Suites a

 

Violoncello Solo

 

senza Basso

 

composées

 

par

 

Sr. J. S. Bach

 

Maitre de Chapelle

 

 

 

BWV 1009 SUITE III DOM

 

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violoncello.jpg (14793 byte)

 

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INDICE

Generalità

Prelude

Allemande

Courante

Sarabande

Buorée I

Buorée II

Gigue

William Pleeth -IL VIOLONCELLO- Franco Marzio Editore

 

 

 

 

GENERALITA'

 

Il do maggiore di questa suite trova una perfetta corrispondenza, come del resto la suite precedente, col suo carattere puro e terzo. E' la prima che introduce la bourrè come danza variabile dopo la sarabanda, si collega con la sua forte accentuazione in battere al carattere di questa suite.   

 

 

 

Sute III prelude_1ur.png (105400 byte)

 

  Suite 3 urtext

 

 

 

 

Suite_III_urtext_1.png (24309 byte)

 

  Suite 3 commento

 

 

 

 

 

Suite 3 manoscritti

 

 

 

PRELUDE

 

Dall'inizio maestoso e lapidario e dall'apparire di una voce in progressione imitata, si snoda in un fluire di sedicesimi sino alla grandiosa chiusa finale. 

 

 

 

 

ALLEMANDE

 

COURANTE

 

SARABANDE

 

BUORREE I

 

 

 

 

BUORREE II

 

Scritto nella tonalità omologa minore, Do minore.

 

 

 

 

GIGUE

 

 

 

 

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William Pleeth -IL VIOLONCELLO-Franco Marzio Editore.

 

Un libro utile, che tratta tecnica, storia e repertorio del violoncello.

Qui commenteremo due esempi tratti dal capitolo 8, Le arcate e la struttura musicale pag 53. Scrive Pleeth:

 

8.2. Edizioni moderne (segue)

Il preludio della Suite in DO maggiore di Bach offre, in modo diverso, un esempio di come le arcate siano decisive nella creazione del senso della frase (figura 8.3). In questo passaggio (battute 7-13) c’è una voce “nascosta” che forma l’ossatura del passaggio, e perciò dobbiamo scegliere delle arcate che facciano uscire questa voce e la separino dal resto della linea. (Le note della melodia “nascosta” sono indicate dalle +)

 

 

Questa frase rappresenta una progressione imitata, come indicato dallo schema es. 1. In questo caso l’interpretazione proposta da Pleeth mi sembra corretta,

una possibile arcata consiste nell’esecuzione legata dell’antecedente, legando successivamente l’imitazione;

personalmente lego a due anche le quattro crome dell’ultimo movimento, soluzione che mette in risalto la parte discendente all’attacco dell’arcata e non evidenza la parte che rimane ferma, dando un maggiore equilibrio al passo.

 

 

 

 

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