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IL PICCOLO 27 11 2001

Il Presidente della Croazia Mesic annuncia nella città dalmata la decisione di Ciampi di bloccare il conferimento dell’onorificenza
Zara: medaglia congelata, non revocata
Il Capo dello Stato vuole che tutto avvenga in pieno accordo con Zagabria


ZAGABRIA - Finora i contenuti della telefonata tra il Presidente della Croazia, Stipe Mesic e il Capo dello Stato italiano, Carlo Azeglio Ciampi del 3 novembre scorso erano rimasti rigorosamente «top secret». Dalle indiscrezioni comunque trapelate si era riusciti a ricostruirne i toni e le argomentazioni. È stata quella, lo ricordiamo, la «telefonata della pace», con la quale i massimi vertici istituzionali dei due Paesi avevano chiuso le polemiche scatenate dal conferimento da parte del Quirinale della medaglia d’Oro al valor militare all’ultima amministrazione italiana di Zara (1943). E ieri, proprio a Zara, dove si è recato in visita, il Presidente croato è tornato sulla vicenda, comunicando ufficialmente all’amministrazione municipale della città dalmata che il Quirinale, come espressamente assicuratogli dal Presidente Ciampi durante la loro oramai famosa telefonata, «ha congelato il conferimento dell’onorificenza». Parole che hanno riportato il sorriso agli amministratori comunali zaratini, i quali si sono detti certi che una siffatta decisione altro non è se non il preludio alla definitiva rinuncia da parte di Roma alla tanto contestata medaglia.
Se il Quirinale tace, fonti diplomatiche italiane, invece, confermano che quanto detto dal Presidente croato Mesic a Zara corrisponde al vero. Ma sulla presunta rinuncia del Quirinale al conferimento dell’onorificenza non sono affatto d’accordo con le aspettative dei consiglieri comunali e del sindaco di Zara. Se è giusto, dicono, come ha fatto il Presidente Mesic, parlare di «congelamento» della decisione - gli atti relativi, infatti, non sono stati sottoscritti da Ciampi né sono stati trasmessi per la loro registrazione - questo non significa affatto che la medaglia non sarà consegnata. Anzi. E lo stesso Ciampi, sempre nel corso della famosa telefonata, ha comunicato con chiarezza a Mesic che l’intenzione di premiare Zara rimane invariata e si muove esclusivamente in uno spirito di riconciliazione della memoria.
Non c’è dietro a tale decisione, ovviamente, alcuna volontà revanscista o neo-irredentista da parte dell’Italia. Il Quirinale vuole dare un riconoscimento unicamente alle sofferenze patite dalla città che fu distrutta dai bombardamenti degli aerei alleati. E, comunque, tutto il caso sarebbe esploso perché la decisione italiana in merito alla medaglia è stata resa nota prima che la stessa venisse perfezionata per le vie diplomatiche tra i due Paesi. Tutto rimane dunque fermo, o meglio «congelato», per usare le parole di Mesic, ma rimane anche invariata l’intenzione del Quirinale di consegnare l’onorificenza. Il tutto però dovrà essere deciso dalle diplomazie di Italia e Croazia e il resto della vicenda dovrà svolgersi nelle forme che saranno ritenute più opportune da Roma previo l’«imprimatur» di Zagabria.
Ma questa «seconda fase» della vicenda Zara comincerà a delinearsi concretamente solamente dopo la firma del Trattato bilaterale di cooperazione e amicizia e questo per evitare che, come è avvenuto nel recente passato, i due avvenimenti vengano collegati fra di loro quando, invece, è intenzione dell’Italia tenere le due questioni assolutamente separate. Trattato che, per ora, vive in una sorta di limbo, in attesa del placet dell’esecutivo Berlusconi. Esecutivo che è, a sua volta, in attesa degli esiti dei lavori della commissione di giuristi istituita dalla Farnesina e che dovrà rivedere la questione dei beni abbandonati degli esuli per valutare se esistano dei casi (alcune fonti parlano di 5 mila) i quali non possano considerarsi «regolamentati» e quindi, come sostiene il ministro degli Esteri, Renato Ruggiero definitivamente chiusi, dal Trattato di Osimo (1975) e dagli Accordi di Roma (1983).
Mauro Manzin

