Che dire dei romanzi se non leggerli, amarli, conservarli e poi ancora rileggerli per ricordarne i personaggi, una descrizione, un’atmosfera? Ritrovarsi nelle pagine dei romanzi come nei fogli di un calendario, a cavallo degli anni, dentro le giornate belle o meno belle; scoprire che quel famoso film deve la sua storia a un romanzo che non avevamo mai letto, tenendolo magari ben allineato sulla scansia della nostra preziosa e intoccabile libreria; riconoscere in un romanzo un tratto della propria esistenza e della propria storia, personale e pubblica; ricordare e citare con naturalezza una frase o una battuta perché, così, ci sembra di esserci anche vissuti in quel romanzo e ricordare i nomi degli autori come per fissarne una prossimità, un’affinità… tutto questo c’è in un romanzo e tante altre cose che scopriremo solo leggendoli.

 

 

 

   

 

 

 

                                      

       

 

 

 

 

 

 

                         Giovanni Verga                 Robert Musil                  Jerome D.Salinger

 

 

 

 

   Gli INCIPIT famosi 

 

 

Divertitevi a scegliere la risposta giusta…

 

 

    Ricordo benissimo come fu che cessai di dipingere.

    CASSOLA   MORAVIA   BERTO

 

   

    E subito, meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla prospettiva di un domani malinconico, mi portai alle labbra un cucchiaino di tè nel quale avevo lasciato che s’ammorbidisse un pezzetto di madeleine. Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me.

    D’ANNUNZIO   JAMES   PROUST

 

 

    Solenne, paffuto Buck Mulligan comparve dall’alto delle scale., portando un bacile di schiuma su cui erano posati in croce uno specchio e un rasoio. Una vestagli gialla, discinta, gli era sorretta delicatamente sul dietro dalla mite aria mattutina. Levò alto il bacile e intonò:

        - Introibo ad altare Dei.

    POE   JOYCE   DICKENS

 

 

    Sotto le rosse mura di Parigi era schierato l’esercito di Francia. Carlomagno doveva passare in rivista i paladini. Già da più di tre ore erano lì; faceva caldo; era un pomeriggio di prima estate, un po’ coperto, nuvoloso; nelle armature si bolliva come in pentole tenute a fuoco lento.

    LANDOLFI   MANGANELLI   CALVINO

 

 

   

    Per esempio, Fëdor Pavlevič aveva cominciato quasi dal nulla: era un proprietario dei più modesti, correva a saziarsi alla tavola altrui col gusto particolare del parassita; tuttavia, poi che fu morto, si venne a sapere che gli avevan trovato in casa ben centomila rubli in contanti.

    GOGOL   DOSTOEVSKIJ   TURGENEV

 

 

    Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio.

    VERGA   SERAO   GADDA

 

 

    Lettore beato, che non hai nulla da fare, puoi ben credermi senza tanti giuramenti se ti dico ch’io vorrei che questo libro,  figliuolo come è del mio pensiero, fosse il più bello, il più brillante, il più geniale che si possa immaginare. Ma non ho potuto sfuggire alle leggi della natura, e in natura ogni cosa ne produce un’altra simile a sé. E quindi che cosa poteva produrre il mio sterile ed incolto ingegno, se non la storia di un figliuolo secco, allampanato, strambo, con la testa piena dei più disparati pensieri, mai venuti in mente a nessuno?

    CERVANTES   BASILE  LAFONTAINE

 

 

    Il dottore al quale ne parlai mi disse d’iniziare il mio lavoro con un’analisi storica della mia propensione al fumo:

        - Scriva! Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero.

    MUSIL   KAFKA   SVEVO

 

 

 


      

 

 

 

   

    “Novità?” gridò lui con la sua voce da sordo.

    “Una lettera di nostro nipote” rispose Alma,  gridando anche lei,  e gli porse una busta bianca rossa e azzurra.

    “Una lettera di Cliff” disse Boyd, contemplando la busta con gli occhi scuri che brillavano. Sembrava così giovane in quel momento,  e aveva settantotto anni.

    BELLOW   SALINGER   PURDY

 

 

    La spigola, quell’ombra grigia profilata nell’azzurro, avanza verso di lui e pare immobile, sospesa, come un reattore quando lo vedi sbucare ancora silenzioso nel cerchio tranquillo del mattino. L’occhio fisso, di celluloide, il rilievo delle squame, la testa corrucciata di una maschera cinese – è vicina, vicinissima, a tiro. La Grande Occasione.

    DEL BUONO   LA CAPRIA    PARISE

 

 

    Se ne stanno sbracati davanti al banco e sulle sedie. Un’altra notte. Un’altra notte tirata lì dal Greco, pidocchiosa tavolcalda notte-giorno dalle parti della Brooklyn Armybase. Ogni tanto un cimice o un marina entra per un hamburger e mette in moto il jukebox, ma è razza quella lì che sceglie solo cacche, dischi cafoni.

    BALDWIN   MILLER   SELBY

 

 

    Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s’era alzato già alla cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare.

    OTTIERI   PASOLINI   MARAINI

 cheo istante

 

       

   

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