Diario della Prigionia di Mario Magonio

 
     
 

SETTEMBRE 1944

 
 

Annotazioni storiche

 
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  1 Settembre 1944                                                                             78 giorni di prigionia  
  Inizia già il fresco. Tra i prigionieri politici c'è un Vescovo cattolico francese, professore di greco e latino. Volevano metterlo in biblioteca ma lui ha voluto subire la sorte dei suoi compagni ed ora è nel reparto carico e scarico proiettili. non l' ho ancora avvicinato, ma l' ho visto, è alto e magro ed ha l'espressione di un uomo che soffre con rassegnazione. E' vestito a righe con gli zoccoli e porta il numero 84636. Parlando con altri ho saputo che è molto buono e amorevole con tutti. Voglio avvicinarlo per potergli parlare ed essergli amico.       
     
  2 Settembre 1944                                                                             79 giorni di prigionia  
  In camerata è successa una scena disgustosa. Il capo campo aveva dato ordine a Bazzurro di dire ai compagni di scrivere una lettera collettiva che sarebbe stata spedita con la posta militare. Lui da egoista ignorante non ha detto niente a nessuno e ha scritto lui solo. Venuti a conoscenza di questo in serata l'abbiamo rimproverato e Viziano che è intervenuto in sua difesa offendendoci si è preso una scarica di pugni da Morasso ed ora ha un bell' occhio nero.  
     
  3 Settembre 1944                                                                             80 giorni di prigionia  
  Domenica - Abbiamo fatto festa sul lavoro dopo 45 giorni che si lavorava in continuazione e così ne ho approfittato per dormire fino alle 9.30. Dopo la pulizia ho scritto a casa per la 15ma volta senza mai aver ricevuto risposta. Nel pomeriggio siamo andati in compagnia di altri amici a mangiare a Berlino. Abbiamo incontrato altri genovesi e abbiamo avuto notizia che le ditte di Genova passano l' 80% della nostra paga alle famiglie. Alla sera per un guasto alla metro siamo giunti al campo con due ore di ritardo dopo aver fatto un lungo giro e cambiato molti mezzi tra metro aerea e sotteranea, treno e omnibus. un altro gruppo di noi è arrivato al campo alle 24 tutto indolenzito dal freddo. Qui al campo ha preso dimora un gruppo di 70 badogliani e ora fanno parte del nostro gruppo. Corre voce che la Finlandia abbia ceduto le armi e che gli Angloamericani siano a Ventimiglia e puntino su Genova, dicono inoltre che Torino sia in mano ai ribelli.    
     
  4 Settembre 1944                                                                             81 giorni di prigionia  
  E' una giornata grigia, fa freddo come a Genova in pieno inverno non riesco a immaginare il freddo che farà in inverno e noi abbiamo una sola tuta da lavoro per coprirci. Da oggi abbiamo cambiato la cucina da quella francese siamo passati alla mensa tedesca. La cucina è servita da maestranze russe, tutte donne molto lente e sporche. Per cominciare alle 12.30 abbiamo avuto un etto di pasta asciutta e basta, alla sera pappina con due fettine di pane e 25 gr. di margarina con 12 ore di lavoro. Chi bene comincia è a metà dell'opera dice un proverbio italiano ma mi domando come sarà ad opera finita!. L'amico Sacco sta in pensiero perché non ha ancora visto un cimitero ma se andiamo avanti così ci porteranno presto a vederne uno. Altri 180 badogliani si sono aggiunti al nostro campo e cosi crescono i frati e si allunga il brodo.    
     
  5 Settembre 1944                                                                             82 giorni di prigionia  
  Dalle due del pomeriggio il freddo è ancora peggiorato e con una coperta sola non si può più dormire. Corre voce dell'invasione in Olanda e dell'occupazione di tutto il Belgio, ma non c'è certezza. Il nostro capo ne ha fatta una che sembra impossibile: ci ha dato il supplemento di pane e grassi che non ci spettava... si vede che sente aria di burrasca. Tra i prigionieri è successo un fatto di sangue. Un prigioniero russo che era stato rimproverato e picchiato, non si sa bene il perché, ha reagito e con una stanga di ferro ha battuto sulla testa del suo capo che lo picchiava. La notizia di stasera è che sembra sia morto. Se è vero sarà condannato a morte per impiccagione intanto come punizione gli hanno dato 25 bastonate sulla schiena. Tra i prigionieri si dice che il capo fosse un uomo molto cattivo ma che anche il russo non era molto stimato.     
     
