6.8.3. Le Torri della Costiera Cilentana

Figura 6. 32. Torre del Telegrafo a Marina d'Ascea

Figura 6. 33. Torre Zancale a Camerota

Figura 6. 34. Torre del Piombo a Scario

Anche sulla costa che da Salerno conduce a Sapri fu costruito, a partire dal 1566, un imponente sistema difensivo composto da ben 74 torri delle quali molte, oggi, in stato di rudere ed altre ben conservate conferiscono al paesaggio un aspetto particolare ed affascinante.
Inizialmente furono costruite le torri a S. Francesco di Agropoli; a Licosa, a Tresino e Capo Licosa di Castellabate; a marina di Pisciotta, a Caporale, a Capo Palinuro ed infine alla foce del Mingardo. 
Successivamente, nel 1568, alla ripresa dei lavori che erano stati temporaneamente interrotti, furono costruite le torri di Castellammare della Bruca, di monte Palinuro e Cannatello a Castellabate, di punta Licosa, della marina di Ogliastro, di capo Pollica, di Casalvelino, della contrada Fiumicello di Pisciotta, di Caprioli, di Maresca, di Calabianca e Falconare nei pressi di Camerota, di Spacco della Pietra e di Arcote a Camerota, di Capitello e di Acciaroli.
Alla fine del secolo XVI rimanevano ancora da ultimare le torri di Scario, del fiume Mingardo, dello Zancale, alcune di Castellabate, di Agropoli e le due di Pisciotta; comunque nel 1748 il programma difensivo di tutta la costa era ultimato, tanto che sulle coste del Regno si potevano contare ben 739 torri.
Quasi tutte le torri di difesa, del periodo vicereale, furono impostate su base quadrata perché offrivano spesso la possibilità di ospitare un maggior numero di persone, ad eccezione per quelle costruite sulle foci dei fiumi che erano a base tonda, ma spesso accompagnate da torri di guardia, poste più in alto, ed aventi il compito esclusivo di segnalare il pericolo ai paesi situati oltre i monti nell'entroterra.