4 Men and a Dog
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Four Men And A Dog: Maybe Tonight

 

È una delle più belle notizie, musicalmente parlando, che ci sia arrivata negli ultimi tempi dalla terra d’Irlanda: i Four Men And A Dog, più uniti che mai, sono di nuovo pronti a entusiasmare il mondo intero con la loro musica trascinante e con quello scanzonato eclettismo che nasconde in realtà la grande maestria di questi musicisti in una varietà di stili che apparentemente nulla hanno in comune tra loro.

Sono già passati cinque anni infatti dall’ultimo disco della band, un periodo di tempo sufficiente perché alcuni uccelli del malaugurio parlassero della fine di uno dei gruppi più celebrati dell’intera scena musicale irlandese. Ecco perché la pubblicazione di questo recentissimo Maybe Tonight ha destato notevole scalpore presso il pubblico e la critica irlandesi.

Il primo concerto dei Four Men And A Dog si svolse al Murphy’s Bar di Dungiven nel 1990, e fu il trampolino di lancio di questa band “iperenergetica” che ottenne il suo primo vero successo, solo pochi mesi dopo, al Belfast Folk Festival. Fin dall’inizio la musica dei “quattro uomini e un cane” si caratterizzò per un approccio che affiancava, a furiosi brani di musica da danza irlandese, cover di brani del pop e del blues: il tutto con una totale, spavalda, sfrontata sicurezza.

Il loro primo album, Barking Mad, vinse il premio del mensile britannico “Folk Roots” quale miglior disco dell’anno (1991), prima volta in assoluto per un CD di musica irlandese. Da quel momento in poi si direbbe che la band sia stata on tour in modo ininterrotto per un buon numero di anni. Il secondo album (Shifting Gravel) venne publicato nel 1993, e poco dopo il cantante Mick “The Black Dog” Daly (ecco da dove viene il nome della band, che all’inizio comprendeva anche Cathal Hayden, Gino Lupari, Donal Murphy all’accordion e Brian McGrath al piano) decise di abbandonare la band. Venne rimpiazzato da Kevin Doherty, singer maggiormente influenzato da generi musicali come il country e il blues, che contibuì quindi ad ampliare ulteriormente gli orizzonti sonori del gruppo, anche se leggermente a scapito della “quota” tradizionale.

Nel corso degli anni la formazione ha subito diversi cambiamenti: Conor Keane prese il posto di Donal Murphy nel 1992, e in seguito Gerry O’Connor subentrò a Brian McGrath. L’attuale line-up comprende Cathal Hayden (fiddle), Gino Lupari (bodhrán, bones, voce e “intrattenimento vario”, ovvero l’elemento “teatrale” del gruppo…), Kevin Doherty (chitarra, voce) e Gerry O’Connor (banjo e fiddle).

Il simpaticissimo Gino Lupari ci ha parlato, in un’intervista esclusiva, di Maybe Tonight, l’album che segna il ritorno dei Four Men And A Dog sulla scena discografica:

Gino, stando ad alcuni articoli di stampa la vostra band si sarebbe sciolta nel 1998 in seguito ad alcuni problemi con la vostra casa discografica…e invece eccovi di nuovo qui. Cos’è successo in questi anni?

“No, in realtà la band non si è mai sciolta. Semplicemente ciascuno di noi per un certo periodo di tempo ha preferito concentrarsi sui propri progetti solistici, perché per quattro anni eravamo rimasti impegnati a tempo pieno come Four Men And A Dog in un infinito tour mondiale, con pochissimi momenti di riposo…sentivamo tutti il bisogno di staccare per un po’. D’altra parte avevamo concordato sin dall’inizio che, nel momento in cui il tour avesse preso l’aspetto di un vero e proprio “lavoro”, ci saremmo presi una pausa.”

Nella musica dei Four Men And A Dog si direbbe esistano varie “anime”: musica tradizionale irlandese, certo, ma anche boogie, rock, blues, bluegrass: è un fatto casuale o fa parte di un progetto musicale unitario e ben definito?

