PERCHE' IL WTC-7 E' CROLLATO?
|
(Se proprio hai fretta, puoi leggere un brevissimo riassunto di questa analisi qui.)
PERCHE' IL WTC-7 E' CROLLATO?
Di Steven E. Jones [con varie aggiunte apportate da me]. Tratto da
www.comedonchisciotte.org.
Adesso vi
invito a considerare il collasso del palazzo di 47 piani, il WTC-7, che
non fu colpito da alcun aereo, come base per una ulteriore discussione.
Questo è l’edificio prima degli attentati
dell’11 settembre 2001:
Figura 1 |
Figura 3 |
![]() Figura 2 |
Ora che avete visto queste istantanee, è fondamentale per la discussione che segue che voi osserviate il video del crollo di questo edificio (scaricabile qui). Se volete altri video del crollo da altre angolazioni, andate qui (o su YouTube).
Quindi
osservate una diversa inquadratura
dello stesso edificio (angolo sud-ovest) mentre comincia la sua fine.
Cosa avete notato?
Le mie ragioni per proporre l’ipotesi della demolizione con esplosivo in contrapposizione all’ipotesi “ufficiale” di crollo causato da incendi sono queste (cliccate per andare alla spiegazione):
1) L'ACCIAIO FUSO RITROVATO NELLE MACERIE
2) NESSUN GRATTACIELO MODERNO IN ACCIAIO E' MAI CROLLATO COMPLETAMENTE A CAUSA DEL FUOCO
3) LA PRESENZA DEGLI "SQUIBS" TIPICI DELLE DEMOLIZIONE CONTROLLATE
4) IL CROLLO IMPOSSIBILMENTE SIMMETRICO E PRECISO PER ESSERE SPONTANEO
5) L'INSPIEGABILE CONOSCENZA ANTICIPATA DEL CROLLO
Ognuna di
esse, da sola basterebbe a smentire completamente la versione ufficiale
sul crollo del WTC-7.
1)
L'ACCIAIO FUSO RITROVATO NELLE
MACERIE
Iniziamo dal fatto che alla base del WTC-7 (ma anche delle Torri Gemelle), sotto le macerie, si ritrovarono grandi quantità di metallo fuso anche a distanza di settimane dai crolli. Un video e alcune foto ci forniscono la testimonianza visiva del metallo al suolo.
La fotografia
qui sopra (clicca sulla foto per ingrandire) mostra la rimozione di
parte del metallo rovente dalle rovine della Torre Nord
sedici giorni dopo l’11 settembre. Nota il colore della parte
inferiore del metallo estratto – questo ci dice molto della
temperatura del metallo e ci offre importanti indicazioni riguardo la
sua composizione, come vedremo.
Vediamo ora le molte altre prove della presenza di acciaio fuso nelle
macerie del WTC-7 e delle Torri.
Ci sono diverse osservazioni di metallo fuso nei seminterrati di tutti e tre gli edifici, i WTC-1 e 2 (le Torri Gemelle) e 7.
Il dr.
Keith Eaton ha ispezionato
Ground Zero e ha dedotto su The Structural Engineer:
“Ci hanno fatto vedere
molte diapositive interessanti” ha continuato [Eaton],
“spaziando dal metallo fuso che era
ancora rovente settimane dopo l’evento alle lastre d’acciaio
da 4 pollici tranciate e piegate nel disastro”
(Structural Engineer, September 3, 2002, p. 6).
L’osservazione
sul metallo fuso a Ground Zero fu pubblicamente sottolineata da Leslie
Robertson, l’ingegnere strutturale responsabile
della
progettazione delle Torri del World Trade Center, che disse che “Qualcosa come 21
giorni dopo l’attacco, gli incendi ardevano ancora e scorreva ancora acciaio fuso”
(Williams, 2001, p. 3). Poi Robertson si è rimangiato questa
dichiarazione (insieme ad altre sulla resistenza delle Torri) per poter
supportare la versione ufficiale, ma quello che ha detto rimane nero su
bianco e inequivocabile.
Il paramedico Lee
Turner ha riferito di aver visto "lucente metallo fuso colare
da una trave" (quindi si trattava di acciaio, visto che le
travi degli edifici sono fatte solo di quello). (fonte)
Sarah
Atlas faceva parte della New Jersey’s Task Force
One
Urban Search and Rescue ed è stata tra i primi sul campo a
Ground Zero col suo collaboratore canino Anna. Ha detto a Penn
Arts and Sciences nell’estate 2002: “Nessuno è
sopravvissuto. Gli incendi continuavano e acciaio fuso colava
nel cumulo di macerie
che ancora si trovava sotto i suoi piedi” (Penn,
2002).
Ron
Burger, un consigliere per la salute pubblica arrivato a
Ground Zero il 12 settembre, ha detto che "la scena per via del calore e
dell'acciaio fuso
mi ricordava un vulcano". (fonte)
Allison Geyh faceva
parte di un gruppo di ricercatori della salute
pubblica della Johns Hopkins che visitò il luogo del WTC
dopo l’11 settembre. Nel numero di fine autunno 2001 della
rivista della Johns Hopkins Public Health scrisse: “In alcune
cavità che si stanno scoprendo ora si sta trovando acciaio fuso”.
Ken
Holden, che si è occupato delle demolizioni dei
restanti edifici del World Trade Center e della rimozione dei detriti,
ha detto alla Commissione sull'11/9: "Sottoterra era ancora
così caldo che metallo
fuso colava sui lati delle pareti del WTC-6".
