbero essere o acciaio (derivante dall’edificio) o ferro (derivante dalla reazione alla termite) o una combinazione di entrambi. Ulteriori immagini del metallo incandescente potrebbero fornire maggiori informazioni e un progresso nella ricerca.

C’è qualche esempio di edifici crollati a causa di incendi o di altri motivi, che non siano una demolizione programmata, che dimostri la presenza di grandi quantità di metallo fuso nelle rovine?
Ho posto questa domanda ad un gran numero di ingegneri e scienziati, ma nessuno ne ricordava un esempio. Strano allora che tre costruzioni a Manhattan, che si suppone crollate a causa di incendi, mostrino tutte grandi quantità di metallo fuso alle fondamenta dopo il collasso l’11 settembre. Sarebbe interessante sapere se incendi nei sotterranei possano produrre acciaio fuso, per esempio, ma allora ci sarebbero esempi storici di questo effetto, in quanto ci sono stati molti vasti incendi in numerosi edifici. Non è sufficiente ipotizzare che il fuoco possa avere causato tutte e tre le pozze di acciaio fuso.

Inoltre, abbiamo resoconti secondo cui “acciaio fuso [o altro metallo] scorreva nei cumuli di macerie sotto i suoi piedi” – come possono gli incendi degli edifici causare un tale effetto? Si è mai visto prima? 

C'è poi da considerare la seguente immagine, proveniente dal NYPD Police Museum, che mostra un revolver sprofondato e incastonato in un blocco di cemento. La didascalia a fianco del blocco di cemento ci informa che si tratta di macerie provenienti dal WTC-6, che, ricordiamo, è stato colpito dalle macerie della Torre Nord fino a venirne letteralmente sventrato, in cui si sarebbero sviluppate, in qualche modo, temperature in grado di fondere il cemento (la cui temperatura di fusione va dai 1800 ai 2500 °C) negli incendi innescati dalle macerie della Torre Nord.
Temperature simili, inutile dirlo, sono del tutto incompatibili con la versione ufficiale. Qualunque cosa ci fosse nelle macerie delle Torri che ha causato un calore simile, di sicuro smentisce la versione ufficiale sui crolli del WTC, perché temperature così elevate non si possono raggiungere con semplici incendi di kerosene e materiali da ufficio (e infatti non sono state raggiunte neanche secondo la versione ufficiale). E' semplicemente impossibile, non solo molto improbabile. Qualcos'altro di ben più potente deve sicuramente essere intervenuto (per inciso, la nano-thermite può superare i 2500 °C).
Ecco l'immagine (cliccate per ingrandire):



Secondo la targhetta, il cemento si sarebbe "fuso come lava, intrappolando tutto ciò che ha incontrato sul proprio cammino".

Le temperature molto alte del metallo o del cemento fuso o precedentemente fuso che discendono da questi dati sono difficili da spiegare nel contesto della teoria ufficiale secondo cui alla fin fine le fiamme avrebbero causato il collasso delle Torri Gemelle e del WTC-7. I dati suggeriscono reazioni chimiche altamente esotermiche al di là delle fiamme da idrocarburi, quali la reazione alla termite che produce ferro fuso come prodotto finale. I rapporti ufficiali del NIST, FEMA e della Commissione dell’11 settembre, in modo sorprendente, omettono di menzionare le grandi quantità di metallo fuso osservate nelle fondamenta del WTC 7 e delle Torri. Una nuova inchiesta è assolutamente necessaria.




2) NESSUN GRATTACIELO MODERNO IN ACCIAIO E' MAI CROLLATO COMPLETAMENTE A CAUSA DEL FUOCO

Un articolo del New York Times intitolato “Gli ingegneri sono sconcertati sul crollo del WTC 7; gli elementi in acciaio sono parzialmente evaporati fornisce dati al riguardo.

«Gli esperti dicono che nessun edificio come questo [il WTC 7], un alto edificio moderno, rinforzato in acciaio, è mai crollato a causa di un incendio incontrollato
(Glanz, 2001)

E’ vero. Prima (ma anche dopo) l'11 settembre 2001, nessun edificio del genere in acciaio è mai crollato completamente a causa di incendi!
Tuttavia crolli così completi e simmetrici sono invece avvenuti molte altre volte. Tutti quanti (senza eccezione) con l’impiego di esplosivi pre-posizionati secondo una procedura chiamata “implosione” o demolizione controllata. Che sorpresa, dunque, un evento del genere nel centro di Manhattan... tre grattacieli collassati completamente in modo mai visto prima (e fisicamente impossibile), e tutti lo stesso giorno, l’11 settembre 2001. Che incredibile coincidenza.

