Associazione Esposti Amianto

e ad altri rischi ambientali del Veneto

 
 

 

I FANTASMI SONO TORNATI

 

15 lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni  delle Ferrovie dello Stato di Vicenza, colpevoli di essere stati esposti all’amianto,  sono da quasi 18 mesi, senza pensione e senza reddito per volontà dei responsabili del Ministero del Lavoro del governo precedente e di quello attuale, dell’INPS, dell’INAIL e delle Ferrovie dello Stato.

Sinteticamente la vicenda è la seguente:

LA VICENDA

 

Nel !995 decine di ferrovieri delle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza, avendo subito esposizioni all’amianto per periodi superiori ai dieci anni, essendo, quindi, tutti soggetti al rischio di contrarre gravi patologie amianto correlate, richiedono alle FS la maggiorazione  dei contributi previdenziali previsti dalla legge contro l’amianto (comma 8, art. 13, legge 257/1992).

Le Ferrovie si rifiutano di applicare la normativa; successivamente anche l’INAIL si rifiuta di applicare quanto previsto dalle   Circolari applicative.della stessa INAIL, dell’INPS ed approvate dal Ministero del Lavoro.

I ferrovieri Esposti all’amianto, patrocinati da questa associazione, si  rivolgono alla magistratura, la quale dopo un lungo e sofferto procedimento, nonché un’ordinanza, non chiarificatrice, della Corte Costituzionale, nel luglio 2000, finalmente, riconosce loro i diritti previsti dalla sopra citata legge.

Decine di ferrovieri, vincitori del ricorso, chiedono all’INPS se osserverà quanto disposto dalla sentenza; avuto risposta positiva, 15 di loro si dimettono dal lavoro, in attesa delle pensione.

Da quel momento inizia il loro calvario poiché l’INPS smentisce se stesso  e disattende illegalmente la sentenza del giudice del Lavoro di Vicenza.

LA COLPEVOLE INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI

 

Vane sono le proteste dei ferrovieri: settimane di sit – in davanti alla sede INPS di Vicenza, gli appelli alle Istituzioni, alle forze politiche e sindacali, all’opinione pubblica.

Tra una colpevole indifferenza generale, salvo qualche rara eccezione, l’Istituto Previdenziale riesce a trasformare questi lavoratori, attivi e combattivi, in esseri invisibili, trasparenti, in fantasmi, appunto; da archiviare come una fastidiosa pratica burocratica, in polverosi armadi con la dicitura “mai esistiti”.

Molti sono i responsabili.  Colpevoli sono le Ferrovie dello stato che li hanno intossicati per anni  con le fibre d’amianto; colpevoli sono i vertici dell’INPS e dell’INAIL che avrebbero voluto completare l’opera iniziata dalle FS; colpevoli sono l’ex Ministro del Lavoro PDS Salvi e l’attuale Ministro della Lega Maroni che hanno permesso, e, forse dato, le direttive per disconoscere la pensione  a questi ferrovieri; ma soprattutto colpevoli sono i sindacati confederali GCIL, CISL e UIL  che non solo non sono stati al fianco di questi ferrovieri ma li hanno combattuto ed avversati, legittimato il comportamento di INPS ed FS; colpevoli, infine sono state le Istituzioni comunali, provinciali, regionali ed i partiti (ad eccezione dei Verdi e di Rifondazione Comunista), che sono stati rigorosamente assenti, oppure se la sono cavata con qualche frase di circostanza.

15 famiglie, tra l’indifferenza delle Istituzioni, da 18 mesi senza reddito, con la consapevolezza della ragione, vivono la loro drammatica vicenda con la dignità di essere uomini e non fantasmi, causato dal comportamento irresponsabile ed arrogante Dell’INPS.

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE N. 127 DEL 22 APRILE 2002

A sdoganarli dal ruolo di Fantasmi ci pensa, finalmente, la Corte Costituzionale, la quale con sentenza n. 127 del 22 aprile scorso non solo ha dato ragione ai ferrovieri, ma che questa ragione ce l’hanno dal 1992; quindi hanno torto marcio FS, INAIL ed INPS e  quest’ultimo deve pagare pensioni ed arretrati  a questi ferrovieri; e se non lo faranno  spontaneamente dovranno farlo in modo coatto, poiché è stata fissata, con procedura d’urgenza, l’udienza presso il Tribunale di Vicenza per il 24 maggio prossimo.

 

I FANTASMI, PER VOI DELL’INPS, SONO  RIDIVENTATI UOMINI E VI RICHIEDONO IL CONTO.

 

 

Vicenza 19 maggio 2002                                                                                                                                          l’AEA    

   

 

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