Auditorium S. Zeno Osio Sopra

don Pietro ci racconta come è nato

 

Il 12 gennaio 1958, moriva improvvisamente il parroco Don Severino Vitali, detto il parroco muratore, per aver costruito l’Oratorio, il condominio di Vicolo Mangili, la casa colonica vicino al cimitero ed altre costruzioni.
Tutto questo veniva realizzato con una  Cooperativa di volontari denominata S.A.V.A.S.

Dopo 5 anni come curato a Carenno e 10 come parroco a Mezzoldo, il 19 marzo 1958, io facevo l’ingresso come parroco di Osio Sopra.

Era curato allora Don Pietro Locatelli, e nei primi incontri mi parlò subito del problema Cinema, da realizzare subito con la costruzione di uno nuovo sul posto già preparato, dove sorge l’attuale. Mi diceva che dalla Questura, già da tempo era arrivata la diffida ad usare quello esistente, perché inagibile.

Gli risposi di lasciarmi il tempo per prendere visione della parrocchia, calcolare entrate e uscite, conoscere in concreto la generosità della popolazione, stabilire buoni rapporti con l’Amministrazione comunale. Ed in fine vedere quali potessero essere veramente i problemi più urgenti da affrontare.

 

Passarono sei mesi, e il 12 settembre, giorno in cui allora si ricordava il Santissimo Nome di Maria, mi misi sotto la sua protezione, e demmo inizio ai lavori di consolidamento e ristrutturazione della chiesa parrocchiale, perché mi sembrava la più ammalata,  spendendo 10.000.000 di lire.

 

Il secondo ammalato, era il Santuario. C’era bisogno di intervento all’esterno, ma soprattutto all’interno, e si passò ad una radicale ristrutturazione, spostando la Statua della Madonna dalla nicchia dove ora c’è l¹altare dorato a destra entrando, all’altare e trono dove domina oggi, e colpisce subito, entrando in Santuario. Il Cinema intanto, poteva aspettare. Vennero anche adattate allora, le balaustre tolte dai quattro altari laterali della parrocchia e varie altre cose. Spesa : 8.000.000 di lire.

La Madonna della Scopa però, che momentaneamente era stata trasportata in parrocchia, non doveva ritornare al Santuario, senza prima essere stata incoronata.

Il 14 agosto infatti, il Vescovo mons. Giuseppe Piazzi, le poneva sul capo la corona impreziosita di oro, argento e pietre preziose, offerte generosamente dalla grande devozione dei fedeli di Osio Sopra.

 

Dopo questa commovente e memorabile cerimonia, il Vescovo, benedisse la prima pietra del Cinema, che venne deposta sotto il pilastro di sinistra dell’attuale costruzione, insieme alla pergamena firmata dal Vescovo, da me, dal Curato e dal Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale per gli affari economici. Avendo sistemato la casa del Signore e la casa della Madonna, bisognava pensare anche alla casa del parroco. Ne aveva bisogno perché trascurata, tetra, triste. Con un piccolo gruppo di volontari, che consentirono il contenimento della spesa al minimo e cioè 2.500.000 di lire, si è ristrutturato il piano superiore, ricavando il bagno e due stanzette per gli ospiti. Vennero rifatti i pavimenti e i serramenti e rinnovata la tinteggiatura generale.

 

Ora però c’era bisogno di una pausa per bilanciare i conti e anche per restaurare le anime. Venne fatta una grande Missione parrocchiale da quattro Padri Cappuccini dal 13 al 27 di novembre 1960, con veramente grande successo. Per quella circostanza, venne inaugurata la Cappella al Villaggio.

Ed ora siamo arrivati finalmente al Cinema. Era però necessaria prima questa introduzione. La spesa da affrontare, la prevedevo forte, e dopo tutto quello che si era speso e con debiti ancora da saldare, bisognava pensarci due volte. Ne parlai al Vescovo, che mi incoraggiò, e subito mi misi in contatto con il professore Montecamozzo di Milano, un grande esperto in fatto di Cinema.