“Ciò che suoniamo è un compendio di tutti i tipi di musica che hanno influenzato ciascuno di noi: Cathal e Gerry hanno un forte background di Irish traditional music, e quindi ecco le jig e i reel; in Kevin invece è più forte l’influsso della musica americana, soprattutto di The Band e di Bob Dylan. Io…io amo personaggi come Dean Martin, Frank Sinatra e un po’ tutto il rock’n’roll. Metti insieme il tutto, agita bene e otterrai i Four Men And A Dog!”

Ormai siete insieme da oltre dieci anni. Come è cambiata la vostra musica in questo tempo?

“A dire il vero non penso che la nostra musica sia cambiata di molto…in fondo la nostra base rimane sempre la musica tradizionale irlandese. Semplicemente col tempo abbiamo imparato a suonare meglio, siamo cresciuti sia come musicisti che come persone. Credo anche che Kevin sia oggi uno dei migliori compositori irlandesi in assoluto.”

Andiamo ora a questo vostro ultimo CD, Maybe Tonight: ho notato che non suonate mai al completo, in nessuna delle track che lo compongono. Non ritiene che si potrebbe pensare a un album non della band, ma di un gruppo di musicisti in varie formazioni?

“Questo nuovo album è stato registrato in due studi differenti e in due mesi diversi: questo perché, come le ho già detto, ciascuno di noi attualmente è molto impegnato in vari progetti solistici. I quattro membri della band –  io, Cathal, Gerry e Kevin – hanno comunque attentamente ascoltato, e approvato, tutte le track di Maybe Tonight. Per quanto riguarda la seconda parte della sua domanda…no, non la metterei così: tutti i musicisti che hanno suonato con noi in Maybe Tonight sono nostri cari amici da tanti anni, e sinceramente per il nostro ritorno in studio di registrazione, a distanza di cinque anni dal nostro ultimo disco, non avrei potuto desiderare compagni migliori!”

Appunto, a proposito dei vostri compagni di avventura in quest’ultimo album, è facile osservare una forte presenza di Arty McGlynn, Donal Murphy e Máirtín O’Connor…

“Arty, Máirtín e Donal sono tre fra i migliori musicisti irlandesi, e questo è un dato di fatto. Il loro legame con i Four Men And A Dog risale agli anni dei nostri inizi: McGlynn ha prodotto i primi due nostri album, Barking Mad e Shifting Gravel, e ha sempre influenzato profondamente la nostra musica. Donal Murphy era uno dei membri originali della band, e ancora oggi spesso suona con noi, nei nostri tour. Máirtín, infine, è un eccezionale musicista, e inoltre è un caro amico, e anche lui spesso suona nei nostri concerti.”

Speranze di avere il vostro sound esplosivo in Italia, prossimamente?

“Le nostre esperienze in Italia sono state sempre fantastiche. Tutto il tempo che passiamo da voi è  splendido e apprezziamo ogni cosa del vostro Paese, ma soprattutto il vino, il cibo e le donne. So quindi di poter parlare a nome della band quando dico che non vediamo l’ora di tornare in Italia! Abbiamo suonato quasi sempre nel nord Italia, e ricordo con particolare piacere alcuni concerti a Milano…spero di potervi incontrare numerosi, la prossima volta che verremo a suonare da voi!”

Maybe Tonight è un album divertentissimo, che conferma l’eclettismo e la maestria di questi musicisti, capaci di offrirci con la massima naturalezza una grande varietà di stili musicali. Alla musica tradizionale si affiancano una buona dose di swing e un sound accattivante e molto “moderno”: a volte si ha addirittura la sensazione che si tratti di band completamente differenti, oscillando i Four Men And A Dog dal boogie-woogie di “I Wanna Ramble” e di “The Midnight Special” al blues della title-track, dagli echi est-europei di “Rambles In Russia” (cortesia del grande Máirtín O’Connor) alla pura tradizione irlandese di “The Ashplant Set”.

Abbiamo scelto, per presentare Maybe Tonight ai lettori della nostra testata, il brano di apertura dell’album, una tune ormai per molti versi diventata un classico della Irish music contemporanea, “Music For A Found Harmonium”: sfidiamo chiunque a ricordare una versione più trascinante di questa, offertaci da questo straordinario gruppo di musicisti, per molti versi del tutto particolare nel variegato panorama della musica tradizionale irlandese.

Il sito web ufficiale dei Four Men And A Dog è http://www.tradcentre.com/fourmen/

 

                                                                                              Intervista di Alfredo De Pietra

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