1.4. L'ENEOLITICO (3000-2200 a.C.)

Dati più concreti sono disponibili per il periodo Eneolitico, nel quale compaiono i primi oggetti di metallo. Risalgono a quest'epoca, ben tre necropoli della cultura del Gaudo (dal nome della necropoli più famosa, scoperta in località Gaudo a Nord di Paestum), distribuite tra la valle del Sele e la valle del Tanagro.
Anche se non sappiamo molto degli insediamenti abitativi di queste genti, i materiali trovati nelle tombe, (eleganti ceramiche ad impasto levigato, vasi a saliera, askos, lame, punte di frecce, pugnali di rame in lega con arsenico e stagno, e il tipo stesso delle sepolture a forno a grotticella artificiale, con pozzo circolare d'accesso) spingono a supporre che si trattasse d'una popolazione non più nomade, ma stabilmente insediata.
La straordinaria affinità tra i reperti della cultura del Gaudo e quelli tipici dell'area culturale cicladico - anatolica fa pensare che la cultura del Gaudo stessa fu probabilmente il risultato di un'antichissima colonizzazione della nostra provincia da parte di popolazioni di origine egea (giunte in Italia in cerca di minerali), alle quali presumibilmente si deve l'introduzione delle tecniche metallurgiche nella regione.
Doveva trattarsi di genti guerriere (nelle loro tombe non mancano mai le armi), in possesso d'avanzate tecniche di navigazione e di lavorazione dei metalli, e che indubbiamente si resero responsabili anche dell'introduzione di nuovi tipi di ceramica, d'armi, di riti e di culti.
Le genti del Gaudo si estinsero senza lasciare alcuna eredità culturale alle epoche successive: la loro chiusura agli stimoli provenienti dall'esterno ne impedì lo sviluppo, e certamente concorse alla dissoluzione della loro civiltà.

Figura 1. 4. Ascia da combattimento (Roma, Museo Preistorico Pigorini)