Il
castagno è un albero, della famiglia delle Fagacee,
eccezionalmente longevo, che cresce in località montagnose dai 400
ai 1000 metri sul livello del mare.
La pianta, che può raggiungere un’altezza di 30-35 metri ed un
diametro di 2-3 metri, ha corteccia molto spessa percorsa da
solchi longitudinali, foglie caduche lanceolate e fiori maschili e
femminili.
I frutti sono acheni, avvolti da un involucro spinoso (riccio), a
forma quasi ovale appuntita da una parte, ricoperta da una buccia
sottile, Fiorisce in giugno e i frutti maturano in autunno da
settembre a novembre.
Il suo legno, compatto elastico e non eccezionalmente pesante, è
usato nella costruzione di botti, linee ferroviarie, pali per
telefono, staccionate e mobilio. Da esso viene estratto il
tannino, largamente usato nella concia delle pelli, che l’Italia
esporta nel mondo. Anche le foglie secche sono ricercate in
farmacologia per la produzione di un balsamico impiegato nella
cura della pertosse. |
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Dalle infiorescenze maschili si ricavano infusi
e decotti, mentre l’incenerimento di foglie e ricci produce un
ottimo concime potassico di cui la pianta è avida. Va sottolineato
poi che il castagno è una pianta mellifera perché fornisce alle
api enormi quantità di nettare.
In Italia il castagno ha un area di diffusione piuttosto vasto ed
è abbondantissimo in tutta la penisola e nelle isole.
Il Cilento, zona molto ricca di vegetazione e soprattutto di
boschi, vanta una notevole importanza nella produzione delle
castagne. Rinomate sono le castagne di Roccadaspide e quelle degli
Alburni, meglio note come i “Marroni di Roccadaspide”, una varietà
pregiata di castagno e del suo frutto che è di forma
rotondeggiante semisferica (un solo frutto per ogni riccio), di
colore marrone-bruno lucido, particolarmente adatto al
confezionamento destinato alla grande distribuzione del mercato
ortofrutticolo.
La produzione annua si aggira mediamente su 4.000 tonnellate
interessando soprattutto i comuni di Roccadaspide, Felitto,
Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Stio, Petina e Sicignano
degli Alburni. |
Il Marrone di Roccadaspide, considerato l’unico vero marrone
coltivato in Campania, ha una dimensione medio-grande, una polpa
compatta, piuttosto dolce, particolarmente adatto alla sgusciatura
e quindi alla trasformazione di frutta fresca a frutta secca.
Al fine di prolungare la conservabilità del prodotto, la
tradizione della zona prevede che le castagne vengano immesse in
acqua per circa 48 ore e quindi disposte in recipienti di
terracotta, misti a strati di sabbia. |