4.16. ALTRI MUSEI

  1. Museo di Storia Naturale del Cilento a Matonti di Laureana Cilento

  2. Museo Diocesano S. Pietro di Teggiano

  3. Mostra Permanente di Arte Africana a Salerno

  4. Museo del Duomo a Ravello

  5. Museo di Villa Rufolo a Ravello

  6. Museo della ceramica "A. Tafuri" a Salerno

  7. Museo della Collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori 

  8. Museo Diocesano della Basilica del Crocifisso di Amalfi

  9. Ecomuseo del Fiordo di Furore

  10. Museo Archeologico di Eboli e della Valle del Sele

  11. Museo Alfonsiano a Pagani

  12. Museo del Mare a Pollica

  13. Museo del Corallo a Ravello

  14. Museo delle Erbe a Teggiano

  15. Museo della Badia Benedettina della SS. Trinità di Cava

  16. Museo della Collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori


 

Museo di Storia Naturale del Cilento a Matonti di Laureana Cilento
Allestito per realizzare l'aggregazione di esperti dell'area scientifica al fine di compiere interventi di ricerca, documentazione e formazione, il Museo di Storia Naturale del Cilento rappresenta l'istituzione scientifica più importante del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, sia per il patrimonio naturalistico esposto sia per le capacità progettuali e didattiche dispiegate nell'allestimento museale.
Il museo si articola in quattro sezioni: botanica, biologia marina, geologia e mineralogia. Espone una ricca collezione di piante e di semi della flora mediterranea, una xiloteca, più di 400 esemplari tra uccelli, mammiferi e rettili, raccolte di conchiglie, campioni di minerali, preparati biologici, tre diorami (bosco, ambiente umido e scogliere), una ricostruzione stratigrafica di flysch del Cilento, quattro acquari, carte tipografiche, un plastico e numerosi pannelli didattici.


Museo Diocesano S. Pietro di Teggiano
Sistemato nella chiesa angioina di S. Pietro (sec. XIII), costruita sulle rovine del tempio di Esculapio, il Museo di Teggiano, che conserva soprattutto elementi architettonici e scultorei del posto, è stato creato con lo scopo di far conoscere ai teggianesi e agli eventuali visitatori le radici culturali della cittadina e dei suoi abitanti.
Le fotografie, i pannelli illustrativi e i manufatti esposti hanno la funzione di dare informazioni sull'intero centro storico e di suggerire itinerari di visita.
Non manca, comunque, nel museo materiale di grande valore artistico e culturale: lastre scolpite a bassorilievo, di cui una con figure mostruose che rivela una corrente di cultura barbarica presente in Campania nei secc. IX-X; manufatti locali del XVII-XVIII secolo tra cui tre lastre scolpite a rilievo da entrambi i lati con scene della Resurrezione; testimonianze dell'età romana, come la lastra funeraria proveniente dalla frazione di S. Marco; tombe e stemmi medioevali; statue lignee e un sepolcro di un seguace di Tino da Camaino.


Mostra Permanente di Arte Africana a Salerno
A Piazza S. Francesco in Salerno, è situata dal 1962, in tre stanze al piano terra del Convento dei Cappuccini, la Mostra Permanente di Arte Africana che conserva materiali inviati, dai frati missionari, dall'Africa e in particolar modo dall'Angola e dallo Zaire.
Vi sono conservati ed esposti al pubblico: oggetti di artigianato indigeno in avorio e in ebano; armi ed arnesi per la caccia in ferro grezzo; monili per adornare le donne durante le danze; strumenti musicali di piccole dimensioni; esemplari di fauna africana imbalsamati; strumenti e arnesi usati dagli stregoni; serpenti velenosi inscatolati in barattoli di vetro; una raccolta di farfalle e diversi campioni di minerali di quarzo, malachite e pietre dure.


Museo del Duomo a Ravello
Recentemente ordinato nella cripta del Duomo, il Museo di Ravello conserva: marmi romani, tra cui un sarcofago degli anni di Gallieno e tre lastre di sarcofagi pagani del III secolo d. C.; il busto marmoreo di Sigilgaida Rufolo-Della Marra del XIII secolo, una delle più belle sculture duecentesche; frammenti decorativi duecenteschi provenienti dalla Cattedrale; cinque urne romane della prima metà del II secolo d.C.; alcuni cimeli marmorei e a mosaico del XIII secolo appartenenti all'altare basilicale del Duomo; vari dipinti di Andrea Sabatini e Filippo Criscuolo; paramenti sacri e reliquiari, tra cui quello di S. Barbara a forma di busto in argento sbalzato; oreficerie e tanti altri oggetti liturgici di valore.


Museo di Villa Rufolo a Ravello
Allestito nell'antica cappella del complesso monumentale di Ravello, il museo vuole offrire una felice destinazione ai cimeli e ai frammenti recuperati nella seconda metà del XIX secolo dallo scozzese Francis Newille Reid, uno degli ultimi proprietari di Villa Rufolo.
Il museo accoglie testimonianze dell'arte antica e della storia della Regione: un leone stiloforo del XV secolo che, assieme ad altri trafugati anni fa, adornava il portale della Nicchia del Belvedere della Villa; urne cinerarie del I e II secolo, di cui una proveniente dalla chiesa di Ognissanti di Scala; il sarcofago del IV secolo con decorazioni frontali; un interessante bocciolo di portacero pasquale del XII secolo proveniente dalla cattedrale di Scala; capitelli del I e II secolo; un doccione del XII secolo a testa di leone; una lesena del XVI secolo e un lacunare di soffitto in marmo bianco decorato con cornice e foglie in rilievo.


