7.11. OASI DELLE GOLE DEL CALORE DI FELITTO

Figura 7. 31. Il Calore presso Felitto Figura 7. 32. L'antico ponte sul Calore

Il corso del fiume Calore, in particolare il tratto che va dal ponte di Felitto alle gole di Magliano Vetere ed anche oltre fino alle sorgenti, offre uno tra i paesaggi più suggestivi e spettacolari dell’intero Cilento. Un ambiente, ancora poco conosciuto, che è tutto un susseguirsi di gole strette e profonde, di scenari di selvaggia e incomparabile bellezza, di aspetti naturalistici che costituiscono un vero e proprio laboratorio naturale per geologi, biologi, naturalisti ed appassionati di trekking.
Proprio queste peculiari caratteristiche ne hanno fatto, nell’ambito del Parco Nazionale del Cilento, un’Oasi di 150 ettari gestita dal WWF Italia in convenzione con il comune di Felitto.

A partire dall’antico ponte medioevale di Felitto, il fiume Calore ha scavato, nel suo percorso, la roccia calcarea producendo spettacolari fenomeni carsici. Su entrambe le sponde del fiume, sono numerose le cosiddette “marmitte dei giganti”, veri e propri vortici pietrificati scavati nella roccia calcarea dai movimenti vorticosi del fiume e dall’azione abrasiva dei sedimenti trasportati dalle acque.

Figura 7. 33. Marmitta dei Giganti

 
L’orientamento delle gole in direzione SE-NO, la loro profondità e la verticalizzazione delle pareti hanno creato particolari ambienti caratterizzati da una specializzazione climatica legata alla ridotta durata dell’insolazione, al mantenimento di temperature minime e ad una elevata umidità. Da qui la presenza di specie vegetali come il Cactus, il Carrubo, Equiseti e Pungitopo che si alternano a piante di Cisto e di Laconito, ma soprattutto una notevolissima varietà di felci, di cui uno studio del Ministero dell’Ambiente ha identificate 372 specie diverse di cui 73 rare e 3 rarissime.

Figura 7. 34. Mirto

Figura 7. 35. Corbezzolo

Diffusi sono anche la Valeriana, il Frassino, l’Orniello, l’Alloro, il Mirto, il Lentisco, il Corbezzolo, la Ginestra, l’Erica, l’Acero, il Salice, il Maggiociondolo, l’Edera, l’Ontano, il Carpino, il Viburno e il Lauroceraso.
L’altezza e la ripidità delle pareti rocciose, costituiscono un ambiente ottimale per diversi rapaci quali il Falco pellegrino, la Poiana, l’Astore e il Gheppio. Non sono rari il Picchio verde, la Ghiandaia, il Merlo acquaiolo, il Martin pescatore e il Passero solitario. E’ da segnalare, inoltre, la presenza nelle gole del Calore di una colonia di Rondini di montagna, specie considerata in via di estinzione.
Tra i mammiferi, oltre alla Puzzola, al Mustiolo e al Tasso, la specie più esclusiva è la Lontra, che nelle pulitissime acque del fiume trova il suo habitat più congeniale.

Figura 7. 36. Cisto