  6 Settembre 1944                                                                              83 giorni di prigionia  
  Alla sera non si mangia quasi niente, un poco di pappina lunga e pane e poi basta. Non si sa come fare non si trova neppure il pane a borsa nera, la razione delle sigarette è stata ridotta a 2 al giorno. Tra i prigionieri c'è un norvegese alto 1,92 cm. magro come un chiodo con una testa che sembra una palla da biliardo. Avrà circa 25 anni ed è un bambinone, ride sempre e salta con la corda fatta con i ricci di tornitura. Ieri gli ho insegnato a fare un pappagallo senza levare il gesso da terra ed ora che ha imparato semina pappagalli dappertutto. Non ha mai lavorato in meccanica e i capi si ostinano a farlo lavorare alle macchine e così assassina tutto e lui se la ride dicendo: Kaput ! Ieri ha messo fuori combattimento un tornio che avrà una quindicina di giorni di riparazione... un danno da almeno 200.000 lire...Kaput!      
     
  7 Settembre 1944                                                                             84 giorni di prigionia  
  Circolano delle buone voci. Dicono che la Bulgaria si è arresa alla Russia. Nella serata abbiamo fatto per la prima volta un festino. Ci siamo riuniti tutta la camerata. Sacco, andando a Berlino, ha incontrato un ligure di Sanremo che si trova qui per una ventina di giorni di convalescenza. Lavora ad Amburgo come chimico e dice che laggiù ci sono dei bombardamenti tremendi. Sacco l' ha invitato da noi e lui ha portato una torta. Io e Morasso abbiamo rimediato della birra è così abbiamo passato la serata.    
     
  8 Settembre 1944                                                                             85 giorni di prigionia  
  Giornata triste e nera. Morasso mi ha raccontato che la scorsa notte non ha dormito niente e che ha fatto un brutto sogno. Ha sognato un gatto che si mangiava il suo bambino e altre cose che l' hanno rattristato. Nella nostra città c'è una chiesetta dove si venera la "Maria Bambina", anch'essa ha subito i disastri della guerra. Un giorno anch'io pregai in quella chiesa con il pianto in gola e gli occhi lucidi pregando quella bambina affinché donasse la salute alla mia prima bambina che era molto malata. Ma essa non ascoltò le mie preghiere perché visse solo pochi giorni. Ero padre per la prima volta ma ebbi la gioia di esserlo solo per dieci giorni. Maria bambina ora non ho più il coraggio di pregarti ma molte madri e spose lo fanno e ti implorano per un unico scopo, esaudisci loro ed abbi pietà di me. Oggi abbiamo avuto la distribuzione di indumenti. un paio di pantaloni ed un giubbetto da lavoro di tela, un paio di calze, una pancera di lana tutto per la somma di 35,25 R.M. Il norvegese ha rotto un'altra macchina con un danno di circa 100.000 lire... kaput!     
     
  9 Settembre 1944                                                                             86 giorni di prigionia  
  Sono stato a Berlino con gli amici ma non ci siamo divertiti e abbiamo mangiato male e freddo. Tre di noi avevano gli zoccoli e facevano rumore, la gente si girava a guardarci e rideva e loro ci sono rimasti male. Io ero vestito con la roba di Pesce che è ancora all'ospedale. Nella notte abbiamo avuto un allarme.  
     
  10 Settembre 1944                                                                           87 giorni di prigionia  
  Il norvegese non è venuto al lavoro. Dopo la rottura della seconda macchina gli è preso un tale spavento che ha la febbre e trema dalla paura ha paura che lo credano un sabotaggio e che lo impicchino. Alla inchiesta degli ingegneri io che sono incaricato di riparare la prima macchina gli ho fatto capire che non è colpa sua e gli ho fatto vedere il movimento che ha causato la rottura ma loro sono delle teste dure e si ostinano a far lavorare alle macchine uno che nella sua vita ha sempre pescato pesce salato e che non sa niente di meccanica.
L' ho visto piangere come un bambino e faceva pena, é grande e grosso ma ha lo spirito meno che il mio bambino.
 
     
  11 Settembre 1944                                                                           88 giorni di prigionia  
  Al mattino fa molto freddo e non ho più stracci da mettermi addosso. Sembra che gli alleati abbiano sfondato la linea difensiva della Germania e che siano entrati nel paese. Abbiamo avuto la distribuzione di filo da cucire. Roba ha ricevuto posta da sua moglie imbucata a  Milano. Sua moglie dice che la San Giorgio le passa 850 lire alla quindicina e spero che anche l' Ansaldo faccia lo stesso con le mogli dei dipendenti deportati. In serata un allarme con intervento delle batterie antiaeree e dei caccia. Sembrava che un aereo era stato colpito ma poi abbiamo saputo che era un caccia tedesco colpito dalla antiaerea.   
     