Museo della ceramica "A. Tafuri" a Salerno
Situato in un palazzo settecentesco tra Via Duomo e Largo Cassavecchia, il museo conserva la collezione di ceramiche "A. Tafuri" comprendente materiali recuperati nel centro storico di Salerno risalenti al XV secolo e targhe e piastrelle devozionali dei secoli XIX e XX, oltre ad esemplari di vasellame vietrese e della produzione di Giffoni Valle Piana e Cerreto Sannita.
Sono inoltre esposti pezzi di artisti che operarono a Vietri negli anni 1920-47: Riccardo Döljer, Irene Kowaliska, Guido Gambone, e Giovannino Carrano.


Figura 4.49. Una vetrina




Museo della Collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori 
Nella sacrestia della chiesa del XII secolo, sono riunite opere d'arte sacra dei secoli XVI-XVIII, statue lignee, bassorilievi, paramenti sacri e altri oggetti liturgici. Di notevole rilievo un paliotto d'altare in alabastro, con bassorilievi di manifattura inglese del XV secolo.


Museo Diocesano della Basilica del Crocifisso di Amalfi
In un'antica cattedrale del VII secolo, detta Basilica del Crocifisso, presso il Chiostro del Paradiso sono raccolti argenti, paramenti sacri, sculture lignee, mosaici ed altri oggetti appartenenti al tesoro del Duomo. Da segnalare una mitria angioina della fine del '200 appartenuto a Ludovico da Tolosa e un paliotto in argento del XVIII secolo.


Ecomuseo del Fiordo di Furore
Nel fiordo di Furore, un antico borgo di pescatori a metà strada tra Amalfi e Positano, è stato istituito recentemente, per iniziativa del Comune, con la consulenza di Legambiente, dell'Orto Botanico di Napoli e della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Culturali di Salerno, un Ecomuseo, un vero e proprio museo vivente, modellato dal lavoro della storia ed unico nel suo genere. Si tratta di un Ecomuseo "del tempo e dello spazio", che si sviluppa ai piedi del Vallone di Furore dove, fino agli inizi del Novecento, funzionavano a pieno ritmo, grazie ad un ingegnoso sistema idraulico che utilizzava la forza motrice delle acque del ruscello Schiato, due cartiere, due mulini e una calcara.


Museo Archeologico di Eboli e della Valle del Sele
Il museo, di recente inaugurazione, è situato nell'ex Convento di S. Francesco risalente al XIII secolo. Il museo offre, in un percorso cronologico allestito su due piani, l'esposizione di una ricca documentazione della vita del territorio di Eboli presentando reperti databili dal Neolitico Superiore e Finale fino al IV secolo a.C. e testimonianze di altri periodi storici fino al Medioevo.


Museo Alfonsiano a Pagani
Il museo è allestito nelle stanze che i padri redentoristi prepararono nel 1775 per il loro fondatore. Vi sono conservati oggetti appartenenti a S. Alfonso e un gruppo di dipinti attribuiti al santo e terminati dal pittore Paolo De Majo. Di rilievo un clavicembalo del '700.


Museo del Mare a Pollica
Il museo è situato nel Palazzo Vinciprova del XVII secolo, della famiglia Ripoli. All'interno sono conservate collezioni osteologiche di pesci, uccelli e mammiferi marini; collezioni di conchiglie provenienti dall'area mediterranea e tropicale, calchi di pesci e una collezione algologica. Uno spazio è dedicato a una raccolta di attrezzi tradizionali locali utilizzati dai principali mestieri della pesca e un altro dedicato a una raccolta di anfore di epoca greco-romana ritrovate dai pescatori. A scopo didattico sono stati allestiti degli acquari con organismi tipici dell'ambiente marino mediterraneo.


Museo del Corallo a Ravello
Il museo riunisce manufatti in corallo come ex voto, cammei, madreperle incise e oggetti apotropaici, dall'epoca romana al secolo scorso. Da segnalare un crocifisso in corallo del XVII secolo, una Madonna del 1532, un'anfora romana del III secolo con una formazione interna di corallo, 14 teste di cherubini del XVIII-XIX secolo oltre a strumenti d'epoca per la lavorazione del corallo.


Museo delle Erbe a Teggiano
Situato in pieno centro storico, il museo si articola in diverse sezioni e conserva una notevole raccolta di erbe secche regionali utilizzate per le preparazioni farmaceutiche, per uso domestico, per la medicina popolare, ma anche erbe legate alla magia affiancate da ricette dell'antica Scuola Medica Salernitana, oltre ad un monitoraggio sulle specie flogistiche del Parco Nazionale del Cilento.


Museo della Badia Benedettina della SS. Trinità di Cava
Il Museo, allestito nei duecenteschi ambienti dell'antico Hospitium per i pellegrini, conserva marmi scolpiti dal II al XVI secolo, fra cui alcuni frammenti scultorei di Tino da Camaino, dipinti di Luca Giordano, Francesco De Mura, Andrea Sabatini e Giovan Francesco Penni, ceramiche e avori appartenenti al patrimonio storico della Badia. Da segnalare l'archivio e la biblioteca della Badia che conservano 15000 pergamene, documenti longobardi e normanni, codici miniati e manoscritti dal XIII al XVI secolo.


Museo della Collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori
Nella sacrestia della chiesa, sorta ne XII secolo, sono riunite opere d'arte sacra del XVI-XVIII secolo, statue lignee, bassorilievi, paramenti sacri ed altri oggetti liturgici. Di notevole rilievo un paliotto d'altare in alabastro con bassorilievi di manifattura inglese del XV secolo.