6.3.2 Il castello di Mercato S. Severino

Edificato a controllo di un importante nodo viario che collega la Valle del Sarno a Salerno, il castello di Mercato S. Severino fu uno dei più importanti baluardi di difesa del principato salernitano che ebbe il suo momento di massimo splendore dopo l'arrivo dei Normanni.
Roberto il Guiscardo lo assegnò al valoroso cavaliere normanno Troisio da cui ebbero origine i Sanseverino, che divennero una delle famiglie più potenti del Regno.
Nel periodo aragonese fu confiscato ad Antonello Sanseverino, che aveva preso parte alla storica congiura dei baroni, da Ferrante d'Aragona, che costrinse il principe all'esilio. Successivamente il feudo fu attribuito al principe Ferrante Gonzaga come premio per la sua splendida vittoria sul Lautrec, e da allora il castello cominciò a decadere.

Figura 6. 4. Il castello di M. San Severino
I Gonzaga lo vendettero ai Carafa, duchi di Nocera, da cui passò poi ai Caracciolo.
Nel corso dei secoli soggiornarono nell'antico castello l'imperatore Lotario III, i papi Innocenzo II, Alessandro II, Nicola II e forse Urbano II. Nel 1273 vi fu ospite S. Tommaso d'Aquino.

Il castello si articola su tre cinte murarie: la prima racchiude la sommità della collina, la seconda una vasta area scoscesa e la terza un'area pianeggiante.
Elemento caratteristico della prima cinta muraria è il Palatium, una struttura quadrangolare suddivisa in una serie di ambienti adibiti ad uso residenziale. Nel Palatium si trova la cappella palatina dei secoli XI-XII e, nelle prossimità, sono collocati la grande cisterna e il portico che aveva il compito di difesa del palazzo dal lato ovest. Un lungo corridoio, ove sono perfettamente conservati i vani per l'alloggiamento delle armi, conduceva sulla piazza d'armi, delimitata da tre torrette che conservano ancora le loro caratteristiche difensive.
La seconda cinta muraria, che conserva per ampi tratti ancora il camminamento e le merlature, è caratterizzata da quattro porte e da varie torri, di cui quattro quadrangolari e tre tonde, tutte articolate su tre livelli.
La terza cinta muraria, ad andamento triangolare ai cui vertici è posta una torretta quadrata, è caratterizzata dalla presenza, lungo la cortina, di sette torrette quadrangolari a tre livelli, una torre tonda di cui esistono solo le tracce, e della torre aragonese, anch'essa su tre livelli con vani che presentano piccole nicchie funzionali all'utilizzo di armi da fuoco.

Figura 6. 5. Una torre del castello