Per avere un'idea di cosa stiamo parlando, questi sono i tre focolai che si erano sviluppati all'interno del WTC-7:

Primo e secondo incendio Terzo incendio

E sono sempre rimasti così modesti e circoscritti (e soprattutto sparsi asimmetricamente su pochissimi piani e di diversa intensità). Sembrano decisamente troppo piccoli per portare alla distruzione totale dell'intero edificio. O per fondere l'acciaio e lasciarlo fuso per settimane.
Specialmente considerato che sul rapporto della FEMA del 2002 si legge che nell’edificio erano presenti materiali di isolamento anche sugli stessi piani in modo da evitare la propagazione verticale degli incendi da un piano all'altro. Secondo i documenti tutti gli elementi strutturali (travature, travi, pilastri) avrebbero resistito fino a 2 ore se sottoposti ad incendio, mentre le colonne erano protette fino a un massimo di 3 ore; altre zone del grattacielo erano appositamente studiate per tagliare gli incendi e isolare sia il calore che il fumo. [FEMA 2002, Sezione 5.3.3, p. 11]

Appare sconcertante che un grattacielo costruito con questi accorgimenti sia stato distrutto in modo totale dopo appena poche ore di incendi di bassa intensità e così modesti e localizzati come quelli visibili nelle fotografie.

Gli ingegneri hanno provato a capire cosa successe esattamente e se avessero dovuto preoccuparsi per altri edifici costruiti come il WTC-7 nel paese… Tutti gli altri edifici dell’area sono rimasti in piedi (pur subendo, in alcuni casi, gravissimi danni e crolli parziali) nonostante abbiano subito lesioni di ogni tipo, incendi e impatti di macerie delle Torri compresi:

    

A sinistra, una mappa del World Trade Center. A destra, una foto aerea dell'area del WTC dopo i crolli (cliccate per ingrandirla).

Come si può vedere, solo il WTC-1 (Torre Nord), il WTC-2 (Torre Sud) e il WTC-7 sono crollati completamente.
Tutti gli altri edifici del World Trade Center sono rimasti in piedi e hanno subito al massimo crolli parziali. Anche molto estesi, come nel caso del WTC-6 e del WTC-4, ma comunque sempre parziali. Anziché implodere totalmente sulla propria pianta, si sono limitati a crollare nei punti in cui avevano ricevuto i danni peggiori (com'è logico che accada). Solo il WTC-7 ha fatto eccezione. Solo nel suo caso danni asimmetrici e superficiali hanno portato a un crollo totale e simmetrico.

Un caso particolarmente degno di nota è il WTC-3, un edificio molto più piccolo degli altri. Nella foto a destra non si vede perché è completamente coperto dai detriti delle Torri, dato che è stato investito in pieno da entrambi i crolli, vicino com'era, ma delle foto ci mostrano che non è affatto crollato. Non completamente, comunque, ma solo parzialmente. 
E se il WTC-3, molto più piccolo e vicino alle Torri Gemelle del WTC-7, non ha subìto un crollo totale nemmeno dopo essere stato investito dalle macerie più grandi e massicce di tutte e due le Torri, come è possibile sostenere (come fanno alcuni debunker) che il WTC-7 sia stato danneggiato dal crollo della Torre Nord al punto da non poter sopportare nemmeno (come vedremo più avanti) tre piccoli focolai, e da polverizzarsi al suolo in sei secondi e mezzo, qualche ora più tardi?

Altri elementi che smentiscono la teoria secondo cui il WTC-7 sia crollato per l'effetto combinato di danni + incendi sono il WTC-4, il WTC-5 e il WTC-6, che riportarono gravissimi danni a causa delle macerie delle Torri e svilupparono incendi altrettanto gravi (molto più estesi e duraturi di quelli del WTC-7, almeno nel caso del WTC-5). 
Il WTC-4 fu schiacciato quasi del tutto dalle Torri, ma una parte dell'edificio si ostinò a restare in piedi.
Il WTC-5 dovette sopportare le macerie delle Torri e poi ore di incendi furiosi, eppure resistette.
Il WTC-6 fu danneggiato in modo talmente grave da risultare del tutto sventrato, eppure si rifiutò di crollare.
Le immagini mostrano chiaramente la severità dei danni riportati da questi edifici (cliccate per ingrandire):

wtc4 wtc5 wtc6
WTC-4 WTC-5 WTC-6

Il WTC-3, il WTC-4, il WTC-5 e il WTC-6 dovettero venire demoliti intenzionalmente in seguito per sgomberare Ground Zero e poter iniziare a ricostruire.

Altri edifici, alla stessa distanza dalle Torri Gemelle del WTC-7, hanno subito danni anche più gravi del WTC-7, eppure sono rimasti in piedi:


Inoltre: “Incendio e danno strutturale … non spiegherebbero la presenza nel cumulo di macerie di elementi in acciaio che sembrano essere parzialmente evaporati”, ha detto il Dr. Jonathan Barnett (Glanz, 2001).

