Keith Hinchliffe
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Keith Hinchliffe: Islands

 

Keith Hinchliffe è oggi considerato uno dei principali acoustic guitarist inglesi. Il chitarrista di Sheffield si è guadagnato negli anni una buona reputazione grazie ad una lunga carriera solistica, ma anche grazie alla militanza nella Albion Band, autentica fucina di talenti della scena folk britannica degli ultimi decenni.

Essenzialmente un Celtic guitarist, Keith si rivela tuttavia perfettamente a proprio agio anche con generi disparati quali il blues, il folk inglese ed americano, i jazz standard, la musica medievale e rinascimentale; Hinchliffe ha infine al suo attivo un buon numero di proprie composizioni (un suo brano, “Up the Crooked Spire”, interpretato dalla Albion Band, è diventata la popolare sigla di una serie di trasmissioni televisive della TV inglese).

L’esordio discografico di Keith Hinchliffe avviene nel 1994 con l’album Carolan’s Dream, splendida raccolta di trascrizioni per chitarra della musica dell’arpista-compositore irlandese Turlough O’Carolan. A seguito di un buon successo di vendita di questo disco, poco tempo dopo viene pubblicato il relativo libro di spartiti/intavolature per chitarra, ancora oggi considerato un “must” per qualsiasi chitarrista che desideri avvicinarsi alla musica di O’Carolan.

Sempre nel 1994 vengono pubblicati due album della Albion Band cui partecipa anche Hinchliffe, Captured e The Guvnor, Vol. 1. In tempi del tutto recenti è stata pubblicata una compilation del gruppo di Ashley Hutchings, The HTD Years, con registrazioni risalenti al periodo 1993-2000, sempre con Keith Hinchliffe alla chitarra.

I due brani presenti sul CD-compilation di Keltika di questo mese sono tratti dal CD Islands, pubblicato dal chitarrista inglese nel 1999. Il sottotitolo di Islands è Guitar Interpretations Of Celtic Music: nelle note di presentazione del CD Keith ci narra del suo lavoro di ricerca e raccolta svolto presso altri musicisti, passando in esame anche vecchie registrazioni e raccolte di spartiti di musica tradizionale della tradizione celtica, con lo scopo dichiarato di far emergere la bellezza di air risalenti alla fantasia musicale di arpisti e violinisti del XVIII secolo, insieme alla potente energia delle dance tune tradizionali.

Il risultato di tutto ciò è una eccellente raccolta di ben 21 brani, la maggior parte dei quali relativamente poco noti, appartenenti alla musica tradizionale d’Irlanda, Scozia, Galles e dell’isola di Man, oltre all’immancabile omaggio alla musica di O’Carolan (i due brani “Morgan Magan” e “Mabel Kelly”).

Questo Islands è uno di quei dischi il cui “peso specifico” cresce con il ripetersi degli ascolti: fin dall’inizio è evidente che il chitarrista di Sheffield è dotato di una tecnica sopraffina, vagamente riconducibile allo stile di maestri del calibro di Martin Simpson e Martin Carthy, ma nel lungo termine quel che rimane è il senso di rispetto, quasi di amore, nei confronti di queste vecchie tune, ricreate con uno stile che tende a evidenziare soprattutto la bellezza della linea melodica.

Il CD si apre con “Humours Of Castle Comer”, solenne tune irlandese che ci fa prendere confidenza con lo stile chitarristico di Hinchliffe. Segue il già citato “Mabel Kelly” e uno dei due brani presenti nel CD allegato a questo numero di Keltika, “The Sheep Under The Snow”, spiritato brano originario dell’isola di Man, probabilmente una delle tracks più originali e meglio riuscite dell’intero disco. Il secondo brano scelto per rappresentare Islands sul CD di Keltika è la veloce jig irlandese “The Monaghan Jig”. L’isola di Man è rappresentata in Islands anche da “When Christ Was Born”, mentre il Galles è presente con la melodica “A Honeyed Lip”.

Dei due brani di Carolan, “Morgan Magan” è decisamente il più complesso da un punto di vista strumentale, caratterizzato da una intricata linea melodica e da un complicato contrappunto sulle corde basse della chitarra.

Rimanendo sempre nel XVIII secolo, ma spostandoci questa volta in Scozia, due brani si devono al compositore Neil Gow (“Neil Gow’s Lament For The Death Of His Second Wife” e “Farewell To Whisky) e un altro a William Marshall (“Chapel Keithack”).

Il coraggioso non accontentarsi dell’ennesima riproposizione dei soliti classici per Celtic guitar costituisce ulteriore nota di merito per Keith Hinchliffe: è quindi ben tangibile, oltre che riuscita, l’operazione di ricerca effettuata nello sconfinato campo della musica celtica. Veramente un bel disco in cui la chitarra, pur protagonista assoluta, rimane essenzialmente uno “strumento”, un “mezzo”. Ed in periodi di virtuosismo sfrenato, ciò corre paradossalmente il rischio di essere un bel complimento.

Islands può essere ordinato direttamente presso il sito web di Keith Hinchliffe: http://www.keithhinchliffe.com al prezzo di 12 sterline inglesi (+ 2 sterline per spese di spedizione); l’indirizzo email di Keith Hinchliffe è mail@keithhinchliffe.com

                                                                                                   

Discografia – Pubblicazioni

 

CD:

Albion Band – Captured (1994) HTDCD19

Ashley Hutchings – The Guvnor, Vol.1 (1994) HTDCD23

Keith Hinchliffe – Carolan’s Dream (1994) KHCD001

Keith Hinchliffe – Islands (1999) KHCD002

Albion Band – The HTD Years (2001) HTDCD116

 

Libri:

Keith Hinchliffe: Carolan’s Dream (1996) Dave Mallinson Publications ISBN 1899512373

Keith Hinchliffe: O’Carolan For Everyone (2000) Mally Production ISBN 1899512608

 

                                                                                                          Testo di Alfredo De Pietra

© New Sounds 2000