Insieme abbiamo studiato e ristudiato il progetto, togliendo, aggiungendo, riducendo per contenere la spesa, ed infine abbiamo deciso, io e il progettista, senza consultare nessuno, assumendomi tutte le responsabilità, affidandomi alla Provvidenza, che mi aveva sempre assistito. Trovata disponibile l’Impresa Salvini di Piazza Brembana, che conoscevo, quando ero parroco di Mezzoldo, espletate con tutta fretta la pratiche di approvazione del progetto, ottenuti tutti i permessi e licenze necessari, prima della fine di luglio 1961, veniva  impiantato il cantiere dando inizio così ai lavori.

 

Il nove luglio, il Vescovo Piazzi, venne ancora in Parrocchia per le Cresime e scherzando mi diceva “A quando la prossima inaugurazione?”.  “Mah! Vedremo, risposi, speriamo presto”. Non accennai all’inizio dei lavori per la costruzione del cinema, perché non potevo prevedere nemmeno io come sarebbe andata a finire.

Dopo Ferragosto, si incominciò sul serio a lavorare e a metterci subito in contatto con le varie imprese: idraulici, elettricisti, falegnami, tappezzieri ecc. per evitare che per nessun motivo venisse arrestato l¹avanzamento dei lavori. Si pensò subito anche alle poltroncine, all’attrezzatura dell’atrio, del palcoscenico, della cabina di proiezione e a tutto il resto. Vennero avvisati anche i Vigili del fuoco che fecero  un sopraluogo perché tutto venisse eseguito secondo le leggi vigenti di allora e non ci fossero sorprese per avere la licenza di agibilità da parte della Questura.

 

Il Prof. Montecamozzo, da uomo del mestiere- gli si deve tutto il merito per questo- programmava, ordinava per tempo e, date le sue conoscenze, otteneva e non gli scappava nulla. Io intanto, pensavo, alla parte più difficile: pagare e grazie a Dio, pur con difficoltà, sacrifici e grattacapi, cercavo di cavarmela. Visto che tutto procedeva alacremente, abbiamo fissato la data di inaugurazione : S. Giuseppe 1962.

Non bisognava perdere tempo, perché eravamo giunti verso Natale e alla vigilia dell’Epifania si era terminata la copertura delle terrazze nonostante il grande freddo di quell’anno. Fissata la data, venne invitato il Vescovo per la Domenica 18 Marzo per la benedizione.

A tempo di record, intanto i lavori procedevano a ritmo forzato, alla fine, stanchi, ma pieni di tanta soddisfazione per la riuscita, l’Auditorium era pronto in tutte le sue strutture.

Nel frattempo si era pensato anche allo spettacolo di apertura, e qui ho lasciato fare al Prof. Montecamozzo che con i suoi collaboratori il 18 marzo, vigilia di S. Giuseppe, presentò in tutto il loro splendore, il palcoscenico e la sala, con uno spettacolo di “luci e suoni” dagli effetti fantastici che fecero rimanere a bocca aperta tutti gli invitati, per primo il Vescovo, le autorità, le personalità dello spettacolo e la popolazione di Osio Sopra che gremiva all’inverosimile la sala.

Al termine, ci fu un grande grido di gioia ed applausi a non finire, quando, aprendosi i pannelli laterali delle pareti, entrò il sole e, insieme occasionalmente, il suono delle campane.

Il Vescovo mons. Piazzi, dal palcoscenico, ringraziava tutti calorosamente in particolare: la popolazione per la generosità e sapendo che alla sera veniva proiettato il film “I magnifici sette” disse che erano stati magnifici anche i tre che avevano avuto il coraggio di realizzare in sette mesi, un¹opera così ben riuscita,. Benedisse poi la sala e tutti i presenti.

