Chieftains: The Wide World Over
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The Chieftains – The Wide World Over (RCA Victor – BMG)

 

Grande era l’attesa per questo album, che celebra “i primi 40 anni” di attività artistica dei Chieftains, e varie erano le illazioni al suo riguardo: visto che in fondo si trattava di una grande festa di compleanno, era forte la curiosità su come questa festa sarebbe stata organizzata, e su chi sarebbero stati gli invitati. Il 5 marzo The Wild World Over ha finalmente visto la luce, ed è così possibile tracciare un bilancio sul modo in cui i Chieftains (e la RCA) hanno inteso celebrare un anniversario così importante.

A scanso di equivoci, è bene chiarire subito che si tratta di una compilation di materiale che aveva già visto la luce su precedenti album del gruppo irlandese: delle diciannove track che compongono il disco, per un’ora e passa di ottima musica, solo quattro sono i brani inediti. Va anche detto che, forse anche per motivi “di etichetta discografica”, è stato prediletta solo la seconda parte dei quarant’anni di carriera: non c’e alcuna traccia delle registrazioni relative agli anni  ’60 e ’70, e nella produzione di The Wild World Over si è privilegiato il lato eclettico (…per alcuni, “commerciale”) delle opere di Paddy Moloney & Co. D’altro canto, come si diceva, era anche l’occasione per una festa di compleanno, e di conseguenza i Chieftains hanno raccolto il meglio, in termini di ospiti, che si potesse immaginare: le collaborazioni “importanti” ci sono proprio tutte, da Sinéad O’Connor ai Corrs, da Joni Mitchell a Ricky Skaggs, da Van Morrison a Sting, da Linda Ronstadt ai Los Lobos, da Elvis Costello ai mitici Rolling Stones.

In qualche modo sono proprio le note di copertina, firmate da Joe Jackson, tra le cose più interesanti di The Wild World Over: tanta longevità sarebbe spiegata dalla disponibilità della band (Paddy Moloney in primis) ad abbracciare il cambiamento. Con orgoglio è ribadita la capacità dei Chieftains di poter suonare – volendo – nello stile più intrinsecamente tradizionale, e viene tra le righe dato conto della presenza di personalità strettamente “puriste” anche all’interno della band, ma viene pure spiegato che questa voglia di spingersi sempre avanti, in collaborazioni artistiche sempre più ardite, ha come scopo il portare la musica tradizionale irlandese ai più alti livelli di conoscenza in ambito planetario. Considerando la vita artistica – e il successo mondiale – dei Chieftains, si può tranquillamente affermare che in questo senso la scommessa di Paddy Moloney può considerarsi vinta, anche perché, come giustamente sottolineato nelle note di copertina, i Chieftains non solo “sono sopravvissuti” per quaranta anni, ma hanno addirittura ridefinito le caratteristiche stesse della musica tradizionale irlandese.

Tornando a The Wild World Over, alla luce di queste affermazioni se ne comprende maggiormente la sua logica intrinseca: si va dalla colonna sonora di “Barry Lyndon” alla versione rock di “Rocky Road to Dublin”, dal country di “Cotton-Eyed Joe” alla “cinese” “Full Of Joy”, ad alcuni brani più prettamente tradizionali, come “The Foggy Dew”, “The March Of The King Of Laois” o la sempre stupenda “Carolan’s Concerto”.

E le quattro tracce inedite? In tre casi si tratta di collaborazioni, con Art Garfunkel & Diana Krall per la celeberrima “Morning Has Broken” (di “cat-stevensiana” memoria…) in cui però il contributo dei Chieftains è abbastanza marginale; con Ziggy Marley per una emozionante versione di “Redemption Song” di Bob Marley; e infine per una versione “orchestrale” della celebre “Chasing The Fox”. L’unico brano “nuovo” in cui i Chieftains si esibiscono in solitudine è un set di reel.

In definitiva, un disco eccellente per chiunque voglia approcciare in modo completo la più recente produzione musicale di questa grande band, ma probabilmente anche un album superfluo per chi è profondo conoscitore del lungo percorso artistico di Paddy Moloney & Co.

Non ci resta quindi che brindare alla salute dei prossimi quarant’anni di vita artistica dei Chieftains, e attendere, con fiducia e curiosità, il loro prossimo (vero) album.

 

                                                                                                          Alfredo De Pietra

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