(fonte)
William
Langewiesche, l'unico giornalista ad avere accesso
illimitato a Ground Zero durante le operazioni di sgombero, ha detto: "I primi giorni, i ruscelli di metallo
fuso che
colavano dai punti più caldi scorrevano tra le pareti in
frantumi delle fondamenta." (fonte)
Un membro del 109esimo Battaglione Aereo della
Guardia Nazionale di New York, arrivato a Ground Zero il 22 settembre,
ha riferito: "Un
pompiere ci ha detto che c'era ancora acciaio fuso al
centro delle macerie delle Torri. I pompieri hanno spruzzato acqua per
raffreddare i detriti, ma il calore è rimasto tanto intenso
da fondere i loro stivali." (fonte)
In un articolo
del New York Post del 3 marzo 2004, viene ricordato che i pompieri a
Ground Zero hanno parlato di "calore
così intenso che videro fiumi di
acciaio fuso".
Ancora cinque mesi dopo i crolli, il vigile del
fuoco Joe O'Toole
vide una trave che "grondava acciaio fuso" venire estratta dalle profondità di Ground
Zero.
(fonte)
[Molte
altre testimonianze sulla
presenza di pozze e rivoli di acciaio fuso nelle macerie del WTC, si
possono trovare a questo
indirizzo. Se la pagina non funziona, provate qui.]
Sentiamo ora con le nostre orecchie cosa hanno da dire a riguardo i pompieri che si sono trovati in prima persona sul luogo:
Un altro video
simile è visibile qui.
Le prove della presenza di acciaio fuso nelle macerie del WTC sono,
insomma, schiaccianti.
L’osservatore può notare che la superficie visibile del metallo è ancora rosso-arancio molti giorni dopo l’11 settembre. Ciò implica la presenza di una grande quantità di un metallo con relativamente bassa conduttività termica e grande capacità termica in una localizzazione sotterranea. Come il magma nel cono di un vulcano, questo metallo può rimanere ardente e fuso per molto tempo – una volta che il metallo sia sufficientemente caldo da fondersi in gran quantità e sia mantenuto in una posizione sotterranea.
Gli
elementi in acciaio fusi o addirittura “parzialmente
evaporati” sono particolarmente fastidiosi per la teoria
ufficiale del "crollo causato dagli incendi", dal momento che un
incendio che coinvolge carta, materiali da ufficio e del combustibile, non
può generare temperature in nessun modo vicine ai
2760° C necessari per far “evaporare”
l’acciaio, o anche solo ai 1538° C necessari per
fonderlo.
Tuttavia, thermite, RDX ed altri esplosivi di uso comune, arrivando ai
2800° C, possono tranquillamente tranciare l’acciaio
(tagliando quindi simultaneamente, in una esplosione controllata, le
colonne portanti) e raggiungere le temperature richieste. E' plausibile
anche che siano state implicate delle altre reazioni chimiche che
possono verificarsi a temperature più basse.
Ciò che è assolutamente certo è che non
può essere opera di un semplice incendio.
[E la recente scoperta di tracce
di nano-thermite nelle macerie del WTC lo ha confermato una
volta per tutte, n.d.r.]
Dai
rilevamenti termici qui sotto, inoltre, appare evidente che le
pozze di metallo fuso si trovano SOLO nelle fondamenta delle Torri
Gemelle e del WTC-7, nonostante molti altri edifici della
zona abbiano anch'essi subìto incendi.
Come mai, nonostante tutto il complesso del WTC abbia subito incendi
simili, il metallo fuso è stato ritrovato solo nelle
fondamenta di questi tre edifici (fra l'altro gli unici tre collassati
completamente e non parzialmente) e non in tutti gli altri?
E' evidente che gli incendi nelle Torri Gemelle e nel WTC-7
devono essere stati in qualche modo diversi da quelli in
tutti gli altri edifici (come il WTC-6, il WTC-4 e il WTC-5), per
generare un calore tanto maggiore.
Che cosa è avvenuto di particolare in questi tre grattacieli
per causare un calore così tremendo?
E perchè è avvenuto solo in questi tre
edifici?
Alcune foto termiche della zona dopo alcuni giorni dal crollo (fonte)
(clicca per ingrandire):
Questi
dati sono del tutto incompatibili con la versione ufficiale, secondo
cui nelle Torri Gemelle e nel WTC-7 ci sono stati solo normali incendi
di kerosene e arredamento degli uffici. E' evidente che in questi tre
edifici deve aver bruciato qualcosa di
ben più pericoloso, altrimenti non si sarebbe mai
raggiunto un calore simile.
Quindi, ricapitolando, è stato ripetutamente notato e
ufficialmente segnalato metallo fuso tra le macerie delle Torri del WTC
e del WTC-7, metallo che sembrava acciaio fuso, secondo i numerosi
testimoni. Tuttavia ci vorrebbero analisi scientifiche, quali per
esempio la fluorescenza a raggi X, per appurare l’effettiva
composizione del metallo fuso.
Io sostengo che queste diffuse osservazioni siano coerenti con
l’uso della reazione della thermite [ma anche della
nanothermite, n.d.r.] ad alta temperatura, impiegata per tagliare o
demolire l’acciaio. La thermite è una miscela di
ossido di ferro e polvere di alluminio. I prodotti finali della
reazione della thermite sono ossido di alluminio e
ferro fuso. Quindi la reazione alla thermite genera
direttamente ferro fuso, e produce abbastanza calore da far fondere e
addirittura evaporare l’acciaio con cui viene a contatto
durante la reazione. L’impiego dello zolfo insieme alla
termite accelera l’effetto distruttivo
sull’acciaio, e processi legati alla presenza di zolfo sono
stati effettivamente osservati in alcuni dei pochi pezzi recuperati
dalle macerie del WTC. (Vedi
qui.)
