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Ebbene sì, MUSICA!

(Un'autobiografia...musicale)

Fin da ragazzo ho avuto la passione per la chitarra, suonata sempre rigorosamente "ad orecchio", e senza mai pretendere di diventarne un professionista, ho cercato di trarne il massimo in termini di sano divertimento. Anche se oggi devo confessare che spesso ho la sensazione di avere quasi definitivamente appeso la chitarra al classico chiodo (che fine ha fatto il tempo libero?), quando posso cerco di tenermi aggiornato sulle novità del mondo delle 6 corde.

I miei miti? Da ragazzo l'Eric Clapton dell'epoca dei Cream, poi con il tempo ho scoperto la sconcertante velocità e le intriganti alchimie ritmico-armoniche di John McLaughlin, che mi ha spalancato le porte del jazz moderno (un poster di Miles Davis per anni ha troneggiato nella mia camera). Verso la metà degli anni '70 mi sono casualmente imbattuto nei dischi del grande John Renbourn e dei Pentangle, e da lì è iniziato il mio grande interesse per il fingerpicking, soprattutto dell'area inglese degli anni '60 e '70 (Davey Graham, che ho avuto la fortuna di conoscere a Londra nel 1980, Bert Jansch, Martin Carthy, John Martyn, Martin Simpson...).

Sempre intorno al 1975, complice un trailer del film "Un taxi color malva", e la pubblicità di una marca di cioccolato, scoprii la magia di quell'immenso patrimonio di tradizioni popolari che è la musica irlandese: entrambi i brani in questione ("Drowsie Maggie" e "Mna na H Eireann") erano opera dei Chieftains, da sempre il più importante gruppo di Irish Music. Da allora ho raccolto (credo) tutti i dischi di questa incredibile band di musicisti, che tutt'oggi continuano a sfornare dischi stupendi ad onta dell'età (Paddy Moloney & C. credo siano ormai vicini alla sessantina). Mettendo insieme chitarra e musica irlandese, ecco quindi la scoperta di ottimi chitarristi come Pierre Bensusan, Paul Brady, Andy Irvine, Dick Gaughan ovvero fingerpicking e accordature aperte, oltre a gruppi come De Danann, Planxty, Clannad...

Computer music...vedo già certe facce...Ed invece a parer mio non si deve essere prevenuti su questa strana associazione tra musica e computer, tra creatività e macchina: basti considerare che non esiste brano musicale prodotto oggi che non transiti, in un modo o nell'altro, attraverso un computer prima di essere ascoltato alla radio, o su un CD. Molti sono oggi gli approcci possibili alla computer music: tra sequencers, audio editors, plug-in, score editors, VST instruments ecc. c'è letteralmente da perdersi. Per questo, nella pagina della computer music saranno presi in considerazione esclusivamente i programmi di "composizione assistita", o "arrangers" quali lo stupendo Band-in-a-Box e The Jammer (gli unici di cui sono in qualche modo un discreto conoscitore).

  Le mie chitarre? Una Yamaha G-180A (classica, acquistata circa nel 1974); una Tamaki 90-12S, ovvero una chitarra folk "jumbo" 12 corde, (a cui ne ho tolte sei) datata circa 1979; una Washburn J6 elettrica jazz acquistata nel 1991 (semiacustica, anch'essa abbastanza "oversize"); e per finire (1998) una Fender Stratocaster resa MIDI con un pickup esafonico Roland GK2A, da interfacciare con il computer con il Guitar Synthesizer Roland GR-30.

Le pagine successive saranno dedicate alla chitarra (strumenti, intavolature e trascrizioni, software per chitarra), alla musica celtica ed alla computer music.

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