1.11. PERIODO BIZANTINO (526-646)

Con la caduta dell'Impero Romano, Salerno risentì della generale decadenza in cui venne a trovarsi.
Il Meridione d'Italia in quel periodo, subendo la medesima cattiva sorte di quasi tutte le altre città italiane. Invasa e semidistrutta dalle popolazioni barbare che scendevano dal Nord, la città di Salerno cadde nel 476 sotto la denominazione di Odoacre, e nel 493 sotto quella bizantina di Teodorico.
La dominazione di Salerno ebbe inizio con l'occupazione della città da parte di Belisario, famoso generale di Giustiniano, e si sarebbe protratta con alterne vicende per circa un secolo.
Occupata una prima volta nel 526 durante la guerra greco-gotica, la città ricadde sotto i Goti capeggiati da Totila, ma dopo la morte di questi nella battaglia di Tagina, passò di nuovo sotto il potere bizantino, e vi rimase fino al 646, anno in cui venne inglobata nel Ducato Longobardo di Benevento.
La presenza dei bizantini sul nostro territorio giovò molto alla nostra città, che rinnovò il suo aspetto urbano, riutilizzando e ampliando le strutture già esistenti. L'antico Foro Romano, in una veste più architettonica continuò a costituire il centro vitale della città; furono aperte nelle mura altre sei porte: la Respizzi, la Nocerina, la Rateprandi, la Porta di Mare, la Elina e la Rotese; fu rafforzato il sistema difensivo della città con grandi opere di fortificazione, e fu costruita l'imponente "Turris Maior" del castello, che rappresenta uno fra i rari esempi di architettura militare bizantina in Italia.

Figura 1. 15. Una porta di Salerno

L'importante presenza dei bizantini a Salerno è purtroppo poco documentata. Rilevantissime furono le relazioni intercorse, anche nei secoli successivi, tra la nostra città e l'Impero d'Oriente, relazioni che valsero ad assicurare l'apprendimento e la conservazione della lingua e della cultura greca alla nostra città, che divenne così nell'Alto Medioevo la prima depositaria e generosa dispensatrice del sapere orientale all'Occidente europeo.
Nei primi anni dopo il 1.000, i Bizantini, che erano già stati espulsi dalla Sicilia a opera degli Arabi, avevano nelle loro mani soltanto una parte del territorio della Puglia (la terra d'Otranto) e parte della Calabria. La loro influenza, un tempo dominante soprattutto nel Mezzogiorno, volgeva irrimediabilmente al tramonto.