  12 Settembre 1944                                                                           89 giorni di prigionia  
  Distribuzione del supplemento. Amadio ha perso il diritto al supplemento perché è stato in infermeria durante le ore di lavoro a farsi medicare un occhio. Questa è una nuova dimostrazione della bontà dei tedeschi verso chi lavora 12 ore al giorno. Dunque se uno si fa male deve attendere la fine del turno e farsi medicare al campo tenendosi il dolore. Verso le 11 abbiamo avuto un allarme con incursione. Siamo fuggiti in aperta campagna e ho visto varie ondate di aerei, circa 200. Abbiamo sentito boati e spostamenti d'aria e questo ci fa supporre che l'incursione è stata tremenda e non lontano da noi.  
     
  13 Settembre 1944                                                                           90 giorni di prigionia  
  Nella notte allarmi con incursioni poco distante da noi. Tra i miei compagni c'è uno di Voltri di circa 22 anni che si chiama Laviosa Angelo e proviene dalla San Giorgio reparto stampi. Suo padre, richiamato nella regia Marina, è ora prigionieri degli alleati a Brindisi, e sua madre al dolore dello sposo lontano ora ha anche quello del figlio. Povere donne che con rassegnazione e preghiere aspettano la fine di questo sfracello. Egli ha la foto della sua famiglia nel cassetto di lavoro, come Amadio ha quella della sua bambina, e ogni tanto apre il cassetto e lo sguardo si abbassa su quella foto e si consola al pensiero che presto forse potrà ritornare a casa. E' molto intelligente e un buon operaio con magari poca voglia di lavorare. Geografo della camerata 17 C è un poco pessimista ma molto corretto. Dalle 18 alle 20 mangia sempre e poi quando è a letto che hanno già spento le luci se ne prende ancora una fettina. Ci facciamo buona compagnia e parliamo sovente di geografia che veramente ne è all'altezza.  
     
  14 Settembre 1944                                                                           91 giorni di prigionia  
  Nella notte un allarme e noi con la coperta sulle spalle sembravamo tante anime del purgatorio che quatte quatte se ne vanno nel rifugio, anche se poi è una trappola. l'amico Persano entra brontolando con i suoi piedini del n.48 e sembra Dante nella divina Commedia, molto simpatici sono gli olandesi che vengono al rifugio con le loro valigie e ti danno dei colpi nelle gambe che fanno proprio piacere. Arriva Belletti con il suo scatolone di stracci e straccetti, c'è il trio tutto assonnato e qualcuno che respira rumorosamente con la parte bassa del corpo. Magliochetti con le sue ossa punge chi gli capita appresso, Amadio che con il suo accento meridionale si sente sempre lui, e poi io che faccio ridere tutti e così tra un poco di paura e una risata aspettiamo il cessato allarme. Oggi paga 170,80 R.M.     
     
  15 Settembre 1944                                                                           92 giorni di prigionia  
  Nella notte come al solito c'è stato un allarme. Nell'incursione di ieri a Spandau West risulta colpito un rifugio di un lager italiano dove c'erano 50 badogliani, dicono che è stato colpito in pieno. I badogliani sono italiani che dopo aver servito la loro patria e quella degli altri ora si trovano imprigionati senza colpa. Sono stati lasciati liberi in questi giorni, liberi di che cosa? neppure loro lo sanno che libertà hanno. Ora la morte con il suo sghignasso sdentato gli ha riuniti e ghermiti e di loro non rimane neppure il rimpianto anche se tutti attendiamo questo momento se non finisce presto questo conflitto. Erano padri, erano figli e le loro spose e madri attenderanno invano il loro ritorno.    
     
  16 Settembre 1944                                                                           93 giorni di prigionia  
  Domenica - Sono arrivati altri prigionieri e noi che dovevamo mangiare alle 11 abbiamo mangiato alle 15 dopo una coda di quattro ore e ogni tanto arrivava qualche cazzotto su chi si lamentava. Era quel bel cosetto del capo lager che oltre a far succedere queste cagnare vuole anche aver ragione lui. Con Persano e Pongoli siamo stati a mangiare a Posdam in un ristorante di lusso ma anche lì c'erano patate e rape.   
     
