6.7.3. Il castello di Castellabate

Castellabate conserva ancora oggi un castello, con cinta muraria e due torri, in buone condizioni.
Esso fu costruito intorno al 1120-1123 dall'abate Costabile Gentilcore di Tresino su ordine dell'abate di Cava dei Tirreni, su un colle prospiciente il mare di S. Maria, per difendere la popolazione dalle incursioni dei saraceni.

La fortezza, chiamata dal popolo col nome di "Castello dell'Abate" da cui deriva il nome del centro abitato, assunse ben presto una notevole importanza in quanto i monaci benedettini, che facevano parte della giurisdizione dell'abbazia di Cava, avevano sotto il loro controllo la produzione e il commercio di tutta la zona. Anche i porti, quali quelli di Purrillo, di Oglirola, di S. Matteo e lu Traversu, in piena attività nel XII secolo, nonché i numerosi approdi sparsi lungo il litorale tra Agropoli e Velia, erano sottoposti al castello.
Nel 1412 Gregorio XII donò il paese di Castellabate a re Ladislao, mentre il castello rimase all'abbazia. In seguito i feudatari lo pretesero ed il castello appartenne prima a Franceso Mormile conte di Campagna, poi ad Antonio Colonna e quindi alla Real Corte.
Nel 1446 Alfonso d'Aragona lo concesse ai Sanseverino, che lo persero dopo la congiura dei baroni. Appartenne quindi ad Emilio Carafa, a Fabrizio Brancia, ai Freccia e di nuovo ai Sanseverino. Succedettero a questi feudatari le famiglie Caracciolo, Loffredo e Filomarino.

Figura 6. 23. Castellabate