 

Questa era l’apertura, la presentazione e la benedizione dell’Auditorium S. Zeno, che per realizzarlo, furono necessari all’incirca 60.000.000 di lire. Qualcuno per curiosità può chiedere: perché in tutte le inaugurazioni c¹entra  S. Giuseppe? Perché l’avevo preso come mio protettore e quindi mio aiuto il giorno del mio ingresso a Osio Sopra, e perché era stato l’amministratore della casa di Nazareth.

Perché sempre il Vescovo Giuseppe Piazzi? Perché mi voleva bene, fin da quando andavamo in montagna insieme, quando veniva a trascorrere brevi vacanze al rifugio Madonna delle nevi a Mezzoldo. Mi diceva che veniva sempre volentieri a Osio Sopra, e mi dimostrò la sua amicizia consegnandomi un assegno di 5.000.000. di lire il giorno prima della sua partenza per le vacanze in Svizzera, dove pochi giorni dopo moriva. Gli dobbiamo riconoscenza, io e voi insieme.

L’inaugurazione ufficiale però, era rimandata al 6 maggio, per avere il tempo di terminare le ultime rifiniture e preparare lo spettacolo.

Il giornale “Il Popolo” del 7 maggio 1962, sotto il titolo “Un Auditorium d’avanguardia è sorto ad Osio Sopra” scriveva: “E’ stato costruito con il precipuo intento di offrire ai giovani, sani spettacoli in un sano ambiente…”. Nel programma di inaugurazione che comprendeva brani recitativi, esecuzioni musicali al pianoforte e all’organo e melodie liriche, venne inserito un fantastico viaggio nel regno degli effetti teatrali che era talmente interessante da costituire un numero a sé stante.  Scrive sempre “Il Popolo”: “Non è facile descrivere quanto abbiamo visto. Il programma è stato aperto dalle caratteristiche maschere di Bergamo e Milano: Bigio Milesi e Margì Sala ­ Franco Rivolta e Sarda Galloni- e mentre si esibiva Loredana Cuffaro in una danza campagnola, una proiezione del cortometraggio su Donizetti e la sua Bergamo, appariva sullo schermo. Il Maestro Luigi Giudici, all’ organo Hammond, ha interpretato le più note melodie delle Città d¹Italia. Il Soprano Odilia Rech ed il baritono Giuseppe La macchia, nel duetto del terzo atto del Rigoletto, sono stati affiatatissimi interpreti. Apparve sicura Rina Checchi  nel finale della “Suor Angelica” che si è poi unita al tenore Dotti per interpretare il duetto del primo atto della Bohème.

Questi cantanti poi sono stati interpreti del quartetto del terzo della Bohème. Ogni numero aveva la scena adattata al soggetto interpretato. Il programma poi è stato arricchito dalla interpretazione di Giustino Durano e Lino Troisi, in una scena di “La foresta” di Ostrowsky. Seguiva poi da parte del Teatro delle Grazie di Bergamo, la finale della leggenda di “Ognuno” mentre le ballerine “Aurora” nella danza dell’ombrellino e “Franca Colassandra” nella danza del fuoco, hanno deliziato gli amatori dell’arte di Tersicore. Chiudeva il tutto “Risveglio degli spaventapasseri” una magnifica sequenza di giochi di luci che hanno portato gli spettatori dall’aurora al tramonto, strappando come al solito calorosissimi applausi. Ha accompagnato i cantanti, il Maestro Casagrande della RAI-TV. Presidente de Comitato organizzatore è stato il Dr. Giancarlo Servi.

