Il
carciofo bianco del Vallo di Diano è un prodotto tipico del Basso
Tanagro, la cui coltivazione pur praticata, allo stato attuale,
soltanto in pochi ettari di terreno, situati nei comuni di Pertosa,
Caggiano, Auletta e Salvitelle, costituisce una potenziale e
rilevante risorsa per lo sviluppo economico del territorio.
Il carciofo bianco del Vallo di Diano, piccolo nelle sue
dimensioni ma di straordinaria qualità, è una pianta erbacea non
spontanea derivata dal cardo selvatico, che presenta capolini di
colore chiaro a forma ellittica o anche, ma raramente sferica.
La sua parte edule, ovvero quella commestibile, è tenerissima, con
“pappo” poco sviluppato sul ricettacolo, un particolare che ne fa
un prodotto davvero unico, da salvaguardare e da valorizzare.
La sua raccolta inizia ai primi di aprile e prosegue fino a maggio
inoltrato. E’ destinato sia al consumo fresco sia alla
conservazione sott’olio, cosa quest’ultima praticata soprattutto a
Pertosa e ad Auletta.
La grande richiesta del prodotto, da parte delle industrie
conserviere, ha spinto le Comunità Montane della zona del Tanagro
e del Vallo di Diano e i vari comuni interessati a sottoscrivere
un programma di intesa che prevede la realizzazione di un alto
standard qualitativo attraverso attività di selezione delle
piante, la conservazione della tipicità della specie e una
costante azione di promozione e di sostegno in fase di
commercializzazione del prodotto.
Per aumentare la produzione, per i prossimi anni, si dovrà
procedere alla messa a dimora di circa 100 mila piantine, mentre
resterà costantemente fermo l’obiettivo di aumentare le superfici
coltivabili, che dovranno essere individuate nel rispetto del
contesto ambientale, senza compromettere o penalizzare la
coltivazione di altre specie erbacee quali quelle cereali,
foraggiere, orticole e floricole. |