D’altro canto, edifici che cadono (senza esplosivi) hanno una
energia diretta insufficiente a produrre la fusione di grandi
quantità di metallo. I rapporti del Governo ammettono che
gli incendi negli edifici non erano sufficienti a far fondere travi
d’acciaio... ma allora da dove è arrivato il
metallo fuso? L’esperto in metalli il Dr. Frank Gayle (che
lavora col NIST) ha detto:
"La vostra prima
spiegazione è quella che il carburante aereo ha causato
incendi molto intensi, e molta gente si è immaginata che
proprio questo abbia prodotto la fusione dell’acciaio. Invece
non è andata così, l’acciaio non si
è fuso” (Field, 2005)
Nessuno dei rapporti ufficiali affronta il mistero. Eppure questo
è un indizio più che significativo per capire
ciò che
può aver causato il crollo delle Torri e del WTC-7.
Comunque, anche senza un’analisi diretta
dell’elemento, possiamo escludere alcuni metalli sulla base
degli elementi disponibili. La fotografia
in alto mostra un bel pezzo delle scorie roventi estratte a ground
zero. La parte più calda è quella inferiore, che
è la parte più profonda delle scorie, e il
metallo si vede giallo-rovente, sicuramente oltre
l’incandescente rosso-ciliegia. La tabella successiva (vedi
qui
per approfondimenti) fornisce i dati riguardanti le temperature di
fusione di piombo, alluminio, acciaio strutturale e ferro, insieme alle
misure approssimative delle temperature del metallo secondo il colore:
COLORE METALLO |
GRADI C° |
Fusione del piombo | 327 |
Rosso pallido | 500 |
Rosso sangue | 580 |
Fusione dell'alluminio | 660 |
Rosso ciliegia medio | 690 |
Rosso ciliegia | 745 |
Rosso ciliegia brillante | 790 |
Rosa salmone | 845 |
Arancione scuro | 890 |
Arancione | 940 |
Giallo limone | 1000 |
Giallo chiaro | 1080 |
Bianco | 1205 |
Fusione del profilato di acciaio | 1510 |
Fusione del ferro (e dell'acciaio) | 1538 |
Vediamo dalla fotografia in alto che il
metallo,
dopo ben sedici giorni dal crollo, ha ancora una
incandescenza tra il salmone e il giallo (845 - 1080 °C).
Questa temperatura, di gran lunga troppo elevata per essere stata
causata da un qualsiasi incendio, è ben oltre quella di
fusione del piombo e dell’alluminio; pertanto, questi metalli
possono essere sicuramente esclusi in quanto sarebbero diventati
liquidi a temperature molto più basse (rosso-ciliegia o
meno). Allora, i campioni osservati potrebbero essere o acciaio
(derivante dall’edificio) o ferro (derivante dalla reazione
alla termite) o una combinazione di entrambi. Ulteriori immagini del
metallo incandescente potrebbero fornire maggiori informazioni e un
progresso nella ricerca.
C’è qualche esempio di edifici crollati a causa di
incendi o di altri motivi, che non siano una demolizione programmata,
che dimostri la presenza di grandi quantità di metallo fuso
nelle rovine?
Ho posto questa domanda ad un gran numero di ingegneri e scienziati, ma
nessuno ne ricordava un esempio. Strano allora che tre costruzioni a
Manhattan, che si suppone crollate a causa di incendi, mostrino tutte
grandi quantità di metallo fuso alle fondamenta dopo il
collasso l’11 settembre. Sarebbe interessante sapere se
incendi nei sotterranei possano produrre acciaio fuso, per esempio, ma
allora ci sarebbero esempi storici di questo effetto, in quanto ci sono
stati molti vasti incendi in numerosi edifici. Non è
sufficiente ipotizzare che il fuoco possa avere causato tutte e tre le
pozze di acciaio fuso.
Inoltre, abbiamo resoconti secondo cui “acciaio fuso [o altro
metallo] scorreva nei cumuli di macerie sotto i suoi piedi”
– come possono gli incendi degli edifici causare un tale
effetto? Si è mai visto prima?
C'è poi da considerare la seguente immagine, proveniente dal
NYPD Police Museum, che mostra un revolver sprofondato e incastonato in
un blocco di cemento. La didascalia a fianco del blocco di cemento ci
informa che si tratta di macerie provenienti dal WTC-6, che,
ricordiamo, è stato colpito dalle macerie della Torre Nord
fino
a venirne letteralmente sventrato,
in cui si sarebbero sviluppate, in qualche modo, temperature in grado
di fondere il cemento (la cui temperatura di fusione va dai 1800 ai 2500
°C) negli incendi innescati dalle macerie della Torre
Nord.
Temperature simili, inutile dirlo, sono del tutto incompatibili con la
versione ufficiale.
Qualunque cosa ci fosse nelle macerie delle Torri che ha causato un
calore simile, di sicuro smentisce la versione ufficiale sui crolli del
WTC, perché temperature così elevate non si
possono
raggiungere con semplici incendi di kerosene e materiali da ufficio (e
infatti non sono state raggiunte neanche secondo la versione
ufficiale). E' semplicemente impossibile,
non solo molto improbabile. Qualcos'altro di ben più potente
deve sicuramente essere intervenuto (per inciso, la nano-thermite
può superare i 2500 °C).
Ecco l'immagine (cliccate per ingrandire):
Secondo
la
targhetta, il cemento si sarebbe "fuso come lava, intrappolando tutto
ciò che ha incontrato sul proprio cammino".
Le temperature molto alte del metallo o del cemento fuso o precedentemente fuso che discendono da questi dati sono difficili da spiegare nel contesto della teoria ufficiale secondo cui alla fin fine le fiamme avrebbero causato il collasso delle Torri Gemelle e del WTC-7. I dati suggeriscono reazioni chimiche altamente esotermiche al di là delle fiamme da idrocarburi, quali la reazione alla termite che produce ferro fuso come prodotto finale. I rapporti ufficiali del NIST, FEMA e della Commissione dell’11 settembre, in modo sorprendente, omettono di menzionare le grandi quantità di metallo fuso osservate nelle fondamenta del WTC 7 e delle Torri. Una nuova inchiesta è assolutamente necessaria.