  17 Settembre 1944                                                                           94 giorni di prigionia  
  Lavoro come al solito. In serata sono arrivati altri profughi dalla Polonia  
     
  18 Settembre 1944                                                                           95 giorni di prigionia  
  Oggi nella nostra camerata sono arrivati cinque pacchi dall'Italia inviati dalle nostre famiglie a mezzo delle ditte presso le quali lavoravamo. Tra questi c'era anche il mio spedito il 26/06/44 e ho letto la lettera che c'era dentro e ho molto pianto come tutti i miei compagni. da quegli scritti si vede tutta l'angoscia di quelle donne, altro non sanno dirci che pregare per il nostro ritorno. Da quelle lettere abbiamo saputo che le donne sono partite il giorno dopo per Milano dove gli avevano detto che ci conducevano ma non trovarono traccia di noi. Trovarono un treno di carcerati provenienti dal carcere di Marassi che ora sono in Germania. Dalle pagine del corriere Mercantile del 17 giugno si legge ciò che sfacciatamente scrissero: Una aliquota di operai liguri sono stati trasferiti a lavorare in Germania dove godranno di tutti i benefici dei lavoratori tedeschi. e poi aggiungevano Si tratta di gente scioperante che non aveva ubbidito agli avvertimenti delle autorità e ammonivano le famiglie con grosse parole e avvertimenti che altro non fanno che accendere ancor di più l'odio verso di loro. E poi aggiungevano che donne fasciste avevano raccolto i foglietti lasciati cadere dai camion e che li avevano inoltrati alle famiglie. Altro che donne fasciste erano donne che urlavano e imprecavano maledizioni agli sgherri che ci accompagnavano e a chi aveva ordinato la nostra cattura.  
     
  19 Settembre 1944                                                                           96 giorni di prigionia  
  Ieri ho ricevuto un bel colpetto da un italiano che da circa dieci giorni avevamo ospitato in camerata e dormiva precisamente sopra il mio letto. Faceva il premuroso con noi e ci forniva il pane a borsa nera a 10 R.M. al chilo. A questo modo truffò 100 R.M. a me e 100 a Conti e Marangon con la promessa di portarci 15 chili di pane. Non mi è dispiaciuto tanto per i 100 R.M. ma per la parte che ci fece.  Tra gli 8 milioni di stranieri che ci sono in Germania il primo a truffarci è stato proprio un italiano, che se li goda in pace e accolgo questo con rassegnazione e vada per il bene dei miei cari. Tra i miei compagni c'è stato chi si è fatto premura a volermi versare in collettività la somma persa, specialmente Amadio si offerse di aiutarmi ma io non accettai. Per me 100 R.M. sono 11 giorni di lavoro di 12 ore.  
     
  20 Settembre 1944                                                                           97 giorni di prigionia  
  Sono arrivate varie lettere da Genova ma per me non c'era niente. Ho letto quella di Pastorino e dice che la sua bambina di sette anni alla sera si corica a letto con la foto del suo papalino e gli parla, la mamma piange e lei le fa coraggio e le dice vedrai che papà con il suo bel ciuffetto nero verrà presto. Tutte le lettere sono pianti di bimbi e spose, parlano di voti e preghiere alla Madonna e di rassegnazione. Dio vedrà questo pianto e non abbandonerà noi miseri che scontiamo una pena per una colpa non commessa.  La Germania pagherà il male che ha fatto con la sua fine.  
     
  21 Settembre 1944                                                                           98 giorni di prigionia  
  Sacco è stato a Berlino e ha incontrato Fra Ginepro e gli ha parlato di noi. Era in compagnia  Don Luigi e un figlio di un Generale internato in Germania. Dopo aver sentito il caso di Sacco,  Fra Ginepro gli ha regalato 100 R.M. Oggi per la diciannovesima volta ho scritto a casa.  
     
  22 Settembre 1944                                                                           99 giorni di prigionia  
  Abbiamo avuto in distribuzione un pentolino per il cibo. In serata ci siamo radunati in 25 nella camerata e abbiamo fatto una piccola festa. Io ne sono stato l'organizzatore. Sacco ha offerto le paste e io i biscotti che mia moglie mi aveva mandato nel pacco. Morasso ha offerto la birra. Abbiamo iniziato con un discorso che ho fatto io e terminato con il saluto ai nostri cari lontani. Ha risposto l'amico Bonanno con belle parole di ringraziamento e di vera amicizia invitandoci a cantare in coro la nostra canzone dal titolo: "La valigia la porto io, la porto io, la porto me"  Eravamo tutti in piedi e cantavamo con serietà (l'avevamo presa proprio sul serio) Dopo ho letto le biografie di tutti gli amici dalle pagine del mio diario e alle 11 siamo andati a letto.

