8.17. L'ARTE DEL MOSAICO E DELL'INTARSIO IN MARMO A PADULA

Nel corso dei secoli il mosaico (tecnica artistica che usa piccoli frammenti, tagliati in maniera più o meno regolare, di materiali eterogenei applicati su una base di stucco) e l’intarsio ( ove gli elementi di materie diverse e dalle varie dimensioni e colori sono collocati su una superficie piana con fondo collante) hanno avuto un posto di rilievo nel campo delle arti applicate, pur con gli alti e bassi di fortuna che spesso caratterizzano le arti cosiddette minori.

In questi ultimi anni, grazie al fecondo e produttivo interscambio con artisti e designer, queste arti stanno riacquistando la loro gloriosa tradizione scoprendo nuovi ambiti e aprendo nuovi spazi di sperimentazione, attraverso la realizzazione di oggetti che posseggono il loro tocco d’arte, il segno tangibile e riconoscibile della mano dell’artista-artigiano, di cui si comincia a riscoprire l’orgoglio della propria creatività. L’artigiano dialoga con l’artista, col designer, non subendone più in maniera acritica le direttive, ma proponendosi come soggetto culturale, facendo emergere, nell’esecuzione dei vari progetti, la peculiarità della tecnica utilizzata per ottenere effetti stilistici e decorativi.
Questa vivace interazione tra artisti e maestri artigiani lascia ben sperare sulla possibilità di ulteriori sviluppi sia dal punto di vista artistico che da quello artigianale, produttivo e anche commerciale. La formula dell’artigianato artistico, infatti, sta risultando sempre più vincente sul mercato, stanco dell’appiattimento culturale dovuto alla grande produzione industriale, per cui viene visto con sempre maggior favore l’oggetto fatto ad arte, unico o realizzato in piccole serie.
Dall’unione dei marmi più belli, con le loro infinite cromie e venature, e delle pietre dure dalle gioiose e dolci armonie, nasce la produzione artistica a carattere architettonico di Enrico Pinto e dei suoi figli a Padula Scalo nel Vallo di Diano.

Figura 8. 96. Beethoven

Le sue opere, ispirate all’incantato mondo della natura, appaiono sovente affini alla pittura seguendo i canoni del disegno e dell’armonia mediante l’accostamento dei naturali colori marmorei.
I mosaici e gli intarsi di Enrico Pinto, impreziositi dai Lapislazzuli, dai Turchesi, dal Giallo di Sicilia, dal Rosso Taormina, dall’Onice del Pakistan, dal Rosa del Portogallo, dal Verde delle Alpi e dai marmi originali dell’Iran, della Turchia e di Carrara, costituiscono un documento di qualificata manualità con un valore artistico di grande rilevanza, e attestano il rifiorire di una lavorazione, che sul nostro territorio sembrava avviata alla scomparsa.

Figura 8. 97. Tigre  

L’artista Pinto è presente nelle maggiori rassegne nazionali ed internazionali del settore tenute a Firenze, Bologna, Marbella, Caracas, Bristol, Tokyo e Parigi ove numerose opere sono state acquistate da collezionisti italiani e stranieri.
La natura che ha saputo dare meravigliosi colori alle pietre e ai marmi, permette a Pinto di dare plasticità e colore a materiali dall’apparenza freddi, creando meravigliose composizioni per pavimentare, rivestire e arredare tutti i tipi di ambienti.