5.3. IL DUOMO DI AMALFI

Il più famoso ed importante monumento di tutta la Costiera Amalfitana è senza dubbio il Duomo di Amalfi, dedicato a S. Andrea in virtù di un miracolo avvenuto il 27 giugno del 1544 quando Amalfi, che stava per subire l'invasione per via mare da parte di corsari saraceni, fu salvata da un'improvvisa tempesta scoppiata dopo le preghiere degli amalfitani che avevano invocato la protezione del santo patrono.
L'attuale Duomo è costituito da due basiliche: la basilica del Crocifisso, molto antica, risalente al VI secolo, e la basilica maggiore di S. Andrea risalente al IX secolo. Ampliato e ricostruito nell'XI secolo, è nel XIII secolo che, dopo la traslazione del corpo di S. Andrea, il Duomo subì una notevole trasformazione nella forma arabo-normanna. Vennero così ingranditi il transetto e la cripta, fu costruito l'arco trionfale sorretto da due grandi colonne ed aperto il muro di separazione tra le due basiliche con la conseguente creazione di un'unica grande basilica a cinque navate. I lavori di restauro (dal 1703 al 1718) gli hanno conferito l'aspetto attuale. La basilica del Crocifisso, liberata dalle sovrastrutture barocche, oggi ad una sola navata con volta a botte, è sede del Museo Diocesano.
Al Duomo si accede attraverso una maestosa scalinata di 62 scalini.
La facciata, rifatta dopo il crollo da Enrico Alvino dopo il 1861, rievoca motivi ornamentali di derivazione bizantina, araba e normanna.
Nel timpano triangolare un mosaico di Domenico Morelli raffigura una scena dell'Apocalisse con Cristo in trono tra i simboli degli Evangelisti e le podestà terrene. Sotto il timpano sono raffigurati i 12 Apostoli.

Figura 5. 19. Il Duomo di Amalfi Figura 5. 20. Il Chiostro 

A sinistra della facciata del Duomo, un notevole pregio artistico non allineato al prospetto principale, vi è il campanile realizzato tra il XII e XIII sec. restaurato nel 1768 e ripristinato, eliminando la veste barocca che lo ricopriva, nel 1934, con bifore decorate da tufo giallo e tufo grigio sormontate da archi intrecciati sorretti da colonne con motivi stellari e floreali che ricordano lo stile arabo.
La bella Campanaria, con corpo centrale cilindrico e 4 piccole torri con 3 monofore, è coperta con tegole maiolicate in giallo e verde.
Anche l'atrio, coperto e sorretto da 26 colonne chiuse nei pilastri, è rifatto e rispecchia solo in parte l'aspetto originale. Addossato alla parete destra vi è il busto del cardinale Pietro Captano; nella lunetta del portale vi è l'Assunta di Domenico Morelli e Paolo Vietri e, lungo le pareti, 4 affreschi di Paolo Vietri raffiguranti S. Andrea e la pesca miracolosa.
Di notevole valore le porte bronze a sbalzi d'argento, fuse a Costantinopoli nel 1066 da Simone di Siria, divise in 24 quadri e recanti al centro 4 finissime figure di gusto bizantino: Cristo, la Madonna, S.Andrea e S.Pietro.
L'interno, in stile tardo-barocco, è a croce latina a tre navate divise da 20 pilastri racchiudenti colonne.
Il soffitto, a cassettoni in oro eseguito dall'intagliatore napoletano Checco Gori su disegno di Michelangelo Guglielmelli, presenta 4 grandi dipinti di Andrea d'Aste di Bagnoli Irpino, raffiguranti il miracolo della Manna, la flagellazione di S. Andrea, la sua crocifissione e il santo sulla croce. Dello stesso artista è la tela raffigurante la crocifissione di S. Andrea, posta sull'altare maggiore, ai cui lati i due amboni sono decorati di mosaici della fine del XII secolo. Tra le opere d'arte che vi sono conservate meritano di essere menzionate: il presbiterio, sostenuto da 2 grandi colonne; l'antica vasca battesimale di porfido rosso proveniente da Paestum; un trittico marmoreo del XVI secolo; il paliotto d'argento e l'altare costituito dal sarcofago dell'arcivescovo Andrea D'Acunto, ornato da figure in alto rilievo raffiguranti, lungo le due facce, gli Apostoli con Cristo e la Vergine, e ai lati S. Basilio e S. Nicola. Accanto all'altare un ambone sorregge una bellissima aquila, che durante il periodo dell'arcivescovo Dionisio faceva da reggileggio nel "Pulpitum Magnum".

