9.7.6. IL FICO BIANCO DEL CILENTO

Il fico è una pianta appartenente alla famiglia delle Moracee, originaria dell’Asia occidentale, introdotta in Europa da tempi antichissimi.
La pianta è un albero, a volte quasi un cespuglio di media grandezza con corteccia grigio-cinerina, liscia, rami tortuosi e foglie ampie palmate con lobi più o meno profondi.

I frutti sono di due tipi: il primo detto fiorone che matura sul finire della primavera o all’inizio dell’estate, il secondo detto tardivo o vero fico che matura alla fine dell’estate, all’ascella delle foglie su brevi rametti dell’annata.
Le varietà coltivate sono molte, con pregi particolari a seconda della forma, del colore, del sapore della polpa, della grandezza del ricettacolo, cioè la parte terminale del gambo divenuta carnosa, che erroneamente indichiamo per frutto.
Il fico si adatta a qualsiasi terreno, ma preferisce terreni fertili, profondi, permeabili e freschi per la produzione di frutti da consumare freschi e terreni piuttosto aridi, sabbiosi e calcarei per quelli da essiccazione.
E’ tipico delle regioni mediterranee a clima temperato caldo in quanto non sopporta né i freddi invernali né le piogge prolungate.

Figura 9. 38. Fico bianco del Cilento

In Italia la coltura del fico è associata ad altre coltivazioni, particolarmente a quella dell’ulivo, della vite, del carrubo e del fico d’India.
La coltivazione del fico è particolarmente diffusa nella provincia di Salerno: l’area del Cilento fornisce da sola circa 100.000 quintali di prodotto essiccato realizzato nelle aziende agricole della zona.
Coltivato nelle soleggiate e floride terre cilentane, il “Fico Bianco del Cilento”, così denominato per le sue caratteristiche, è in attesa del riconoscimento del marchio DOP ai sensi del Reg. CEE N. 2081/92.
Il frutto dal sapore dolciastro, con buccia verde giallastra, è sicuramente un punto di riferimento della tavola, grazie alle sue innumerevoli utilizzazioni e all’alto contenuto calorico.
Si consuma fresco durante la stagione estiva ed essiccato con farciture di mandorle, noci e finocchietto selvatico o ricoperto di cioccolato divenendo frutta secca e dolce da pasto durante i pranzi natalizi e i mesi invernali.

 

Figura 9. 39. Fichi secchi del Cilento