2)
NESSUN GRATTACIELO MODERNO IN ACCIAIO E' MAI CROLLATO COMPLETAMENTE A
CAUSA DEL FUOCO
Un articolo
del New York Times intitolato “Gli ingegneri sono
sconcertati sul crollo del WTC 7; gli
elementi in acciaio sono parzialmente evaporati”
fornisce dati al riguardo.
«Gli esperti
dicono che nessun edificio come questo [il WTC 7], un alto edificio
moderno, rinforzato in acciaio, è
mai crollato a causa di un incendio incontrollato.» (Glanz, 2001)
E’ vero. Prima (ma anche dopo) l'11 settembre 2001, nessun
edificio del genere in acciaio è mai crollato completamente
a causa di incendi!
Tuttavia crolli così completi e simmetrici sono invece
avvenuti molte altre volte. Tutti quanti (senza eccezione) con
l’impiego di esplosivi pre-posizionati secondo una procedura
chiamata “implosione” o demolizione controllata.
Che sorpresa, dunque, un evento del genere nel centro di Manhattan...
tre grattacieli collassati completamente in modo mai visto prima (e fisicamente impossibile),
e tutti lo stesso giorno, l’11 settembre 2001. Che
incredibile coincidenza.
Per avere un'idea di cosa stiamo parlando, questi sono i tre focolai che si erano sviluppati all'interno del WTC-7:
E sono sempre
rimasti così
modesti e circoscritti (e soprattutto sparsi
asimmetricamente su pochissimi piani e di diversa intensità).
Sembrano decisamente troppo piccoli per portare
alla distruzione totale
dell'intero edificio. O per fondere l'acciaio e lasciarlo fuso per
settimane.
Specialmente considerato che sul rapporto della FEMA del 2002 si legge
che nell’edificio erano presenti materiali di isolamento
anche
sugli stessi piani in modo da evitare la propagazione verticale degli
incendi da un piano all'altro. Secondo i documenti tutti gli elementi
strutturali (travature, travi, pilastri) avrebbero
resistito fino
a 2 ore se sottoposti ad incendio, mentre le colonne erano protette
fino a un massimo di 3 ore; altre zone del grattacielo erano
appositamente studiate per tagliare gli incendi e isolare sia il calore
che il fumo. [FEMA 2002, Sezione 5.3.3, p. 11]
Appare sconcertante che un grattacielo costruito con questi
accorgimenti sia stato distrutto in modo totale dopo appena poche ore
di incendi di bassa intensità e così modesti e
localizzati come quelli visibili nelle fotografie.
Gli ingegneri hanno provato a capire cosa successe esattamente e se avessero dovuto preoccuparsi per altri edifici costruiti come il WTC-7 nel paese… Tutti gli altri edifici dell’area sono rimasti in piedi (pur subendo, in alcuni casi, gravissimi danni e crolli parziali) nonostante abbiano subito lesioni di ogni tipo, incendi e impatti di macerie delle Torri compresi:
A sinistra, una mappa del World Trade Center. A destra, una foto aerea dell'area del WTC dopo i crolli (cliccate per ingrandirla).
Come si può vedere, solo il WTC-1 (Torre
Nord), il WTC-2 (Torre Sud) e il WTC-7 sono crollati completamente.
Tutti gli altri edifici del World Trade Center sono rimasti in piedi e hanno
subito al
massimo crolli parziali. Anche molto estesi, come nel caso
del WTC-6 e
del WTC-4, ma comunque sempre parziali.
Anziché implodere totalmente sulla propria pianta, si
sono limitati
a crollare nei punti in cui avevano ricevuto i danni peggiori
(com'è
logico che
accada). Solo il WTC-7 ha fatto eccezione. Solo nel suo caso danni
asimmetrici e superficiali hanno portato a un crollo totale e
simmetrico.
Un caso particolarmente degno di nota è il WTC-3,
un
edificio molto
più piccolo degli altri. Nella foto a destra non si vede
perché è completamente coperto dai detriti delle
Torri, dato che è stato investito in pieno da entrambi i
crolli, vicino com'era, ma delle foto
ci mostrano che non
è affatto crollato. Non completamente, comunque,
ma solo parzialmente.
E se il WTC-3, molto più piccolo e
vicino alle Torri Gemelle
del WTC-7, non ha subìto un crollo totale nemmeno dopo
essere stato investito dalle macerie
più grandi e massicce di tutte e due le Torri,
come
è possibile sostenere (come fanno alcuni debunker)
che il WTC-7 sia stato danneggiato dal
crollo della Torre Nord al punto da non poter sopportare nemmeno (come
vedremo più avanti) tre
piccoli focolai, e da
polverizzarsi al suolo in sei secondi e mezzo, qualche ora
più tardi?
Altri
elementi che smentiscono la teoria secondo cui il WTC-7 sia
crollato per l'effetto combinato di danni + incendi sono il WTC-4,
il WTC-5
e il WTC-6, che riportarono gravissimi danni a causa delle
macerie delle Torri e svilupparono incendi altrettanto gravi (molto
più estesi e duraturi di quelli del WTC-7, almeno nel caso
del WTC-5).
Il WTC-4 fu schiacciato
quasi del tutto dalle Torri, ma una parte dell'edificio si ostinò a restare in
piedi.
Il WTC-5 dovette sopportare le macerie delle Torri e poi ore di incendi furiosi, eppure
resistette.