Testo originale del discorso di Bonanno ritrovato su foglio scritto di suo pugno

Amici miei, nostri cari amici...
aderendo al vostro gentile e affettuoso invito e toccati dalle vostre espressioni di concreta amicizia, noi vogliamo esternare tutta la nostra riconoscenza in un grazie che dalla bocca mia a nome di tutti noi, mi scende al cuore e mi incide profondo il vostro nome affinché non abbiate a dimenticarci nei giorni felici che ci aspettano, come noi non dimenticheremo. il nostro sipario di questa sera. oltre a darci qualche fugace istante di gioioso oblio ci rinnova di novella fiamma il ricordo di quelle incommensurabili e deliziose serate passate in seno alle nostre famiglie fra gli affetti più cari al nostro cuore, ricordi per i quali noi in questa ostica terra soffriamo e subiamo una vita degna di essere immortalata dalla sublime penna dalle divine espressioni di Mario Magonio, detto l'uomo maligno e astrologo di non comune forza, creatore ed animatore di questa serata, il quale ci porterà a conoscenza di qualche brano della sua opera che verrà tramandata ai posteri. Chiudo la mia parentesi rinnovando il mio ringraziamento ed invitando l'amico Magonio a intonare la nostra canzone dalle dolci armonie dal nome "La valigia la porto io..." al quale noi faremo coro.  
  
 
     
  23 Settembre 1944                                                                         100 giorni di prigionia  
  Il nostro capo ha messo un norvegese grande e grosso come un Ercole ad aiutarci e me lo sono preso con me che sono abbastanza magro. Non conosce la nostra lingua e neppure i segni perché se gli fai segno di venire lui va indietro. Dice che in Norvegia si usa così ma ci arrangiamo a capirci. un altro è un francese che non capisce l'italiano ma parla napoletano. E' figlio di un cantante che ha girato il mondo e che ora è a Marsiglia ma non ha voluto dirci il nome di suo padre.  
     
  24 Settembre 1944                                                                         101 giorni di prigionia  
  Domenica - Lavoro ore 12 Il nostro capo non avendo il coraggio di ordinarci di lavorare se ne è venuto fuori con l'idea di tirare a sorte chi lavora di domenica. Tra questi è uscito Amadio, che però non si sentiva bene, e allora mi sono offerto io al suo posto. Ho scritto a casa la ventesima cartolina. Vi sono qui in fabbrica delle donne russe che lavorano di notte dalle 17 alle 6 del mattino e tra queste ci sono delle bambine di 10-14 anni e sono obbligate a fare lo stesso lavoro delle altre. Povere piccine! chissà cosa ne sarà di loro quando saranno grandi, ora che la loro fanciullezza la sprecano così in un campo di lavoro. non posso neppure dire loro una parola buona perché proprio non ci intendiamo.   
     
  25 Settembre 1944                                                                         102 giorni di prigionia  
  Oggi ho fatto riposo perché ho lavorato ieri. Sono stato ad Alexander Platz in un grande magazzino che era due volte la nostra Rinascente di Genova ma non ho potuto comprare niente perché non abbiamo le marche. Qui in Germania se ti facessero male i calli e non hai le marche te li devi tenere. Siamo stati alla delegazione Italiana per i pacchi della San Giorgio che non sono ancora arrivati ma non c'è niente da fare. Come in tutti i sindacati e i gruppi fascisti rionali c'era solo una scritta che veramente non ci interessa: "Duce, Patria e Lavoro". noi intanto siamo qui senza abiti con il freddo che si fa sentire e aspettiamo rassegnati.  
     
  26 Settembre 1944                                                                         103 giorni di prigionia  
  Ha ripreso il lavoro quel capo dei prigionieri che aveva ricevuto un colpo in testa. Il prigioniero che l'aveva colpito è stato mandato al campo di Kramenburg, un campo dove ci sono 40.000 prigionieri, gente di tutte le razze e lì vi sono tutti i tipi di torture. Stivaletto cinese, bastonate legati tutti assieme a gruppi di otto e i prigionieri sono segnati con il taglio dei cappelli al centro della testa. sono poco vestiti nonostante l'inverno e mangiano poco una sola volta al giorno.   
     
