10.3.2. IL CAPODANNO

Il 1° gennaio del calendario gregoriano, introdotto nel 1582, è il primo giorno dell’anno. Nel medioevo invece la maggior parte dei paesi europei usava il calendario giuliano e celebrava l’inizio dell’anno nuovo il 25 marzo, il giorno in cui veniva annunciato a Maria che da lei sarebbe nato il figlio di Dio.
Tradizionalmente celebrato come festa religiosa, oggi il Capodanno è divenuto occasione laica di grandi festeggiamenti in cui si trascorre la notte della vigilia nei locali ma anche, ultimamente, nelle piazze e nelle vie della città, animate dagli scoppi dei petardi e dei fuochi d’artificio e dall’euforia del brindisi, degli auguri, degli abbracci tra amici.
Nel Salernitano, in attesa della mezzanotte, la sera della vigilia si consuma il cenone di S. Silvestro, a base di pesce, e nel quale non manca mai lo stufato di baccalà con cavolfiore. Da qualche anno a questa parte è divenuta tradizione mangiare con lo zampone le lenticchie, segno di augurio di ricchezza per l’anno che viene.
Allo scoccare della mezzanotte, tra “botti” e scambi di auguri, si usava, non sempre, buttare dalla finestra tutto quello che di vecchio e di inutile ingombrava la casa; un’usanza, questa, ormai non più di moda, e che era intesa a scacciare col rumore della caduta degli oggetti e degli spari gli spiriti maligni. Fino a pochi anni fa la tradizione voleva che alla mezzanotte si mangiassero 12 chicchi d’uva, quanti sono i mesi dell’anno, un segno dei migliori auspici per l’anno nuovo.
Il giorno di Capodanno, essendo festa di precetto, si va in chiesa ad ascoltare la messa, non prima di aver scambiato telefonicamente gli auguri con tutti i parenti.
Era usanza popolare portare il giorno di Capodanno alle comari una piantina di ruta, che per il suo fiore a croce si credeva avesse il potere di scacciare gli spiriti del male e soprattutto il demonio. Altra credenza popolare voleva che tutto quello che veniva fatto il primo dell’anno si ripetesse per i futuri 12 mesi; perciò i salernitani evitavano in quella giornata qualsiasi lavoro; così in quello stesso giorno era sconsigliato alle donne di eseguire lavori di rattoppo e di rammendo, per evitare che nella vita familiare potessero crearsi lacerazioni e rotture tali che, per risarcirle, ci sarebbe voluto un anno intero.
Il pasto di Capodanno varia rispetto a quello di Natale: avendo mangiato abbondantemente la sera precedente, si consuma un pasto relativamente leggero. Si inizia con i maccheroni al sugo, ma spesso si preferisce la cicoria cotta nel brodo di carne; seguono le carni del ragù o del bollito, il capretto con le patate prende il posto del cappone e si prosegue con i soliti dolci, la solita frutta fresca e secca e i soliti rosoli fatti in casa.