 

 

Auditorium S. Zeno  40 anni di vita

Fin dall’inizio della sua storia, l’Auditorium svolse svariate attività. Le proiezioni cinematografiche erano sempre all’avanguardia e la sala alla Domenica era sempre gremitissima, di ragazzi nel pomeriggio accompagnati dai genitori e alla sera c¹erano due proiezioni. Nei giorni feriali, al mercoledì sera e al sabato.
Ma l’Auditorium fu subito il luogo di incontro per tante circostanze: conferenze per fidanzati e giovani sposi; lezioni di liturgia, assemblee Comunali; riunioni da parte della Pavesi, della Smalteria Padana, della Rasica. Settimane di informazioni della Croce Rossa, della Protezione Civile con la presenza del Questore di Bergamo. Serate sulla medicina e sulla salute. Dibattiti di Sindacati. Assemblee per la scuola e tante iniziative seguite con interesse da parte di tutti.  E’ stato sempre anche luogo di incontri oltre che culturali  anche di spettacolo di ogni genere dove si sono alternate compagnie teatrali di Osio Sopra, di Bergamo e di vari paesi. Concerti musicali, canori e concorsi.

Quello che ebbe maggior successo è stato “l’Oscar S. Zeno” che nelle sue quattro edizioni,dal 5 marzo 1966 al 27 febbraio 1969, portò ad Osio Sopra un’enorme folla proveniente da Bergamo, Brescia, Como, Varese, Milano, Piacenza, ecc. Il giornale “Il Popolo” del 6 maggio 1966 intitolava così il suo articolo “Concorso provinciale per dilettanti a Osio Sopra” e in un’altra edizione “Concorso interprovinciale”. Alla fine del 1969, l’attivo di tutti gli incassi delle varie manifestazioni avvenute in Auditorium, avevano coperto i 60.000.000 di lire spesi per la costruzione. Fare la cronaca di queste serate è impossibile, ci vorrebbe un volume. Ci limitiamo ad elencare i vincitori degli Oscar: d’oro, d’argento e di bronzo, opera dell’orafo milanese Desiderio Bulzi.

*      1° edizione: oro al Complesso “I Barracuda” di Osio Sopra - argento a Giuliana Taiocchi di Ponteranica - bronzo a Oto Giangregori di Osio Sotto.

*      2°edizione: oro a Giuliana Taiocchi di Ponteranica - argento a Pierluigi Offredi di Almenno S. Salvatore - bronzo a Giusy Seiti di  Martinengo.

*      3° edizione: oro a Fabio Fabiani di Olginate(Co) - argento alle sorelle Cominelli - bronzo ad Antonio Salvi.

*      4° edizione : oro vinto dal Coro di voci bianche, di Osio Sopra, diretto da Rino Chigioni, composto da 27 ragazzi dai 6 agli 11 anni, preparati con cura e passione, che conosciamo tipica di Chigioni. Così da “L’Eco di Bergamo” del 27 febbraio 1969 : “…hanno eseguito un popolare motivo “La Barcarola” come meglio non avrebbero potuto: per la felice impostazione del complesso, per la perfetta fusione delle voci, per la precisione della esecuzione, i ragazzi hanno offerto uno dei “numeri” più applauditi dell’intero spettacolo” - argento a Franco Kummel- bronzo a Gianbattista Scapin.

 

Non bisogna dimenticare il Comitato che organizzava , preparava e spediva per tempo programmi e inviti. Era composto da: Pasquale Frigerio, Rino Teli,­ Armido Sambinelli , Edilio Colleoni e Mortarini di Dalmine.

Si riuniva due mesi prima e passava serate intere e oltre, anche se richiedeva sacrifici, era piacevole pensando ai soddisfacenti risultati.

Un Fac-simile dell’Oscar S. Zeno, lo organizzò l’A.R.C.I. di Osio Sopra con quattro edizioni di “ONE MAN SHOW” dall’aprile del 1986 al 1989 e tutte le varie serate incontrarono grande successo e concorso di pubblico. L’Auditorium poi si riempì ancora all’inverosimile il 31 maggio 1992 per il Recital “Camminando insieme” rappresentato magistralmente da improvvisati attori di Osio Sopra, a chiusura delle celebrazioni per il mio 50° di Sacerdozio.                                       d.P.R.

 

Dalle origini

Ad Osio Sopra la Storia di una sala parrocchiale per gli spettacoli ha inizio nel 1937.