Questo mistero deve essere approfondito, ma non è nemmeno menzionato nei rapporti “ufficiali” della Commissione 11 Settembre o del NIST.
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Recentemente, i sostenitori della versione ufficiale hanno portato vari esempi di edifici crollati a causa di incendi che, secondo loro, dimostrerebbero che il crollo del WTC-7 a causa del fuoco è un'ipotesi del tutto plausibile. Questi gli esempi:

1- Il McCormick Center (Chicago).

Crollò a causa di un incendio il 16 gennaio del 1967.
Dato che aveva una struttura esclusivamente d'acciaio, è il caso che più di ogni altro viene portato come dimostrazione del fatto che il crollo del WTC-7 è stato del tutto normale. In realtà si tratta di un paragone logicamente e tecnicamente scorretto per vari motivi.
Innanzitutto, il McCormick Center non era altro che un enorme capannone a un piano solo, costruito usando tecniche e criteri di resistenza completamente diversi rispetto a quelli di un grattacielo moderno come il WTC-7.
Secondariamente, il suo fu un crollo parziale, e non completo come quello del WTC-7, il che è del tutto coerente con dei danni da incendio, asimmetrici e diseguali.
Per la precisione, l'unica cosa che crollò fu il tetto (altre informazioni qui):



Il McCormick Center dopo il crollo del tetto (cliccate per ingrandire)

2- Il Sight and Sound Theater (Strasburg, Pennsylvania).

Bruciò il 28 gennaio del 1997. Anche in questo caso, il paragone col WTC-7 è tecnicamente impossibile perché si tratta di un altro edificio a un piano solo, costruito in modo del tutto diverso da un moderno grattacielo, e di un altro crollo parziale. Anche qui l'unica cosa a crollare fu il tetto dell'auditorium, mentre tutto il resto del cinema rimase tranquillamente in piedi e come nuovo. Le immagini (tratte dal rapporto ufficiale dell'incidente) parlano chiaro:

 

A sinistra, un'immagine aerea del tetto dell'auditorium crollato (cliccate per ingrandire).
Al centro e a destra, fotografie della parte frontale del cinema DOPO l'incendio. Come si può vedere, il resto dell'edificio rimase del tutto illeso.

3- Il Crystal Palace (Londra).

Paragonando questa struttura in acciaio e vetro del 1851 al World Trade Center 7, i sostenitori della versione ufficiale hanno dimostrato di non capire la questione in esame (o di non essere interessati a farlo).
Questa (per l'epoca incredibilmente avanzata) costruzione crollò a causa di un incendio il 30 novembre 1936. Il che non è affatto sorprendente, considerando che era costituito per la maggior parte di vetro (non si chiamava Crystal Palace per caso), e che il vetro si ammorbidisce già con temperature inferiori agli 800 °C e si scoglie a temperature più elevate.
Se andiamo a vedere delle fotografie del Crystal Palace prima e dopo l'incendio, ci accorgiamo che non solo anche in questo caso si è trattato di un crollo parziale, ma che l'unica parte a collassare del tutto è stata quella in vetro, mentre quella in acciaio è rimasta in parte integra:

   

A sinistra, il Crystal Palace prima dell'incendio. Al centro e a destra, la struttura d'acciaio dopo l'incendio, ancora parzialmente in piedi (cliccate per ingrandire).
Per sgomberare l'area e costruirci sopra dovette essere completamente distrutto con esplosivi nel 1941.

Il fatto che la struttura in acciaio del Crystal Palace rimase in piedi non viene mai menzionato nei siti a favore della versione ufficiale.
(Inoltre alcune fonti riportano che il Crystal Palace in realtà avesse una struttura di ghisa e vetro, e non acciaio. Dato che la ghisa fonde a 1200 °C - ossia ben 378 °C prima dell'acciaio - il paragone con il WTC-7 risulta scorretto e inadeguato per una ragione in più.)

Altri casi di strutture in acciaio crollate a causa del fuoco portati dai sostenitori della versione ufficiale sono:

- La fabbrica di giocattoli thailandese della Kader Industrial (che però, come si vede da una delle rarissime foto successive al fuoco, subì al massimo un crollo parziale).

- La piattaforma petrolifera Mumbai High North (la cui struttura portante d'acciaio rimase però integra, nonostante i danni devastanti riportati da tutto ciò che la ricopriva).