Il WTC-6 fu danneggiato in modo talmente grave
da risultare del tutto sventrato, eppure si rifiutò di
crollare.
Le immagini mostrano chiaramente la severità dei danni
riportati da questi edifici (cliccate per ingrandire):
![]() |
![]() |
![]() |
WTC-4 | WTC-5 | WTC-6 |
Il WTC-3, il WTC-4, il WTC-5 e il WTC-6 dovettero venire demoliti intenzionalmente in seguito per sgomberare Ground Zero e poter iniziare a ricostruire.
Altri edifici, alla stessa distanza dalle Torri Gemelle del WTC-7, hanno subito danni anche più gravi del WTC-7, eppure sono rimasti in piedi:
Inoltre:
“Incendio
e danno strutturale …
non spiegherebbero la presenza nel cumulo di macerie
di elementi in acciaio che sembrano essere parzialmente evaporati”,
ha detto il Dr. Jonathan Barnett (Glanz, 2001).
Questo mistero deve essere approfondito, ma non è nemmeno
menzionato
nei rapporti “ufficiali” della Commissione 11
Settembre o del NIST.
.
Recentemente, i sostenitori della versione ufficiale hanno
portato
vari esempi di edifici crollati a causa di incendi che, secondo loro,
dimostrerebbero che il crollo del WTC-7 a causa del fuoco è
un'ipotesi del tutto plausibile. Questi gli esempi:
1- Il McCormick Center
(Chicago).
Crollò a causa di un incendio il 16 gennaio del 1967.
Dato che aveva una struttura esclusivamente d'acciaio, è il
caso
che più di ogni altro viene portato come dimostrazione del
fatto
che il crollo del WTC-7 è stato del tutto normale. In
realtà si tratta di un paragone logicamente e tecnicamente
scorretto per vari motivi.
Innanzitutto, il McCormick Center non era altro che un enorme capannone
a un piano solo, costruito usando tecniche
e criteri di resistenza completamente diversi rispetto a
quelli di un grattacielo moderno come il WTC-7.
Secondariamente, il suo fu un crollo parziale, e non
completo come quello del WTC-7, il che è del tutto coerente
con dei danni da incendio, asimmetrici e diseguali.
Per la precisione, l'unica cosa che crollò fu il tetto
(altre informazioni qui):
Il
McCormick Center dopo il crollo del tetto (cliccate per ingrandire)
2- Il Sight and Sound Theater (Strasburg,
Pennsylvania).
Bruciò il 28 gennaio del 1997. Anche in questo caso, il
paragone
col WTC-7 è tecnicamente impossibile perché si
tratta di
un altro edificio a un piano solo, costruito in modo del tutto diverso
da un moderno grattacielo, e di un altro crollo parziale.
Anche qui l'unica cosa a crollare fu il tetto dell'auditorium, mentre
tutto il resto del cinema rimase tranquillamente in piedi e come nuovo.
Le immagini (tratte dal rapporto
ufficiale dell'incidente) parlano chiaro:
A
sinistra, un'immagine aerea del tetto dell'auditorium crollato
(cliccate per ingrandire).
Al centro e a destra, fotografie della parte frontale del cinema DOPO
l'incendio. Come si può vedere, il resto dell'edificio
rimase
del tutto illeso.
3- Il Crystal Palace (Londra).
Paragonando
questa struttura in
acciaio e vetro del 1851 al World Trade Center 7, i sostenitori della
versione ufficiale hanno dimostrato di non capire la questione in esame
(o di non essere interessati a farlo).
Questa (per l'epoca incredibilmente avanzata) costruzione
crollò
a causa di un incendio il 30 novembre 1936. Il che non è
affatto
sorprendente, considerando che era costituito per la maggior parte di vetro (non si
chiamava Crystal Palace per caso), e che il vetro si
ammorbidisce già con temperature inferiori agli
800 °C e si scoglie a temperature più elevate.
Se andiamo a vedere delle fotografie del Crystal Palace prima e dopo
l'incendio, ci accorgiamo che non solo anche in questo caso si
è
trattato di un crollo parziale,
ma che l'unica parte a collassare del tutto è stata quella
in vetro, mentre quella
in acciaio è rimasta in parte integra:
A
sinistra, il
Crystal Palace prima dell'incendio. Al centro e a destra, la struttura
d'acciaio dopo l'incendio, ancora parzialmente in piedi (cliccate per
ingrandire).
Per sgomberare l'area e costruirci sopra dovette essere completamente
distrutto con esplosivi nel 1941.
Il fatto che
la struttura in
acciaio del Crystal Palace rimase in piedi non viene mai menzionato nei
siti a favore della versione ufficiale.
(Inoltre alcune fonti
riportano che il Crystal Palace in realtà avesse una
struttura di ghisa
e vetro, e non acciaio. Dato che la ghisa
fonde a 1200 °C - ossia ben 378 °C prima dell'acciaio -
il
paragone con il WTC-7 risulta scorretto e inadeguato per una ragione in
più.)
Altri casi di
strutture in acciaio crollate a causa del fuoco portati dai sostenitori
della versione ufficiale sono:
- La fabbrica di giocattoli
thailandese della Kader Industrial (che però,
come si vede da una delle rarissime foto
successive al fuoco, subì al massimo un crollo parziale).
- La piattaforma
petrolifera Mumbai High North (la cui struttura portante
d'acciaio rimase però integra,
nonostante i danni devastanti riportati da tutto ciò che la
ricopriva).
- Una cartiera presso
Malvern,
nel Regno Unito (innanzitutto si tratta dell'ennesima struttura a un
piano solo costruita in modo completamente diverso da un grattacielo
moderno, e solo per questo imparagonabile al WTC-7; poi i pompieri riferirono
che il calore aveva fatto cedere alcune travi del tetto, ma non
parlarono affatto di crollo totale, e infatti delle foto mostrano chiaramente
come la cartiera sia rimasta perlopiù in piedi, nonostante
un cedimento parziale,
asimmetrico e localizzato - proprio il tipo che un
incendio può causare; molte altre foto successive
all'incendio sono visibili qui).
