6.7.2. Il castello di Agropoli

L'antico castello feudale di Agropoli, posto sul promontorio prospiciente l'abitato, può farsi risalire al VI secolo, quando i Bizantini, alla ricerca di un approdo sicuro a sud di Salerno, nel corso della guerra greco-gotica, si insediarono in questo luogo e lo fortificarono.
Agropoli rimase ai Bizantini fino all'882, quando la cittadina cadde in mano ai predoni saraceni che vi crearono una temibile base fortificata da cui partivano per depredare e terrorizzare i territori circostanti, fin sotto le mura di Salerno.
Restituita alla cristianità da Guaimario principe di Salerno e da Pandolfo di Capua, Agropoli passò sotto la giurisdizione dei vescovi e il castello fu restaurato e trasformato.
In seguito passò ai Sanseverino, a Giovanni d'Aragona e successivamente ai Zattera, ai Sanfelice, ai Filomarino, ai Corasio e ai del Vecchio.
L'attuale struttura, definita solitamente triangolare ma corrispondente invece ad un quadrilatero schiacciato, conserva ben poco del periodo normanno e del periodo svevo. La cinta muraria del castello fu oggetto di continui rifacimenti per adattarla alle innovazioni di carattere militare, mentre nulla rimane della tipologia difensiva caratteristica dell'epoca originaria, esclusa una parte della cortina e del fossato,. È invece con l'età aragonese e con l'utilizzo delle armi da fuoco, che il castello subì profonde trasformazioni: le torri furono abbassate e rinforzate; furono create feritoie sulle torri e sulla cortina e furono costruiti corridoi coperti e posti di guardia per controllare la base del castello e l'ingresso principale.

Al suo interno il cosiddetto palazzo del governatore, da edificio dalle funzioni militari, quale era, assunse le funzioni di dimora residenziale che accoglieva la corte baronale e il feudatario del momento, nel periodo in cui le esigenze belliche non erano predominanti.
Da notare, nel castello, la Sala dei Francesi, un ampio locale che è stato costruito inglobando parte della facciata settentrionale, destinata a una guarnigione francese che, nel 1808, ripristinando un vecchio cannone, mise in fuga una nave da guerra britannica che inseguiva un'imbarcazione carica di munizioni diretta in Calabria e comandata da un pirata maltese agli ordini di Giaocchino Murat.

 

Figura 6. 22. Agropoli: Castello