Pittura
Romana
Le
uniche testimonianze di pittura romana si sono conservate fino a noi grazie
all'eruzione del Vesuvio (79 d.c.) che seppellì la zona di Pompei.
Si
sono conservati dunque all'interno delle abitazioni molti affreschi che sono
però insufficienti a fornire un quadro completo della pittura romana: primo perché
si hanno reperti risalenti solamente al 79 d.c., secondo perché senza dubbio
l'arte rappresentata da Pompei differiva da quella della capitale.
I
quattro stili Pompeiani
Dunque
la pittura romana viene tradizionalmente divisa in 4 stili pompeiani:
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I
Stile (ad incrostazione),
II
sec - metà I sec a.c.
Imitazione
con stucco ed altri materiali poveri di rivestimenti marmorei.
Successivamente tali rivestimenti erano direttamente dipinti sul muro
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Pompei, Casa dei
Vettii
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II
Stile (dell'architettura in prospettiva),
metà I sec
a.c. - inizi I d.c.
Portici, finestre e cornici illusionisticamente
dipinti per suggerire l'idea di profondità e di sfondamento del muro;
decorazioni di gusto ellenistico con chiari riferimenti teatrali. Le figure
sono ben proporzionate in atteggiamenti sciolti e naturali, spesso dipinte
di scorcio con un sapiente uso del chiaroscuro che finge la
tridimensionalità. |
Pompei,Villa
Misteri
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III
Stile (della parete reale o ornamentale),
prima metà I sec
d.c.
Scene di pochi elementi, composizioni semplici spesso su sfondo a tinta
unita (famoso il rosso pompeiano ma anche l'ocra e il verde). Viene ripreso
il motivo architettonico o paesaggistico con cura per i particolari. I
colori intensi creano forti contrasti cromatici
Napoli,
Museo Archeologico Nazionale (fanciulla che coglie fiori)
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IV
Stile (dell'illusionismo prospettico o fantastico)
metà
I sec- fine I sec d.c.
Viene
ripreso il II stile ma con maggiore ricchezza e complessità nella ricerca
di un gusto più sontuoso e fastoso: gli elementi architettonici vengono
interpretati in chiave fantastica
Napoli,
Museo Archeologico Nazionale |
Napoli,
Museo Archeologico Nazionale (Veduta di un porto)
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Pittura
Compendiaria,
I
sec d.c. - III d.c.
Un
discorso a parte merita senza dubbio la suggestiva pittura
compendiaria, una pittura rapida e immediata, vivace, eseguita per tocchi
sintetici e puntuali (non vi ricorda qualcosa, ovvero qualcuno?), di
derivazione ellenistica. |
Pompei,CasaVettii(Amorino su granchio)
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Tutti
gli affreschi romani erano realizzati "a secco", vale a dire che la
tempera non veniva stesa sull'intonaco ancora umido, come oggi; la loro tecnica
è ancora oscura ed ancor più lo è il fatto che le opere così realizzate si
siano conservate fino a noi in quanto ogni tentativo di realizzare un affresco a
secco dal Rinascimento in poi si è rivelato catastrofico: infatti dopo pochi
anni la pittura si screpola.
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