  27 Settembre 1944                                                                         104 giorni di prigionia  
  E' un freddo che da molto fastidio e noi siamo senza maglie di lana e la sveglia è sempre alle cinque di mattina. Quest'oggi per colazione abbiamo avuto un piatto di cocomeri e patate schiacciate, il tutto ben mescolato insieme. Una vera schifezza. Io non ho mangiato e me ne sono stato 12 ore digiuno. Da un colonnello tedesco ci è giunta notizia che Genova è stata bombardata da aerei alleati con grandi danni. poveri i nostri bimbi e le nostre spose, chissà quando arriveremo, non avremo abiti, case ma speriamo di trovare almeno le nostre famiglie sane e salve. Prego molto e penso molto ai miei cari, dormo con il medaglione al collo della mia Maria Luisa, la mia bimba morta di soli pochi mesi, lei sola mi dà la forza e la certezza di ritornare a casa. Oggi il capo mi ha sorpreso mentre mi facevo una macchinetta accendisigari, mi guardava in faccia e se avesse potuto mi avrebbe picchiato come fa con i prigionieri, gridava come un dannato e ora pretende di farmi rapporto.    
     
  28 Settembre 1944                                                                         105 giorni di prigionia  
  Dopo 105 giorni che manco da casa ho ricevuto una lettera. E' la quinta che scrive mia moglie ma è la prima che ricevo per posta. Da questa lettera ho saputo che il mio bambino non si trova con la madre ma è in un paese che chiama Grognardo non so da chi. Povera mammina come farà senza il suo biondino, chissà quanto soffrirà. Io soffro, ma faccio voto a Dio che mi raddoppi le sofferenze ma dia pace a mia moglie e protegga il mio piccino. ho provato una gran gioia e ho pianto tanto . In serata ho ricevuto un'altra lettera che mi da più coraggio. Ho saputo che il sig. Vernazza, il nostro padrone di casa, ci ha dato lo sfratto, ma un giorno aggiusteremo i conti. Ricevuto 100 R.M. di paga    
     
  29 Settembre 1944                                                                         106 giorni di prigionia  
  Siamo stati a rapporto dall'ingegnere che ci ha accusati di non collaborare con la Germania e ci ha ammonito dicendoci che se non cambiamo ci farà passare con i prigionieri politici e ci toglierà il supplemento. E inutile che facciamo bene intanto sappiamo con chi abbiamo a che fare.  
     
  30 Settembre 1944                                                                         107 giorni di prigionia  
  Ho ricevuto posta per la terza volta. Mi scrivono che Genova hanno subito una forte incursione e che mia moglie si è salvata per miracolo. Si avviava alla galleria quando una bomba scoppiò proprio all'ingresso e molte persone perirono. Il clero farà una messa per le vittime. Dalla lettera di mia moglie ho saputo che trovandosi nella impossibilità di pagare l'affitto il padrone di casa, ben sapendo dove mi trovo, ha avuto la sfacciataggine di farci chiamare dall'avvocato per intimarci lo sfratto. Per interessamento della commissione dell'Ansaldo, la OSASA ha pagato i due mesi arretrati. Ma ora è ritornato con la pretesa di incassare subito il mese di settembre. un mio compagno di lavoro,  Benetti Agostino, sapendomi in Germania ha voluto pagare lui l'affitto e ha regalato 100 lire al bambino. E' un uomo che ha molto sofferto nella vita e da scapoli ci siamo fatti buona compagnia. E' una cosa rara che un amico si ricordi quando si è in difficoltà e venga in aiuto. E' una cosa lodevole e me ne ricorderò sempre. Anche Pagani Gianni si interessa del mio caso e aiuta mia moglie in tutto quello che ha bisogno. Il bimbo sta bene. Albertino caro io prego per te e tua madre e non mi stanco mai. Siamo 25 genovesi e abbiamo sentito la notizia dei bombardamenti e delle vittime con il cuore infranto. Ma un giorno torneremo e questa città la faremo ancora più bella anche se avremo i cappelli bianchi e la fronte solcata da tante rughe, e ai nostri occhi gonfi dal pianto Genova risplenderà e gli stranieri vedranno le nuove opere ricostruite da noi che abbiamo sofferto tanto. Qui raccolti oggi preghiamo per quelle vittime di Genova e forse tra noi ci sarà qualcuno che potrebbe avere dei cari tra di esse.   
     
 

continua ....

 
 

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