La lista di
esempi portati dai sostenitori della versione ufficiale finisce qui.
Si può notare come ognuno di questi esempi sia del tutto
fuori luogo e imparagonabile al caso del WTC-7 per due motivi:
1- Si è sempre trattato di cedimenti parziali e asimmetrici (proprio del tipo compatibile con incendi) completamente diversi dal crollo totale e simmetrico del WTC-7 (del tutto incompatibile con incendi).
2- Si sono sempre portate come esempio costruzioni profondamente diverse dal WTC-7,
dal punto di vista strutturale.
Questo secondo punto è fondamentale e non deve essere
sottovalutato.
Un moderno grattacielo viene costruito rispettando requisiti
di
resistenza ben precisi e del tutto diversi da strutture come cartiere o
cinema (ossia molto più elevati): «il fattore di
sicurezza minimo obbligatorio per una struttura
in acciaio e cemento armato è del 600%. Una struttura simile
deve essere progettata
per reggere un carico pari a sei
volte il suo carico massimo. I calcoli vengono fatti 6
volte in eccesso
per avere la certezza che
la struttura non ceda nemmeno in situazioni
critiche.» (Fonte: "Engineering
and Technical Handbook" di McNeese e Hoag, Prentice Hall, 1959, p. 47).
Questo significa che il fuoco avrebbe dovuto indebolire e far cedere
l'83,4 della struttura del WTC-7 per farlo collassare, e considerando
che stiamo parlando di incendi di queste
dimensioni, sembra davvero impossibile. Ma se anche fosse avvenuto, in
ogni caso non
dimostrerebbe affatto che la versione ufficiale è plausibile
o anche solo fisicamente possibile.
I difensori della versione ufficiale, infatti, si sforzano in ogni modo
di dimostrare che all'interno delle Torri Gemelle e del WTC-7 si era
sviluppata una temperatura sufficientemente elevata da ammorbidire e
far cedere l'acciaio, ma non sembrano rendersi conto che, se anche
così fosse, in
ogni caso questo non spiegherebbe affatto i crolli totali e
impossibilmente simmetrici, rapidi e precisi delle Torri
Gemelle e del WTC-7 (vedi qui
e qui per
i dettagli), che continuerebbero a risultare inspiegabili a meno
di non ammettere che sia avvenuta una demolizione controllata.
Degli incendi sparsi casualmente
in un edificio, infatti, per quanto siano caldi non possono produrre
per caso un crollo IDENTICO a una demolizione controllata.
Riguardate il crollo del WTC-7. Credete che un'implosione così
perfetta, così rapida, precisa e simmetrica, possa essere il
risultato di un cedimento strutturale causato da incendi?
La versione ufficiale rimarrebbe indifendibile e impossibile perfino se
si scoprisse che all'interno delle Torri e del WTC-7 si erano
raggiunte temperature di 1500 °C (senza contare che anche il
fatto
che una simile temperatura sia stata raggiunta è impossibile).
Chi difende la versione ufficiale tende a non capirlo perché
si è ormai
del tutto sconnesso dalla questione in esame. Non gli interessa
più
capire cosa può e non può essere successo l'11
settembre 2001: ormai lo
scopo per lui è diventato solo quello di "smentire i
complottisti", a qualunque
costo e con qualunque mezzo.
Così facendo si dimentica che qui la domanda a cui
rispondere non è: "Può il fuoco
portare al cedimento dell'acciaio?", perchè è
ovvio che
possa, se raggiunge temperature sufficientemente elevate e si trova
nelle condizioni giuste.
Qui la VERA domanda a cui rispondere è: "possono
gli incendi sparsi e asimmetrici su pochissimi piani del WTC-7
aver causato
l'implosione totale perfettamente simmetrica e precisa dell'edificio
sulla
propria pianta ad una velocità e con delle
modalità
spiegabili ESCLUSIVAMENTE con una demolizione controllata?".
(dettagli)
E' questa
la domanda a cui rispondere, perché è
questa
che determina se la
versione ufficiale dei fatti è fisicamente
possibile o meno.
E il punto in discussione è ancora questo, lo
è sempre stato.
Inoltre, il fatto che chi si ostina a difendere la versione ufficiale del crollo del WTC-7 si debba ridurre a paragonare questo grattacielo di 174 metri con costruzioni così minuscole e incompatibili con esso è sintomo di quanto la versione ufficiale dei fatti sia assurda. Non esiste infatti nessun grattacielo moderno che sia crollato completamente a causa del fuoco, non è MAI avvenuto nella storia dell'ingegneria (quindi, se vuoi un esempio di edficio crollato per il fuoco, devi per forza accontentarti di costruzioni minuscole e tanto diverse da un grattacielo quanto un triciclo è diverso da un carro armato).
Stranamente, i
sostenitori della versione ufficiale storpiano sempre la questione in: "Nessun edificio in acciaio
è mai crollato a causa del fuoco",
dimenticandosi regolarmente di aggiungere i termini (fondamentali): "MODERNO GRATTACIELO"
e "crollato COMPLETAMENTE",
che cambiano del tutto il senso della frase.
I casi di moderni grattacieli
incendiati più eclatanti che si ricordino, infatti, sono
questi:
![]() |
![]() |
One Meridian Plaza,
Philadelphia - 38 piani. Bruciò su 16 piani per 18 ore. (23/02/1991 - Fonte) |
East Tower, Caracas - 56
piani. Bruciò su 26 piani per più di 17 ore. (17/10/2004 - Fonte) |
![]() |
![]() |
First Insterstate Bank, L.A.
