10.5.6. FESTIVAL DELLE TRADIZIONI POPOLARI

La musica tradizionale popolare, articolata su modelli originali molto antichi tramandati oralmente di generazione in generazione, costituisce ancora oggi una realtà nella vita sociale di moltissimi italiani.
Gli strumenti musicali usati dagli antichi detentori di questo vero e proprio linguaggio culturale, sono costruiti secondo tecniche rimaste praticamente immutate rispetto a da quelle in uso centinaia di anni fa, mentre alcuni strumenti, di origine relativamente più recente e di più facile uso (l’organetto), vengono utilizzati per sostituire quelli più difficili da reperire, anche per la scarsità di artigiani costruttori.
La tammorra, un grosso tamburo a cornice posto su un telaio circolare di legno sul quale sono fissati, a coppie, dischetti di metallo detti “licere”, è lo strumento musicale tradizionale dei paesi della Campania, in particolar modo di quelli vesuviani, che accompagna canti e balli tradizionali, usata da sola o con altri strumenti a percussione quali le castagnette, impugnate in genere da danzatori.
La forma musicale, ad andamento essenzialmente binario, proveniente dalla tammorra, prende il nome di “tammorriata” o anche “canzone ‘ncopp o tammurro”; a tale struttura ritmica corrisponde una particolare scansione metrica di versi, di undici sillabe, che durante il canto subisce però modifiche sia nel numero delle sillabe che nell’organizzazione.
Proprio per dare lustro all’antica tradizione delle tammorriate, nel mese di aprile si svolge a Pagani il Festival delle Tradizioni Popolari.
Il Festival, giunto alla sua IV edizione, sta riscuotendo consensi sia di pubblico che di critica, tanto da porsi all’attenzione dei più importanti quotidiani locali e nazionali.
Nella splendida cornice della Villa Comunale di Pagani lo scorso anno si sono esibiti, con grande successo di pubblico, le paranze di Maiori, Terzino, Giugliano, Montemarano, Pagani, Monti Lattari e San Giovanni a Teduccio, oltre alla Nuova compagnia di canto popolare di Giovanni Mauriello.
La giornata finale ha visto la partecipazione di gruppi provenienti da due dei paesi più affascinanti del mondo: il Messico e Cuba. Dal primo sono giunti i Mariachi, che hanno fatto esplodere la loro fantasia musicale e coreografica davanti ad un pubblico entusiasta che ha accompagnato con applausi ritmati alcune delle canzoni messicane più famose come Paloma e la Chucaraca oltre ad altre meno conosciute ma altrettanto trascinanti. Sul palco sono poi saliti i Tropic Show di Andreas Roman, che hanno deliziato gli spettatori con tipiche sonorità cubane, comprese quelle portate alla ribalta internazionale da Compay Segundo.
Sia ai Mariachi che ai componenti della band di Andreas Roman, il sindaco di Pagani e l’assessore al Turismo hanno consegnato il Crest del Comune e il cd riproducente il suono delle tammorre che, in città echeggia quale primaria forma di espressione musicale.