- Una cartiera presso Malvern, nel Regno Unito (innanzitutto si tratta dell'ennesima struttura a un piano solo costruita in modo completamente diverso da un grattacielo moderno, e solo per questo imparagonabile al WTC-7; poi i pompieri riferirono che il calore aveva fatto cedere alcune travi del tetto, ma non parlarono affatto di crollo totale, e infatti delle foto mostrano chiaramente come la cartiera sia rimasta perlopiù in piedi, nonostante un cedimento parziale, asimmetrico e localizzato - proprio il tipo che un incendio può causare; molte altre foto successive all'incendio sono visibili qui).

La lista di esempi portati dai sostenitori della versione ufficiale finisce qui.

Si può notare come ognuno di questi esempi sia del tutto fuori luogo e imparagonabile al caso del WTC-7 per due motivi:

    1- Si è sempre trattato di cedimenti parziali e asimmetrici (proprio del tipo compatibile con incendi) completamente diversi dal crollo totale e simmetrico del WTC-7 (del tutto incompatibile con incendi).

    2- Si sono sempre portate come esempio costruzioni profondamente diverse dal WTC-7, dal punto di vista strutturale.

Questo secondo punto è fondamentale e non deve essere sottovalutato.

Un moderno grattacielo viene costruito rispettando requisiti di resistenza ben precisi e del tutto diversi da strutture come cartiere o cinema (ossia molto più elevati):
«il fattore di sicurezza minimo obbligatorio per una struttura in acciaio e cemento armato è del 600%. Una struttura simile deve essere progettata per reggere un carico pari a sei volte il suo carico massimo. I calcoli vengono fatti 6 volte in eccesso per avere la certezza che la struttura non ceda nemmeno in situazioni critiche.» (Fonte: "Engineering and Technical Handbook" di McNeese e Hoag, Prentice Hall, 1959, p. 47).

Questo significa che il fuoco avrebbe dovuto indebolire e far cedere l'83,4 della struttura del WTC-7 per farlo collassare, e considerando che stiamo parlando di incendi di queste dimensioni, sembra davvero impossibile. Ma se anche fosse avvenuto, in ogni caso non dimostrerebbe affatto che la versione ufficiale è plausibile o anche solo fisicamente possibile. 
I difensori della versione ufficiale, infatti, si sforzano in ogni modo di dimostrare che all'interno delle Torri Gemelle e del WTC-7 si era sviluppata una temperatura sufficientemente elevata da ammorbidire e far cedere l'acciaio, ma non sembrano rendersi conto che, se anche così fosse, in ogni caso questo non spiegherebbe affatto i crolli totali e impossibilmente simmetrici, rapidi e precisi delle Torri Gemelle e del WTC-7 (vedi qui  e qui per i dettagli), che continuerebbero a risultare inspiegabili a meno di non ammettere che sia avvenuta una demolizione controllata.

Degli incendi sparsi casualmente in un edificio, infatti, per quanto siano caldi non possono produrre per caso un crollo IDENTICO a una demolizione controllata.
Riguardate il crollo del WTC-7. Credete che un'implosione così perfetta, così rapida, precisa e simmetrica, possa essere il risultato di un cedimento strutturale causato da incendi?

La versione ufficiale rimarrebbe indifendibile e impossibile perfino se si scoprisse che all'interno delle Torri e del WTC-7 si erano raggiunte temperature di 1500 °C (senza contare che anche il fatto che una simile temperatura sia stata raggiunta è impossibile). Chi difende la versione ufficiale tende a non capirlo perché si è ormai del tutto sconnesso dalla questione in esame. Non gli interessa più capire cosa può e non può essere successo l'11 settembre 2001: ormai lo scopo per lui è diventato solo quello di "smentire i complottisti", a qualunque costo e con qualunque mezzo.

Così facendo si dimentica che qui la domanda a cui rispondere non è: "Può il fuoco portare al cedimento dell'acciaio?", perchè è ovvio che possa, se raggiunge temperature sufficientemente elevate e si trova nelle condizioni giuste.

Qui la VERA domanda a cui rispondere è: "possono gli incendi sparsi e asimmetrici su pochissimi piani del WTC-7 aver causato l'implosione totale perfettamente simmetrica e precisa dell'edificio sulla propria pianta ad una velocità e con delle modalità spiegabili ESCLUSIVAMENTE con una demolizione controllata?". (dettagli)

E' questa la domanda a cui rispondere, perché è questa che determina se la versione ufficiale dei fatti è fisicamente possibile o meno.
E il punto in discussione è ancora questo, lo è sempre stato.

Inoltre, il fatto che chi si ostina a difendere la versione ufficiale del crollo del WTC-7 si debba ridurre a paragonare questo grattacielo di 174 metri con costruzioni così minuscole e incompatibili con esso è sintomo di quanto la versione ufficiale dei fatti sia assurda. Non esiste infatti nessun grattacielo moderno che sia crollato completamente a causa del fuoco, non è MAI avvenuto nella storia dell'ingegneria (quindi, se vuoi un esempio di edficio crollato per il fuoco, devi per forza accontentarti di costruzioni minuscole e tanto diverse da un grattacielo quanto un triciclo è diverso da un carro armato).

