1.7. PERIODO ORIENTALIZZANTE (725-570 A.C.)

Meglio nota è la situazione del cosiddetto periodo Orientalizzante, nel quale Pontecagnano e Capua diventano centri propulsori della penetrazione culturale ed economica del mondo etrusco nel nostro territorio.
Anche i paesi della Valle del Sarno, sotto l'influenza della cultura di Capua, ma anche in coincidenza con la fondazione di Nuceria e Pompei, perdono gran parte della propria identità culturale, assorbendo sempre più elementi culturali etruschi. Tutto ciò favorisce la formazione di nuove classi sociali legate al commercio e all'artigianato. Pontecagnano, punto di sbocco della cultura etrusca nella Valle del Sele e nelle sue fertili terre, rappresentò una tappa importante dei traffici tra l'Etruria e la Sicilia, come risulta evidente dai ritrovamenti di oggetti di produzione greca e orientale, oltre che etrusca e locale. Contemporaneamente, a Sala Consilina si andava affermando la cultura delle popolazioni enotrie, la ceramica a figure rosse o nere soppianta la ceramica a impasto. La frequente presenza di Kantharoi e fiasche con anse circolari mostra l'influenza in Campania di motivi decorativi originari della Puglia.
Anche in luoghi come Buccino, Atena Lucana, Satriano e Ruvo del Monte le decorazioni delle ceramiche ritrovate mostrano affinità con quelle della Puglia e dell'Albania. Ma già dal VII secolo a. C., i ritrovamenti di bacini di bronzo con orlo ornato e coppe per bere decorate, testimoniano un interesse da parte delle popolazioni stanziate in questi siti, all'importazione di prodotti provenienti dall'area etrusca e dall'area ionica.

Figura 1. 8. Pinzette e spatoline da Buccino