3.8. BUCCINO

Il centro lucano che le fonti antiche conoscono come Volceii ha per secoli svolto la fondamentale funzione di controllo delle vie di comunicazione tra la Lucania e la valle del Sele. Non si conosce ancora nulla circa la struttura urbanistica né relativamente all'estensione del suo territorio in età arcaica ed ellenistica.

Figura 3. 23. Andriuolo: tomba 48 lato sud

Varie necropoli ai piedi del colle e nell'area del centro antico hanno permesso di delineare, tra la fine del VII e i primi decenni del IV secolo a.C. una cultura regionale affine a quella di Oliveto Citra e caratterizzata da un repertorio formale e decorativo della ceramica simile a quella di Atena Lucana, Satriano e Ruvo del Monte nella quale alcune forme e il rito del cadavere rannicchiato indicano il permanere di un rapporto con l'area balcanica mediato dalla Puglia. E' databile alla fine del IV secolo a.C. la fortificazione a doppia cortina in argilla e pietrame che, ad una quota di oltre 600 metri, avvolge un'area di circa 26 ettari.
La creazione della città segna la fine degli altri nuclei di villaggio sparsi sul territorio, in cui si era articolato l'insediamento arcaico. Sembra, quindi, cessare ogni attività soprattutto nella località ove attualmente sorge il Campo Sportivo e in località Braida, mentre assumono grande importanza le esplorazioni in località S. Stefano. In questa zona alle aree di necropoli e di abitato del VII secolo si sovrappongono edifici di complessa struttura e diverse funzioni risalenti al IV secolo a.C. 

Figura 3. 24. Mosaico del pavimento

Figura 3. 25. Particolare: il delfino

Figura 3. 26. Alcuni gioielli

La presenza di tombe di grande ricchezza denota l'emergere di un nuovo ceto dominante, che probabilmente si identifica con quello che ha fondato le città ed eretto le mura. A questo periodo è databile una tomba dipinta con scene di gara di bighe, segno evidente dei legami con la lucana Paestum. La stessa origine pestana è stata attribuita ad una matrice per terracotta proveniente da una villa rustica in località Vittimose. Legami con l'Apulia e con la sfera di Toronto sono rivelati con grande evidenza dal corredo femminile di una tomba principesca del IV secolo a.C. composto da una serie di vasi in argento, una corona di edera in oro, lamine in argento, orecchini a doppia protome di leone e di ariete, una collana, anelli, bracciali, candelabri e vasellame in bronzo.
Strutture di carattere santuariale sono state messe in luce in località S. Stefano al di sopra dell'abitato e della necropoli arcaica. Lo scavo ancora in corso ha messo in evidenza i resti di un edificio, probabilmente pubblico di grande rilievo, con una sala di banchetto, pavimentata in mosaico a tecnica mista, uno dei più antichi scoperti in Italia con motivi di delfini saltanti, onde e meandri, intorno al motivo centrale della stella a sei punte, del IV secolo a.C.
La strutturazione del territorio agricolo faceva capo a santuari rustici, uno dei quali è stato esplorato in località S. Mauro. Il santuario, di cui si ignora la divinità titolare, sorge su una terrazza in opera poligonale ed è costituito da un piccolo tempio, un altare al centro dell'area e tre ambienti quadrangolari.

Figura 3. 27. Bracciale

 

Figura 3. 28. Borchie e collana

Figura 3. 29. Buccino: panorama