Stranamente, i sostenitori della versione ufficiale storpiano sempre la questione in: "Nessun edificio in acciaio è mai crollato a causa del fuoco", dimenticandosi regolarmente di aggiungere i termini (fondamentali): "MODERNO GRATTACIELO" e "crollato COMPLETAMENTE", che cambiano del tutto il senso della frase.

I casi di moderni grattacieli incendiati più eclatanti che si ricordino, infatti, sono questi:

One Meridian Plaza, Philadelphia - 38 piani.
Bruciò su 16 piani per 18 ore.
(23/02/1991 - Fonte)
East Tower, Caracas - 56 piani.
Bruciò su 26 piani per più di 17 ore.
(17/10/2004 - Fonte)


beijing hotel
First Insterstate Bank, L.A. - 62 piani.
Bruciò su 5 piani per 3 ore e mezza.
(14/05/1988 - Fonte)
Mandarin Oriental Hotel - 40 piani
Bruciò su tutti i 40 piani per oltre 3 ore.
(09/02/2009 - Fonte)

E non dimentichiamoci il Windsor Building, che bruciò per oltre 20 ore in modo del tutto incontrollato ed ebbe solo un crollo parziale della struttura più superficiale.

Come si può vedere, questi incendi sono stati tutti molto più gravi di quelli al WTC-7. Eppure, nessuno di questi grattacieli ha sofferto un crollo totale.
Al massimo ci sono stati crolli parziali e localizzati della struttura più esterna dell'edificio, ma nella maggior parte dei casi neanche quelli.

Il collasso del WTC-7 spicca a tutt'oggi nella storia dell'ingegneria come l'unico caso mai registrato di moderno grattacielo (ufficialmente) crollato totalmente a causa del fuoco.

E questo è un dato di fatto innegabile.

 



3) LA PRESENZA DEGLI "SQUIBS", TIPICI DELLE DEMOLIZIONI CONTROLLATE

Si possono osservare squibs (“sbuffi” di fumo orizzontali e detriti) che fuoriescono dal WTC 7 ai piani più alti, in successione regolare, proprio mentre l’edificio comincia a crollare (il lettore dovrebbe rivedere il video). I piani superiori non si sono ancora mossi rispetto agli altri, come si può verificare dal video. In più, il tempo tra gli squibs è meno di 0,2 secondi, perciò si può escludere come loro causa l’espulsione dell’aria dovuta ai piani in caduta.
Il tempo di caduta libera di un piano che cade su quello sottostante è molto maggiore di 0,2 secondi: l’equazione per la caduta libera dei gravi, y = 1/2 gt2, indica qualcosa più di 0,6 secondi, il tutto all’inizio del
SQUIBScrollo.

Inoltre, dettaglio importante, gli sbuffi di fumo compaiono in una sequenza rapidissima a partire dal basso verso l'alto.

E' quindi ovvio che non sono causati dal crollo dei piani che espellono aria crollando, altrimenti gli sbuffi comparirebbero dall'alto verso il basso, man mano che i piani crollano. E' possibile vedere una piccola animazione che mostra questi sbuffi qui a destra.

La presenza di tali squibs che risalgono il bordo dell’edificio è comune quando si usano esplosivi pre-posizionati, come si può vedere qui. Lo stesso sito mostra che una temporizzazione rapida tra le cariche esplosive è anche cosa comune (è istruttivo vedere alcuni dei video di implosioni di questo sito). Perciò “sbuffi” come quelli osservati durante il crollo del WTC 7 che salgono sul bordo dell’edificio in rapida successione forniscono ulteriori prove significative dell’uso di esplosivi pre-posizionati.

Riguardo a questo edificio altamente resistente, un articolo del New York Times intitolato: “La postazione riservata della CIA a New York fu distrutta l’11 settembre” fornisce un pezzo interessante del puzzle:

La stazione segreta a New York della CIA era nel palazzo di 47 piani del World Trade Center 7… Tutti gli impiegati sul posto dell’agenzia furono evacuati senza pericolo… Gli impiegati dell’agenzia di intelligence hanno potuto guardare fuori dalle finestre del loro ufficio le Torri Gemelle in fiamme poco prima di evacuare il loro edificio” (Risen, 2001 - Fonte).

Nel WTC-7 infatti trovavano alloggio, fra gli altri:

AGENZIE PIANI
Department of Defense (DoD) 25
Central Intelligence Agency (CIA) 25
US Secret Service 9-10

(Fonte: Rapporto FEMA 2002, tabella 5.1.)
 