- 62 piani.
Bruciò su 5 piani
per 3 ore e mezza.
(14/05/1988 - Fonte) |
Mandarin Oriental Hotel - 40 piani Bruciò su tutti i 40 piani per oltre 3 ore. (09/02/2009 - Fonte) |
E
non dimentichiamoci il Windsor
Building,
che bruciò per oltre 20 ore in modo del tutto incontrollato
ed
ebbe solo un crollo parziale della struttura più
superficiale.
Come si può vedere, questi incendi sono stati tutti molto
più gravi di quelli al WTC-7. Eppure, nessuno di questi grattacieli ha
sofferto un crollo totale.
Al massimo ci sono stati crolli parziali e localizzati della struttura
più
esterna dell'edificio, ma nella maggior parte dei casi neanche quelli.
Il collasso del WTC-7 spicca a tutt'oggi nella storia dell'ingegneria come l'unico caso mai registrato di moderno grattacielo (ufficialmente) crollato totalmente a causa del fuoco.
E questo è un dato di fatto innegabile.
3)
LA PRESENZA DEGLI "SQUIBS",
TIPICI
DELLE DEMOLIZIONI CONTROLLATE
Si possono
osservare squibs
(“sbuffi” di fumo orizzontali e detriti) che
fuoriescono dal WTC 7 ai piani più alti, in successione
regolare, proprio mentre l’edificio comincia a crollare (il
lettore dovrebbe rivedere il
video).
I piani superiori non si sono ancora mossi rispetto agli altri, come si
può verificare dal video. In più, il tempo tra
gli squibs
è meno di 0,2 secondi,
perciò si può escludere come loro causa
l’espulsione dell’aria dovuta ai piani in caduta.
Il tempo di caduta libera di un piano che cade su quello sottostante
è molto maggiore di 0,2 secondi: l’equazione per
la caduta libera dei gravi, y = 1/2 gt2, indica qualcosa più
di 0,6 secondi, il tutto all’inizio del crollo.
Inoltre, dettaglio importante, gli sbuffi di fumo compaiono in una sequenza rapidissima a partire dal basso verso l'alto.
E' quindi ovvio che non sono causati dal crollo dei piani che espellono aria crollando, altrimenti gli sbuffi comparirebbero dall'alto verso il basso, man mano che i piani crollano. E' possibile vedere una piccola animazione che mostra questi sbuffi qui a destra.
La presenza di tali squibs
che risalgono il bordo dell’edificio è comune
quando si usano esplosivi pre-posizionati, come si può
vedere
qui.
Lo stesso sito mostra che una temporizzazione rapida tra le cariche
esplosive è anche cosa comune (è istruttivo
vedere alcuni dei video di implosioni di questo sito).
Perciò “sbuffi” come quelli osservati
durante il crollo del WTC 7 che salgono sul bordo
dell’edificio in rapida successione forniscono ulteriori
prove significative
dell’uso di esplosivi pre-posizionati.
Riguardo a questo edificio altamente resistente, un articolo del New
York Times intitolato: “La postazione riservata della CIA a
New York fu distrutta l’11 settembre” fornisce un
pezzo interessante del puzzle:
“La stazione segreta a New York della CIA era nel palazzo di 47 piani del World Trade Center 7… Tutti gli impiegati sul posto dell’agenzia furono evacuati senza pericolo… Gli impiegati dell’agenzia di intelligence hanno potuto guardare fuori dalle finestre del loro ufficio le Torri Gemelle in fiamme poco prima di evacuare il loro edificio” (Risen, 2001 - Fonte).
Nel WTC-7 infatti trovavano alloggio, fra gli altri:
AGENZIE | PIANI |
Department of Defense (DoD) | 25 |
Central Intelligence Agency (CIA) | 25 |
US Secret Service | 9-10 |
(Fonte:
Rapporto FEMA 2002, tabella 5.1.)
4)
IL CROLLO
IMPOSSIBILMENTE SIMMETRICO E PRECISO PER ESSERE SPONTANEO
Come avete potuto vedere dal video del crollo, più sopra, il WTC-7 è crollato rapidamente e simmetricamente – anche se vi erano 3 incendi sparpagliati casualmente e asimmetricamente nell’edificio. Il WTC-7 è caduto circa sette ore dopo il crollo delle Torri, sebbene non fossero visibili incendi durevoli di una certa rilevanza (vedi foto degli incendi, più sotto). C’erano 24 enormi colonne portanti d’acciaio all’interno del WTC 7, al pari di gigantesche travi, disposte asimmetricamente, insieme a circa 57 colonne perimetrali (FEMA, 2002, chapter 5). Un collasso simmetrico, come si è visto, richiede chiaramente una “sollecitazione” simultanea di tutte o quasi le colonne portanti. La seconda legge della termodinamica ci dice che la probabilità di un crollo completo e simmetrico, dovuto ad incendi casuali, come quelli ipotizzati dalla teoria “ufficiale”, è prossima allo zero, in quanto sono enormemente più probabili cedimenti asimmetrici. D’altro canto, uno degli obiettivi principali di una demolizione controllata tramite esplosivo è proprio il crollo totale e simmetrico dell’edificio.
Le note conclusive nel rapporto FEMA sul crollo del WTC 7 danno credito alle mie argomentazioni:Il verificarsi
di crolli quasi simmetrici,
verticali e completi del WTC e delle Torri è
particolarmente fastidioso per la teoria
“ufficiale” secondo cui tutti questi crolli
sarebbero stati causati da un casuale e asimmetrico
miscuglio di
incendi e danni. E pensare che, per raggiungere risultati simili, anche
con l’impiego di esplosivi, sarebbe stato necessario un
grande sforzo di progettazione ed una grande precisione nella
sistemazione delle cariche.
