10.3.9. L'ANNUNCIAZIONE

Il 25 marzo si celebra l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria di essere stata scelta quale madre del Redentore, una delle principali feste mariane che la Chiesa ha inserito nel calendario liturgico. Dal saluto e l’annuncio dell’Arcangelo ha avuto origine la preghiera dell’Ave Maria.

La grande ricorrenza, pur se non considerata festività civile, fu celebrata dal popolo salernitano, tradizionalmente astenendosi dal lavoro. Una gran folla seguiva con devozione la novena alla Madonna nella chiesa dell’Annunziata, e partecipando al canto dei vespri.
La sera della vigilia si osservava il digiuno oppure si consumava un pasto leggero cucinato senza grasso animale. Il giorno dell’Annunciazione, chi lo poteva non lavorava, mentre le donne non eseguivano i lavori di riassetto e di pulizia della casa.
Altra credenza consigliava di non concepire figli in quella giornata, per evitare che essi potessero nascere la notte di Natale, giorno fatale per i nati di quella notte, che sarebbero divenuti lupi mannari.
Nel giorno dell’Annunciazione, le ultime acciughe messe sotto sale, quelle che forniscono la “colatura” per lo spaghetto di Natale, si consideravano perfettamente mature e pronte per essere consumate, perciò il detto popolare “A Nunziata na fronne e fica e n’alicia salata”.

Figura 10. 29. Botticelli: Annunciazione