LETTERA DELL'AEA AL SOTTO SEGRETARIO DEL LAVORO ON. PAOLO GUERRINI |
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Alla Cortese attenzione di On.
S.segretario Paolo Guerrini
Ministero del lavoro Roma
Padova
17 febbraio 2001
Oggetto:
comportamento fuorilegge dell’INPS nei riguardi dei
ferrovieri ex esposti all’amianto PREMESSA Nel
giugno 1996, 79 ferrovieri dell’Officina Grandi
Riparazioni di Vicenza, dopo il rifiuto delle FS di
riconoscere l’esposizione professionale all’amianto
subita ed i conseguenti benefici previdenziali, ricorrono
all’allora Pretore del lavoro di Vicenza. Trascorsi oltre
4 anni di vicende giudiziarie con un rinvio alla Corte
Costituzionale, il 20 luglio scorso, è stata emessa una
prima sentenza che riconosce ad una trentina di lavoratori,
i benefici previdenziali previsti dal comma 8, art. 13 l,
257/92 (legge contro l’amianto). IL
FATTO La
sentenza condanna l’INPS, attuale
gestore del Fondo Speciale Pensioni Ferrovieri, ad
erogare le prestazioni pensionistiche con le maggiorazioni
riconosciute e riferite all’esposizione
subita; si è trattato di una sentenza parziale ed ha
riguardato i ferrovieri ricorrenti ancora in attività
lavorativa che
hanno subito una esposizione alle fibre di amianto
ultradecennale con una concentrazione lavorativa superiore
alle 100 fibre per litro (limite questo pacificamente
riconosciuto dall’INAIL e
dall’INPS). Per
i pensionati facenti parte dello stesso ricorso era stata
fissata una successiva udienza per la fine dell’anno 2000,
ma a tutt’oggi non è stata ancora effettuata.
All’inizio
di ottobre 2000, 17 dei 30 ferrovieri ricorrenti ancora in
servizio, fiduciosi nella certezza del diritto sancita da
una sentenza esecutiva, ma affatto sprovveduti, dopo aver
chiesto ed avuto assicurazione scritta dall’Ente
pensionistico, nella persona del Direttore INPS Area
provinciale Verona – Fondo speciale FS - che
immediatamente dopo la cessazione dell’attività
lavorativa, le loro pensioni sarebbero state liquidate con
le maggiorazioni contributive riconosciute dalla sentenza,
procedevano al dimissionamento, vantando una contribuzione
complessiva variante dai 38 ai 45 anni. Successivamente
a tale data sia la Direzione INPS, Area Provinciale di
Verona, competente per i ferrovieri, che la Direzione delle
Ferrovie hanno messo in atto
una serie di meschine iniziative tendenti a ritardare
il pagamento della pensione a questi lavoratori; si sta
giocando cinicamente con il futuro di soggetti sociali ed
umani deboli che hanno avuto il torto di credere in una
legge che, seppure tardivamente, li risarciva di una
esposizione all’amianto pluri decennale subita.
Esposizione che ne riduce le aspettative di vita. Le
FS e L’INPS, avversi alla sentenza di Vicenza,
sono ricorsi in appello a Venezia, l’Istituto
Pensionistico richiedendo alla Corte di pronunciarsi anche
sull’Istanza di sospensiva
dell’esecutività della sentenza di Vicenza,
denunciando “gravi motivi” e “gravissimo danno” e
invocando gli articoli 283 cpc , 431cpc e 447 cpc,. La corte
d’appello di Venezia, il 16 gennaio scorso ha dato torto
all’INPS , dichiarando inammissibile l’istanza per
difetto delle motivazioni. CONCLUSIONI L’INPS di Verona, nonostante tutto persiste nell’atteggiamento di totale chiusura, per cui sorge il dubbio che dietro alla posizione resistente oltre ogni ragionevole limite di una sede periferica dell’Istituto pensionistico vi sia l’avvallo e la copertura della Direzione Generale o addirittura del Ministero del Lavoro. La risposta potrebbe risultare affermativa, considerato che io stesso, tramite lettera raccomandata, avevo già messo a conoscenza della situazione dei ferrovieri di Vicenza sia il Ministero del Lavoro che la Direzione Generale dell’INPS. Mi sentirei autorizzato a concludere che la persistenza del comportamento punitivo della sede INPS di Verona, che penalizza i 17 ferrovieri di Vicenza ha l’evidente scopo di scoraggiare altri ferrovieri che hanno già avviato le pratiche di riconoscimento e che si troveranno costretti a seguire la strada della magistratura per ottenere i benefici previdenziali di ex esposti all’amianto visto che le FS sono sempre state pregiudizialmente contrarie ad ogni tipo di riconoscimento. APPELLO Si
ritiene doveroso rendere partecipe la S.V.
sull’attuale situazione di questi ferrovieri, ormai
pensionati, che si trovano da oltre 4 mesi
senza reddito alcuno e che sono stati costretti a
intaccare buona parte della loro liquidazione, per cui, tra
non molto la situazione diventerà drammatica.
Si rendono perciò necessari segnali forti, tali da
coinvolgere la pubblica opinione sul comportamento
dell’Istituto Pensionistico, che per compito istituzionale
deve tutelare i lavoratori
e non esserne avversario al punto di violare e
disattendere le sentenze della Magistratura.
Va aggiunto che, a quanto ci consta,
è la prima volta che l’INPS verrà precettata perché,
illegalmente, rifiuta il pagamento di pensioni a seguito di
sentenza esecutiva.
I PROSSIMI PASSI a-
Il
29 gennaio scorso,
è stato inviato atto di
precetto alla sede centrale dell’INPS, in persona
del legale rappresentante, per l’intimazione di
pagamento delle somme relativi ai ratei di pensione
non liquidata; b-
entro
la fine di febbraio
si procederà al sequestro dei beni dell’INPS fino alla
copertura delle somme di cui l’Istituto è debitore; c-
le procedure di cui sopra verranno poste in essere ,
periodicamente, fino a che i ratei delle pensioni non siano
normalmente erogati; d-
il
21 febbraio p. v.,
alle ore 8, davanti alla sede INPS di Vicenza, Viale SS,
Felice e Fortunato, 55, i ferrovieri attiveranno
sit-in di protesta e di testimonianza, che
continueranno ad oltranza, fino a che l’INPS non si
deciderà a normalizzare la posizione ed erogare il giusto
dovuto. Il contributo che Lei vorrà dare può risultare
importante alla risoluzione di un atto di arroganza ed
ingiustizia.
La ringrazio per la disponibilità, Cordialmente
Per l’Associazione
Esposti Amianto C. Mandosio Si
Allegano: 1-Scheda
su ferrovieri, esposizione all’amianto e patologie subite; 2-
lettera dell’Inps ad un ferroviere avente diritto al
benefico 3-
lettera del ferroviere all’INPS
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