Figura 5. 21. Il Campanile Figura 5. 22. La navata centrale

Particolarmente importante è la cripta a due navate divise da 6 pilastri con volta a crociera fatta costruire tra il 1206 e il 1208 dal cardinale Pietro Capuano.
Alla cripta si accede tramite una scala sulle cui pareti sono raffigurati in una tavola, quattrocentesca, la Madonna con Bambino e i Santi Giovanni e Andrea e la cinquecentesca Pietà.
La cripta, con gli affreschi di Vincenzo De Pino, l'altare di Domenico Fontana con la statua bronzea di S. Andrea di Michelangelo Naccarino e le statue marmoree di S. Lorenzo e S. Stefano di Pietro Bernini e le vetrate settecentesche, fu decorata nei primi anni del secolo XVII contemporaneamente alla cattedrale di Salerno, per volontà di Filippo III di Spagna che volle così onorare gli apostoli Andrea e Matteo.
Sotto l'altare sono custodite le reliquie di S. Andrea, trasportatevi nel 1208 dal cardinale Pietro Capuano, reduce della Terra Santa. Le reliquie, racchiuse tra meravigliose lastre istoriate, emanano una sostanza straordinaria dal potere taumaturgico, la "Manna", che un vecchio pellegrino, reduce dalla terra Santa, fece notare il 24 novembre 1304. Da allora le reliquie furono sistemate in modo che la manna potesse venire raccolta mediante un canaletto, in occasione delle sue frequenti e miracolose emanazioni. Dall'atrio si accede al Chiostro del Paradiso fatto costruire dal vescovo Augustariccio tra il 1266 ed 1268 come cimitero per i cittadini più illustri. Qui appare chiara l'influenza che il mondo arabo ha avuto su Amalfi, con l'eleganza tutta orientale delle bianche e sottili colonne, i cui archi sono cori acuti simili a quelli riscontrabili negli atri dei palazzi del Medio Oriente. La suggestione dell'ambiente è accresciuta dalla vegetazione e dai numerosi frammenti scultorei di età diverse che ne fanno una autentico museo all'aperto. Di particolare rilevanza artistica è un grande affresco raffigurante la Crocifissione eseguito intorno al 1330 dal pittore napoletano Roberto Oderisi.

Figura 5. 23. La statua di S. Andrea Figura 5. 24. La porta bronzea

Dal Chiostro si accede alla basilica del Crocifisso, l'antica cattedrale di Amalfi, che conserva mosaici, fregi dell'XI e XII secolo, due sarcofagi romani raffiguranti le nozze di Peleo e Teti e il ratto di Proserpina, un sarcofago del decurione Ottavio Rufo, una statua trecentesca raffigurante la Giustizia, sarcofagi trecenteschi con la Madonna e gli Apostoli, un basso rilievo quattrocentesco raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Andrea e Battista. Nella basilica, il museo accoglie i reperti che un tempo si conservavano nel Chiostro. Sono, inoltre, esposti pezzi preziosi, tra i quali la Mitra angioina del secolo XIII, un calice di orafo francese del 1300, due reliquiari realizzati con osso di bue del secolo XIV, due pianete con ricami d'oro del 1700, una portantina del 1700 con pannelli provenienti da Macao.