4) IL CROLLO IMPOSSIBILMENTE SIMMETRICO E PRECISO PER ESSERE SPONTANEO

Come avete potuto vedere dal video del crollo, più sopra, il WTC-7 è crollato rapidamente e simmetricamente – anche se vi erano 3 incendi sparpagliati casualmente e asimmetricamente nell’edificio. Il WTC-7 è caduto circa sette ore dopo il crollo delle Torri, sebbene non fossero visibili incendi durevoli di una certa rilevanza (vedi foto degli incendi, più sotto). C’erano 24 enormi colonne portanti d’acciaio all’interno del WTC 7, al pari di gigantesche travi, disposte asimmetricamente, insieme a circa 57 colonne perimetrali (FEMA, 2002, chapter 5). Un collasso simmetrico, come si è visto, richiede chiaramente una “sollecitazione” simultanea di tutte o quasi le colonne portanti. La seconda legge della termodinamica ci dice che la probabilità di un crollo completo e simmetrico, dovuto ad incendi casuali, come quelli ipotizzati dalla teoria “ufficiale”, è prossima allo zero, in quanto sono enormemente più probabili cedimenti asimmetrici. D’altro canto, uno degli obiettivi principali di una demolizione controllata tramite esplosivo è proprio il crollo totale e simmetrico dell’edificio.

Le note conclusive nel rapporto FEMA sul crollo del WTC 7 danno credito alle mie argomentazioni:

«Le caratteristiche degli incendi nel WTC-7 e il come abbiano determinato il crollo dell’edificio al momento restano sconosciute. Sebbene tutto il gasolio nella costruzione contenesse una notevole quantità di energia potenziale, tale evento era nella migliore delle ipotesi assai improbabile. Ulteriori ricerche, indagini e analisi sono necessarie per risolvere la questione.» (FEMA, 2002, chapter 5).

Proprio questo è il mio punto: sono necessarie ulteriori indagini ed analisi, compresa la presa in considerazione dell’ipotesi della demolizione controllata che viene rifiutata in tutti i rapporti del Governo (rapporti FEMA, NIST e Commissione 11 Settembre). E' da notare che il rapporto della Commissione 11 Settembre non menziona neppure il crollo del WTC-7 l’11 settembre 2001 (Commission, 2004). 
Questa è una gravissima (e sospetta) omissione di un dato estremamente rilevante per l’analisi di quanto è realmente accaduto l’11 settembre.

Il verificarsi di crolli quasi simmetrici, verticali e completi del WTC e delle Torri è particolarmente fastidioso per la teoria “ufficiale” secondo cui tutti questi crolli sarebbero stati causati da un casuale e asimmetrico miscuglio di incendi e danni. E pensare che, per raggiungere risultati simili, anche con l’impiego di esplosivi, sarebbe stato necessario un grande sforzo di progettazione ed una grande precisione nella sistemazione delle cariche.

La sfida principale nell’abbattere un edificio è tenere sotto controllo il modo in cui cade. Idealmente una squadra di artificieri sarà capace di far capitombolare su di un fianco l’edificio, su un’area di parcheggio o altra area aperta. Questo genere di brillamento è il più facile da effettuare [favorito dalla legge dell’aumento dell’entropia]. Il ribaltamento di un edificio è qualcosa di simile ad un albero che cade. Per ribaltare l’edificio verso nord gli artificieri fanno detonare gli esplosivi dapprima nel lato nord dell’edificio, poi dal lato opposto.
A volte, però, un edificio è circondato da strutture che bisogna salvaguardare. In questo caso gli artificieri procedono con una vera implosione, demolendo l’edificio in modo tale da farlo crollare verticalmente su se stesso. Proprio come è crollato il WTC-7. Ciò richiede un'abilità tale che solo una manciata di compagnie di demolizioni nel mondo ci prova [ancora, coerentemente con la seconda legge della termodinamica].
(Harris, 2000).

Gli artificieri si avvicinano ad ogni progetto in modo leggermente diverso... Un’opzione [buona] è far detonare le colonne al centro dell’edificio prima delle altre colonne, cosicché le pareti dell’edificio cadono verso l’interno (Harris, 2000).
Osservazioni attente del crollo del WTC-7 (riguardate il video) mostrano dapprima un inginocchiamento in basso vicino al centro dell’edificio, suggerendo una deformazione delle colonne portanti, poi i fianchi dell’edificio si flettono verso l’interno in modo tale che l’edificio “collassa direttamente verso il basso sul proprio "ingombro" (ossia l'area della base dell'edificio)” (Harris, 2000). 

