Il
1° gennaio del calendario gregoriano, introdotto nel 1582, è il
primo giorno dell’anno. Nel medioevo invece la maggior parte dei
paesi europei usava il calendario giuliano e celebrava l’inizio
dell’anno nuovo il 25 marzo, il giorno in cui veniva annunciato a
Maria che da lei sarebbe nato il figlio di Dio.
Tradizionalmente celebrato come festa religiosa, oggi il Capodanno
è divenuto occasione laica di grandi festeggiamenti in cui si
trascorre la notte della vigilia nei locali ma anche, ultimamente,
nelle piazze e nelle vie della città, animate dagli scoppi dei
petardi e dei fuochi d’artificio e dall’euforia del brindisi,
degli auguri, degli abbracci tra amici.
Nel Salernitano, in attesa della mezzanotte, la sera della vigilia
si consuma il cenone di S. Silvestro, a base di pesce, e nel quale
non manca mai lo stufato di baccalà con cavolfiore. Da qualche
anno a questa parte è divenuta tradizione mangiare con lo zampone
le lenticchie, segno di augurio di ricchezza per l’anno che viene.
Allo scoccare della mezzanotte, tra “botti” e scambi di auguri, si
usava, non sempre, buttare dalla finestra tutto quello che di
vecchio e di inutile ingombrava la casa; un’usanza, questa, ormai
non più di moda, e che era intesa a scacciare col rumore della
caduta degli oggetti e degli spari gli spiriti maligni. Fino a
pochi anni fa la tradizione voleva che alla mezzanotte si
mangiassero 12 chicchi d’uva, quanti sono i mesi dell’anno, un
segno dei migliori auspici per l’anno nuovo.
Il giorno di Capodanno, essendo festa di precetto, si va in chiesa
ad ascoltare la messa, non prima di aver scambiato telefonicamente
gli auguri con tutti i parenti.
Era usanza popolare portare il giorno di Capodanno alle comari una
piantina di ruta, che per il suo fiore a croce si credeva avesse
il potere di scacciare gli spiriti del male e soprattutto il
demonio. Altra credenza popolare voleva che tutto quello che
veniva fatto il primo dell’anno si ripetesse per i futuri 12 mesi;
perciò i salernitani evitavano in quella giornata qualsiasi
lavoro; così in quello stesso giorno era sconsigliato alle donne
di eseguire lavori di rattoppo e di rammendo, per evitare che
nella vita familiare potessero crearsi lacerazioni e rotture tali
che, per risarcirle, ci sarebbe voluto un anno intero.
Il pasto di Capodanno varia rispetto a quello di Natale: avendo
mangiato abbondantemente la sera precedente, si consuma un pasto
relativamente leggero. Si inizia con i maccheroni al sugo, ma
spesso si preferisce la cicoria cotta nel brodo di carne; seguono
le carni del ragù o del bollito, il capretto con le patate prende
il posto del cappone e si prosegue con i soliti dolci, la solita
frutta fresca e secca e i soliti rosoli fatti in casa. |