L’allora Parroco don Felice Pedrinelli costruisce il primo “cinema” dando anche agli abitanti di Osio Sopra la possibilità di assistere a spettacoli teatrali. Questo consente ad un gruppo di giovani locali di allestire la prima filodrammatica osiense .

Dopo varie esperienze questo gruppo si segnala anche a livello provinciale tanto che nel 1952 (?) a Palazzolo sull’Oglio si aggiudica il primo premio in un concorso regionale con la rappresentazione della commedia “I fratelli Castiglioni”. Con l’insediamento del nuovo parroco (nel 1944)  don Gino Rondi questa sala ne ricava nuovi impulsi e, oltre che a migliorare la qualità delle rappresentazioni vengono rappresentati anche spettacoli di varietà e cominciano le proiezioni dei films. L’interesse intorno a queste attività cresce e, parallelamente, il vecchio cinema oltre che ad essere troppo piccolo diventa ormai un opera vetusta e inagibile.

Il 18 marzo 1958 fa il suo ingresso in parrocchia don Pietro Rota nuovo parroco di Osio Sopra.

Potremmo definire la sua presenza un fatto epocale per la storia di Osio Sopra avendo egli dato inizio ad una serie interminabile di nuove opere.  Fra le prime attenzioni risulta essere la volontà di realizzare un nuovo cinema “Auditorium S. Zeno”.

Quasi subito dà l’incarico all’ingegnere arch. Hilzinger di redigere il progetto. Il 14 Agosto, giorno dell’incoronazione della Madonna della scopa, alla presenza di Monsignor Giuseppe Piazzi viene posata la prima pietra. E’ un atto puramente simbolico per dimostrare la volontà di realizzare quest’opera che da quel momento inizia tutto il suo iter burocratico per ottenere  tutte le varie autorizzazioni.

Il 6 settembre 1960 la Prefettura di Bergamo approva il Progetto. Il 2 giugno 1961 Il Ministero del Turismo e dello spettacolo rilascia il nulla osta alla costruzione di una sala cinematografica. Il 20 ottobre 1961 il Comune rilascia la concessione edilizia per la costruzione.

Viene quindi affidata all’Impresa edile, Ditta Salvini di Piazza Brembana la costruzione mentre per l’allestimento scenografico e arredo l’incarico viene affidato alla Ditta “Il palcoscenico moderno” dell’Ingegner Montecamozzo di Milano.

La parte tecnica riguardante la diffusione sonora e visiva viene affidata all’Ingegnere Angiolo Fedi il quale predispone “…impianto cinematografico sonoro per la proiezione di film 15 mm, tipo normale vista vision-panoramico-cinemascope-ottico”.

La capienza, si evince dalla nota riguardante l¹acquisto delle poltroncine presso la Ditta Sonego di Treviso, risulta essere di 394 posti a sedere. 

Il costo complessivo dell’opera, da una nota riassuntiva, risulta essere di Lire 58.000.000.

Erano gli anni in cui lo stipendio mensile di un operaio si aggirava sulle 50.000 lire. Un metro quadrato di area fabbricabile era valutato circa 1.000 lire. Gli abitanti di Osio Sopra in quel periodo erano circa 2800 e per la maggior parte di essi (ma soprattutto per i ragazzi) il Cinema risultava essere l’unico momento di svago e di cultura.

Il giorno di S. Giuseppe 19 marzo 1962, il Vescovo di Bergamo, Monsignor Giuseppe Piazzi inaugura il nuovo Auditorium. Per l’apertura della nuova sala viene messo in onda una commedia con una compagnia di tutto rispetto diretta e interpretata da Giustino Durano.

Iniziano gli anni fortunati della messa in onda del  S. Zeno d’oro, rassegna di nuove voci che interessa anche la R.A.I. e continua ininterrottamente per molti anni favorendo anche una maggiore divulgazione dell’immagine del nostro paese.

 

Documento a cura di Felice Pinotti

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