La FEMA ammette che il WTC-7 crollò su un ben preciso e delimitato territorio: “Il crollo del WTC-7 produsse un piccolo ammasso di detriti mentre la facciata si piegava all’interno, suggerendo un cedimento interno e un’implosione... Il raggio medio della zona di detriti era di circa 70 piedi [circa 25 metri]” (FEMA, 2002, chapter 5).

Evidentemente siamo d’accordo sul fatto che alla base del collasso del WTC-7 ci sia sia stata un’implosione ben eseguita.

Ragioniamo: anche ammettendo che le cariche esplosive siano state piazzate dai terroristi per essere sicuri al cento per cento del crollo delle Torri, perché dei terroristi si dovrebbero impegnare in un collasso verticale del WTC-7 e delle Torri quando una caduta per “ribaltamento” avrebbe richiesto molto meno lavoro e provocato in cambio molti più danni nel centro di Manhattan? E comunque da dove avrebbero ottenuto dei terroristi tutta l’abilità necessaria, i progetti e l’accesso agli edifici per un’implosione simmetrica? E perchè il governo USA starebbe tenendo nascosto tutto questo, se fosse ciò che è successo davvero? Cosa avrebbe da perdere a renderlo noto?
Queste sono le domande che richiederebbero una ulteriore indagine.

Una delle persone che un’indagine a tutto campo dovrebbe interrogare è l’esperto in demolizioni, Mark Loizeaux, presidente della Controlled Demolition Inc. Parlando del modo in cui sono venuti giù gli edifici del WTC, disse in un’intervista: “Se io dovessi abbattere le torri, metterei dell’esplosivo nei seminterrati per far sì che il peso dell’edificio aiuti il collasso della struttura (Bollyn, 2002)”.
Già, e come presidente della Controlled Demolition Inc., Loizeaux conoscerebbe “quella manciata di compagnie di demolizione presenti nel mondo” che tenterebbero una demolizione simmetrica controllata (Harris, 2000). La sua compagnia è certamente una di queste, e fu assunta per effettuare in modo rapido il lavoro di sgombero che è seguito al crollo degli edifici.


Fatti, foto e video presentati in questo articolo sono già più che sufficienti per dimostrare che la versione ufficiale sul crollo del WTC-7 non può essere vera. Una grande quantità di altre informazioni presentate da un serio punto vista scientifico le trovate in questo sito.




5) L'INSPIEGABILE CONOSCENZA ANTICIPATA DEL CROLLO.

Rimane inoltre inspiegabile la conoscenza anticipata del crollo del WTC-7 che molte persone hanno dimostrato quel giorno.

Un filmato chiarisce qual è il problema:

Come sapevano tutte queste persone con una certezza simile che il WTC-7 sarebbe sicuramente crollato, considerando che aveva solo tre piccoli incendi al suo interno e che altri edifici, come il WTC-3-4-5-6, avevano subito danni spaventosamente peggiori senza che nessuno ne paventasse il crollo?

A tutt'oggi, nessuno è mai stato in grado di spiegare questa straordinaria preveggenza... né la frase "l'edificio sta per esplodere" ("the building is about to blow up") pronunciata subito prima del crollo.

Frase che sembra del tutto ingiustificata, dato che è rivolta a un edificio che bruciava molto moderatamente e tranquillamente da quasi sette ore senza dare segni di cedimenti di alcun tipo.

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P.S. 

Recentemente è stato suggerito, da alcuni ricercatori su internet a favore della versione ufficiale, che in realtà il WTC-7 sia stato sì demolito in modo controllato, ma che si sia trattato di una demolizione improvvisata sul momento, dopo che ci si è resi conto che il WTC-7 era stato gravemente danneggiato. Quindi la versione ufficiale viene salvata anche ammettendo la demolizione controllata del WTC-7: è stato demolito, sì, ma questo non significa che lo siano state anche le Torri e che il resto dell'attentato dell'11 settembre sia avvenuto diversamente da come dice la versione ufficiale, perché la demolizione del WTC-7 non era stata affatto pianificata in anticipo, ma è stata improvvisata sul momento alla bell'e meglio.

I problemi con questa teoria però sono molti:

1- Non si improvvisa la demolizione controllata di un grattacielo (ci vogliono come minimo giorni di preparativi e una squadra di esperti, anche agendo in fretta e furia), e di sicuro non basterebbe piazzare un po' di cariche alla bell'e meglio intorno ai sostegni centrali per ottenere quel crollo perfettamente verticale, simmetrico e pulito che è avvenuto. Sostenerlo è un insulto a tutte le compagnie di demolizioni che faticano per settimane per ottenere risultati simili, e a volte a causa di errorini minuscoli falliscono miseramente. Vediamo cosa succede se in una demolizione non si calcola tutto esattamente al centimetro:





2-
Di sicuro una demolizione controllata non la si improvvisa mentre il grattacielo da demolire sta bruciando al suo interno a causa di 3 incendi (troppo deboli per minarne la struttura ma più che sufficienti per carbonizzare degli uomini) e intorno sta avvenendo ciò che sembra essere la terza guerra mondiale, e tutti hanno ben altro a cui pensare.