La sfida principale nell’abbattere un edificio
è tenere sotto controllo il modo in cui cade.
Idealmente una squadra di artificieri sarà capace di far
capitombolare su di un fianco l’edificio, su
un’area di parcheggio o altra area aperta. Questo genere di
brillamento è il più facile da effettuare
[favorito dalla legge dell’aumento dell’entropia].
Il ribaltamento di un edificio è qualcosa di simile ad un
albero che cade. Per ribaltare l’edificio verso nord gli
artificieri fanno detonare gli esplosivi dapprima nel lato nord
dell’edificio, poi dal lato opposto.
A volte, però, un edificio è circondato da
strutture che bisogna salvaguardare. In questo caso gli artificieri
procedono con una vera implosione, demolendo
l’edificio in modo tale da farlo crollare verticalmente su se
stesso. Proprio come è crollato il WTC-7.
Ciò
richiede un'abilità tale che solo una manciata di compagnie
di demolizioni nel mondo ci prova
[ancora, coerentemente con la seconda legge della termodinamica]. (Harris, 2000).
Gli artificieri si avvicinano ad ogni progetto in modo leggermente
diverso... Un’opzione [buona] è far
detonare le colonne al centro dell’edificio prima delle altre
colonne, cosicché le pareti dell’edificio cadono
verso l’interno (Harris, 2000).
Osservazioni attente del crollo del WTC-7 (riguardate il video)
mostrano dapprima un inginocchiamento in basso vicino al centro
dell’edificio, suggerendo una deformazione delle colonne
portanti, poi i fianchi dell’edificio si flettono verso
l’interno in modo tale che l’edificio
“collassa direttamente verso il basso sul proprio "ingombro"
(ossia l'area della base dell'edificio)” (Harris,
2000).
La
FEMA ammette che il WTC-7 crollò su un ben preciso e
delimitato territorio:
“Il crollo del WTC-7 produsse un piccolo ammasso di detriti
mentre la facciata si piegava all’interno,
suggerendo un cedimento interno e un’implosione...
Il raggio medio della zona di detriti era di circa 70 piedi [circa 25
metri]” (FEMA, 2002, chapter 5).
Evidentemente siamo d’accordo sul fatto che alla base del
collasso del WTC-7 ci sia sia stata un’implosione ben
eseguita.
Ragioniamo: anche ammettendo che le cariche esplosive siano state
piazzate dai terroristi per essere sicuri al cento per cento del crollo
delle Torri, perché dei terroristi si dovrebbero
impegnare in un collasso verticale del WTC-7 e delle Torri quando una
caduta per “ribaltamento” avrebbe richiesto molto
meno lavoro e provocato in cambio molti più danni nel centro
di Manhattan?
E comunque da dove avrebbero ottenuto dei
terroristi tutta l’abilità necessaria, i progetti
e l’accesso agli edifici per un’implosione
simmetrica? E perchè il governo USA starebbe tenendo
nascosto
tutto questo, se fosse ciò che è successo
davvero? Cosa
avrebbe da perdere a renderlo noto?
Queste sono le domande che richiederebbero una ulteriore
indagine.
Una delle persone che un’indagine a tutto campo dovrebbe
interrogare è l’esperto in demolizioni, Mark
Loizeaux, presidente della Controlled Demolition Inc. Parlando del modo
in cui sono venuti giù gli edifici del WTC, disse in
un’intervista: “Se io dovessi abbattere le
torri, metterei dell’esplosivo nei seminterrati per far
sì che il peso dell’edificio aiuti il collasso
della struttura (Bollyn, 2002)”.
Già, e
come presidente della Controlled Demolition Inc., Loizeaux conoscerebbe
“quella manciata di compagnie di demolizione presenti nel
mondo” che tenterebbero una demolizione simmetrica
controllata (Harris, 2000). La sua compagnia è certamente
una di queste, e fu assunta per effettuare in modo rapido il lavoro di
sgombero che è seguito al crollo degli edifici.
Fatti, foto e video presentati in questo articolo sono già
più che sufficienti per dimostrare che la versione ufficiale
sul
crollo del WTC-7 non può essere vera. Una grande
quantità
di altre informazioni presentate da un
serio punto vista scientifico le trovate in questo sito.
5)
L'INSPIEGABILE CONOSCENZA ANTICIPATA DEL CROLLO.
Rimane inoltre inspiegabile la conoscenza anticipata del crollo del WTC-7 che molte persone hanno dimostrato quel giorno.
.
P.S.
Recentemente
è stato suggerito, da alcuni ricercatori su internet a
favore della versione ufficiale, che in realtà il WTC-7
sia stato sì demolito in modo controllato, ma che
si sia trattato di una demolizione improvvisata
sul
momento, dopo che ci si è resi conto che il
WTC-7 era stato
gravemente danneggiato. Quindi la versione ufficiale viene salvata
anche ammettendo la demolizione controllata del WTC-7: è
stato demolito, sì, ma questo non significa che lo siano
state anche le Torri e che il resto dell'attentato dell'11 settembre
sia avvenuto diversamente da come dice la versione ufficiale,
perché la demolizione del WTC-7 non era stata affatto
pianificata in anticipo, ma è stata
improvvisata sul momento alla bell'e meglio.
Insomma, questa nuova teoria risulta davvero insostenibile, e la
versione ufficiale sul crollo del WTC-7 rimane fisicamente impossibile.
.
.
P.P.S..
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Se avete dubbi o domande su quanto letto, potete leggere le risposte alle obiezioni degli scettici sul WTC-7.
Se la vostra domanda non compare, chiedetemi spiegazioni via e-mail.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------