1.13. PERIODO NORMANNO (1077-1194)

Alla fine del X secolo l'eccessivo avvicinamento della dinastia capuana all'Impero Occidentale, le rivolte locali antibizantine e la lotta di Capua e Benevento contro i Ducati di Gaeta e Napoli, determinarono l'inserimento di un nucleo straniero nuovo nel sistema politico campano: i Normanni.
I Normanni, discendenti della famiglia Tancredi di Altavilla (Hautevills), piccolo feudo di Normandia, conquistarono in meno di un secolo i territori longobardi e i ducati costieri: posero così fine al disordine dei paesi della nostra provincia, lacerati dalle continue lotte tra Longobardi, Bizantini e Saraceni.
I Normanni conquistarono grande rinomanza in Italia meridionale sotto la guida dei tre figli di Tancredi di Altavilla: Ruggero, che riuscì a strappare in 30 anni di guerre la Sicilia agli Arabi; Guglielmo (detto "braccio di ferro") che si impossessò di Melfi; e Roberto, detto "il Guiscardo", che con le armi e con l'astuzia ottenne l'investitura del Ducato di Calabria e di Puglia. Descritti da una tradizione insincera come popolazione barbara e crudele, i Normanni erano in realtà eredi di una civiltà millenaria e portatori di una cultura che, già pienamente delineata, seppe fondersi con quelle delle popolazioni vinte, non solo mediante un processo di adattamento, ma anche attraverso un'influenza attiva, riunendo in un ordinato organismo statuale popoli di culture e costumanze diverse, proponendo un nuovo tipo di monarchia al di sopra degli istituti feudali e gettando le basi di un progetto unitario italiano, destinato a dare frutti nell'epoca rinascimentale.

Figura 1. 18. Campanile del Duomo di Salerno

Iniziava nel nostro territorio il periodo della monarchia feudale, e con essa iniziavano grandi trasformazioni nella struttura agricola e nella vita cittadina, ma al tempo stesso si soffocavano i germi delle autonomie e gli sviluppi della borghesia, che già si stavano affermando attraverso le realtà comunali su alcuni tratti della costa amalfitana. Con la dominazione normanna le città della nostra provincia, ma soprattutto gli abitanti della zona del Cilento e quelli della Piana di Paestum iniziarono a godere di una certa tranquillità e, lentamente, ripresero una vita normale, cercando di dare un nuovo assetto alla zona che, per secoli, era stata abbandonata ed era diventata regno incontrastato delle bufale e della malaria.
Da non trascurare le enormi testimonianze dell'architettura normanna nel nostro territorio; la quale, con il suo stile unitario e coerente, si distinse per la grande varietà degli elementi strutturali degli edifici religiosi, e soprattutto per le strutture architettoniche dei nostri sistemi difensivi disseminati in gran numero nella provincia salernitana.

Figura 1. 19. Panorama di Salerno