3- I WTC-3, 4, 5 e 6, come abbiamo detto più sopra, hanno tutti sofferto danni molto (ma MOLTO) peggiori del WTC-7, e nel caso del WTC-5 anche degli incendi più estesi e intensi, eppure non solo non sono crollati (quello che rimaneva degli edifici), ma nessuno ha pensato a improvvisare una demolizione per farli crollare in giornata, e questo mi porta al problema successivo.

4- Perché diamine avrebbero dovuto demolire il WTC-7 così in fretta? Se davvero c'era tutto questo rischio di crollo imminente bastava sgomberarlo e aspettare che cadesse (che è la procedura standard per edifici pericolanti), che bisogno c'era di accelerarne il crollo prendendosi la briga di improvvisare una demolizione in giornata? Che senso ha?

5- Senza contare che, come abbiamo già detto più sopra, i danni riportati dal WTC-7 in realtà erano troppo leggeri per minarne la stabilità anche secondo il NIST, che infatti li ha esclusi dalle possibili cause di crollo.

6- I WTC-3, 4, 5 e 6 sono stati demoliti di proposito dopo alcuni giorni per sgomberare l'area (non ne volevano sapere di crollare spontaneamente a causa di danni e incendi), e nessuno lo ha mai nascosto, questo. Perché nel caso del WTC-7 lo starebbero tenendo nascosto così ferocemente da anni, anche a costo di manipolare i rapporti di indagine ufficiali, se non ci fosse nulla di strano e si fosse trattato di una semplice e legittima "demolizione cautelare improvvisata"?


Insomma, questa nuova teoria risulta davvero insostenibile, e la versione ufficiale sul crollo del WTC-7 rimane fisicamente impossibile.

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P.P.S.

Il NIST ha, dopo anni di indagini, rilasciato la spiegazione definitiva sul crollo del WTC-7 (che quindi costituisce la versione ufficiale a riguardo): una colonna dell'edificio, la numero 79, ha ceduto a causa degli incendi e ha trascinato l'intero grattacielo a terra con sé. La colonna in questione è quella cerchiata:



Quindi, secondo il NIST, il cedimento di una sola colonna a un lato dell'edificio ha portato al crollo totale e simmetrico di tutto il grattacielo.

Il NIST ha motivato il cedimento della colonna 79 affermando che l'impianto antincendio del WTC-7 era fuori uso perché le macerie delle Torri, cadendo, avevano tranciato le condutture dell'acqua, lasciando gli sprinklers del WTC-7 a secco. Gli incendi, dice il NIST, sono stati talmente furiosi e duraturi da portare al crollo della colonna 79 a causa dell'espansione termica, e l'intero edificio l'ha seguita perché le restanti colonne, ancora in perfetta forma, per qualche motivo non sono riuscite a sostenere il grattacielo da sole.
Il NIST in realtà non ha spiegato questo fatto più che strano (e preoccupante, per tutti gli altri grattacieli simili costruiti nel mondo), ma si è limitato a dire: "le cose sono andate così", e a pretendere che gli credessimo sulla parola.

La teoria appare bizzarra soprattutto considerando la reale portata degli incendi al WTC-7 e i danni e gli incendi molto peggiori sostenuti da altri edifici nelle vicinanze (come gli altri del complesso WTC di cui abbiamo parlato più in alto) che però si sono ben guardati dal crollare.
Per non parlare di tutti gli altri grattacieli nel mondo con struttura simile a quella del WTC-7 che hanno bruciato per tempi molto più lunghi (anche per 18-20 ore di fila) e su superfici molto più estese, in modo del tutto incontrollato, eppure si sono guardati bene dall'implodere.

E' possibile leggere una completa smentita tecnica di questa spiegazione da parte del gruppo "Architetti e Ingegneri per la verità sull'11 settembre".
Oppure quest'altra smentita da parte di Kevin R. Ryan, un ex-impiegato degli Underwrites Laboratories, che avevano certificato l'acciaio del WTC come in grado di resistere a temperature di 1000 °C per ore.
Ne esiste anche un'altra del webmaster di Luogocomune.net, meno tecnica e più basata sul semplice buonsenso.

Non che ce ne fosse realmente bisogno, ma hanno voluto essere scrupolosi.

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Se avete dubbi o domande su quanto letto, potete leggere le risposte alle obiezioni degli scettici sul WTC-7.

Se la vostra domanda non compare, chiedetemi spiegazioni via e-mail.

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