Da Roma la conferma che l’iniziativa si muove esclusivamente in uno spirito di riconciliazione della memoria e non cela significati neo-irredentisti

 


IL MESSAGGERO VENETO 27 11 2001

Il presidente croato:
«Ciampi ha congelato
la medaglia a Zara»



TRIESTE – Battuta d’arresto, nel segno della reciproca comprensione italo-croata, per l’assegnazione di una medaglia al valor militare della repubblica italiana all’ultima amministrazione italiana di Zara per i bombardamenti subiti nel 1943. Ad annunciare il “congelamento” della decisione sarebbe stato lo stesso presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel corso di una telefonata con il presidente croato Stipe Mesic, che lo ha chiamato il 3 novembre scorso.
Ciampi avrebbe spiegato lo spirito dell’iniziativa, confermando l’intenzione di assegnare il riconoscimento quando sarà chiaro anche alla parte croata che il gesto nasce in uno spirito di riconciliazione e che non c’è alcuna intenzione di turbare la serenità dei rapporti fra i due paesi che recentemente sono stati improntati alla comprensione e a un tono distensivo, quale si è constatato nel corso della visita dello stesso Ciampi a Zagabria, il mese scorso.
A fine ottobre, la Croazia aveva deciso di interrompere i negoziati per l’accordo di amicizia e partneriato per protesta contro la decisione della presidenza della repubblica italiana di conferire l’onorificenza. A esprimere disappunto era stato il ministro degli esteri croato, Tonino Picula. Ora il congelamento dell’onorificenza è stato interpretato dal sindaco della città croata come uno stop definitivo: «Il congelamento in questi casi - ha detto il primo cittadino - corrisponde solitamente a una revoca».
L’onorificenza all’amministrazione italiana del ’43, che doveva essere formalmente consegnata ai rappresentanti del libero comune di Zara in esilio aveva segnato, come si è detto, un irrigidimento nei rapporti tra Roma e Zagabria alla fine del mese scorso. Alla nota di protesta del ministero degli esteri croato Picula e al primo stop ai negoziati sull’accordo di amicizia e cooperazione fra i due Paesi, il ministro italiano Ruggiero aveva risposto smorzando i toni dello scontro, dicendo che si trattava di un’idea che si voleva in ogni caso verificare con il governo croato.
Ulteriormente distensivo era stato un colloquio telefonico fra i due capi di stato a inizio novembre. Ora la notizia del congelamento dell’iniziativa attende ancora una conferma ufficiale da parte italiana.

E come al solito se vogliamo notizie vere dobbiamo andare a Fiume a comprarci La Voce del Popolo

LA VOCE DEL POPOLO
FIUME 28 11 2001

MEDAGLIA, GLI ESULI DELUSI
«Da Zara toni troppo aspri»

