9.7.9. IL MARRONE DI ROCCADASPIDE

Il castagno è un albero, della famiglia delle Fagacee, eccezionalmente longevo, che cresce in località montagnose dai 400 ai 1000 metri sul livello del mare.
La pianta, che può raggiungere un’altezza di 30-35 metri ed un diametro di 2-3 metri, ha corteccia molto spessa percorsa da solchi longitudinali, foglie caduche lanceolate e fiori maschili e femminili.
I frutti sono acheni, avvolti da un involucro spinoso (riccio), a forma quasi ovale appuntita da una parte, ricoperta da una buccia sottile, Fiorisce in giugno e i frutti maturano in autunno da settembre a novembre.
Il suo legno, compatto elastico e non eccezionalmente pesante, è usato nella costruzione di botti, linee ferroviarie, pali per telefono, staccionate e mobilio. Da esso viene estratto il tannino, largamente usato nella concia delle pelli, che l’Italia esporta nel mondo. Anche le foglie secche sono ricercate in farmacologia per la produzione di un balsamico impiegato nella cura della pertosse.

Dalle infiorescenze maschili si ricavano infusi e decotti, mentre l’incenerimento di foglie e ricci produce un ottimo concime potassico di cui la pianta è avida. Va sottolineato poi che il castagno è una pianta mellifera perché fornisce alle api enormi quantità di nettare.
In Italia il castagno ha un area di diffusione piuttosto vasto ed è abbondantissimo in tutta la penisola e nelle isole.
Il Cilento, zona molto ricca di vegetazione e soprattutto di boschi, vanta una notevole importanza nella produzione delle castagne. Rinomate sono le castagne di Roccadaspide e quelle degli Alburni, meglio note come i “Marroni di Roccadaspide”, una varietà pregiata di castagno e del suo frutto che è di forma rotondeggiante semisferica (un solo frutto per ogni riccio), di colore marrone-bruno lucido, particolarmente adatto al confezionamento destinato alla grande distribuzione del mercato ortofrutticolo.
La produzione annua si aggira mediamente su 4.000 tonnellate interessando soprattutto i comuni di Roccadaspide, Felitto, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Stio, Petina e Sicignano degli Alburni.

Figura 9. 42. Castagne

Il Marrone di Roccadaspide, considerato l’unico vero marrone coltivato in Campania, ha una dimensione medio-grande, una polpa compatta, piuttosto dolce, particolarmente adatto alla sgusciatura e quindi alla trasformazione di frutta fresca a frutta secca.
Al fine di prolungare la conservabilità del prodotto, la tradizione della zona prevede che le castagne vengano immesse in acqua per circa 48 ore e quindi disposte in recipienti di terracotta, misti a strati di sabbia.