ZAGABRIA - Ha segnato una battuta d'arresto, nel segno della reciproca comprensione italocroata, l'assegnazione della medaglia al valor militare al gonfalone dell'ultima amministrazione italiana di Zara per i bombardamenti subiti nel 1943. La notizia è stata diffusa dall'agenzia italiana ANSA, secondo la quale ad annunciare il "congelamento" della decisione sarebbe stato il presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, nel corso della recente telefonata con il presidente croato Stipe Mesic.
Carlo Azeglio Ciampi avrebbe spiegato lo spirito dell'iniziativa, confermando l'intenzione di assegnare il riconoscimento quando sarà chiaro anche alla parte croata che il gesto nasce in un spirito di riconciliazione e che non c'è alcuna intenzione di turbare la serenità dei rapporti fra i due Paesi che recentemente sono stati improntati alla comprensione e a un tono distensivo, quale si è constatato nel corso della visita dello stesso Ciampi in Croazia il mese scorso. A fine ottobre, la Croazia aveva deciso di interrompere i negoziati per l'accordo di amicizia e partenariato per protesta contro la decisione della presidenza della repubblica italiana di conferire l'onorificenza, ricorda l'agenzia ANSA, rilevando che a esprimere disappunto era stato il ministro degli Esteri croato, Tonino Picula.
A prescindere dalle notizie che si accavallano sul congelamento dell'onorificenza a Zagabria però preferiscono non sbilanciarsi. Lo sapevamo da tempo che Ciampi aveva dichiarato a Mesic di aver congelato l'assegnazione dell'onorificenza. Nel frattempo però non è intercorso alcun fatto nuovo. Non abbiamo avuto alcuna comunicazione ufficiale su una eventuale revoca della concessione della medaglia, ci hanno sottolineato fonti del Ministero degli esteri croato. Zagabria, dunque, resta alla finestra e dopo i toni decisi delle settimane scorse, assume un atteggiamento prudente e attendista. Chiaramente però non s'accontenta del congelamento, preferisce la revoca della concessione della medaglia d'oro al valor militare al gonfalone dell'ultima amministrazione italiana di Zara.
A fine ottobre, la Croazia aveva deciso di interrompere i negoziati per l'accordo di amicizia e partenariato per protesta contro la decisione della presidenza della Repubblica italiana di conferire l'alta onorificenza a Zara. A esprimere disappunto era stato il ministro degli esteri croato, Tonino Picula.
Non ha ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sul congelamento dell'onorificenza, ma è palese che il rincorrersi delle voci che parlano di un ripensamento o quasi di Ciampi, turba e inquieta l'on. Renzo de'Vidovich, presidente della delegazione di Trieste del Libero Comune di Zara in esilio. Non parlerei nemmeno di congelamento, ma di proroga, precisa, affermando che stando alle informazioni a sua disposizione, sono state semplicemente le pessime condizioni meteorologiche a consigliare il rinvio della cerimonia di consegna della medaglia che avrebbe dovuto svolgersi all'aperto, nel cortile d'onore del Quirinale, con i reparti in armi schierati, alla presenza di una folta schiera di autorità e di diverse centinaia di zaratini.
A parte i tiremmolla sul presunto congelamento dell'onorificenza, Renzo de'Vidovich si dimostra sorpreso e rammaricato per "le dichiarazioni degli zaratini croati", ovvero dei vertici della municipalità di Zara, "eccessivamente aggressive nei nostri confronti e del tutto ingiustificate. Si parla erroneamente di medaglia al labaro del Libero Comune di Zara in esilio. L'onorificenza riguarda invece il gonfalone ottocentesco dell'ultima amministrazione italiana di Zara che si è protratta fino al 1945. Si tratta esclusivamente di un fatto interno italiano. Non riesco a capire le interferenze dell'amministrazione dell'attuale Zara che nulla ha a che vedere con la questione. Sono francamente dispiaciuto. Pensavo fosse in atto un riavvicinamento fra le attuali autorità zaratine e gli esuli. Ma questo non può avvenire in presenza di un atteggiamento di arroganza, da parte di coloro che, anche se non sono i responsabili sono perlomeno i beneficiari della pulizia etnica compiuto a nostro danno. Ci attendevamo più comprensione nei nostri confronti, in fin dei conti siamo noi le vittime delle vicende storiche. Ci dispiace inoltre che le autorità zaratine facciano pressioni sul presidente Ciampi. La medaglia d'oro altro non è che un riconoscimento al nostro patriottismo, al nostro dolore: non vedono proprio cos'abbiamo da ridire", rileva l'on Renzo de'Vidovich che non rinuncia a una punzecchiature polemica.
"Mi sono astenuto dal fare commenti, per rispetto della loro autonomia, alla concessione della cittadinanza onoraria al generale in congedo Ante Gotovina, ricercato per crimini di guerra dal Tribunale internazionale dell'Aja. Vorrei che loro facessero altrettanto nei nostri confronti. Altrimenti è difficile trovare punti di contatto e tutto si risolve in sterili polemiche".
E se davvero la concessione dell'onorificenza fosse stata congelata? "Ci dispiacerebbe molto. Sarebbe poco comprensibile se si tornasse indietro. Una simile eventualità ci costringerebbe ad assumere posizioni anche antipatiche che non vorremmo proprio prendere. Finora, infatti, abbiamo tenuto volutamente un basso profilo", ha concluso il presidente della delegazione di Trieste del Libero Comune di Zara in esilio.

Dario Saftich

 

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