10.5.17. IL PALIO DI ANGRI E DI SICIGNANO DEGLI ALBURNI

Nella nostra provincia si svolgono annualmente due tradizionali palio: quello di origine storica di Angri con cavalli e cavalieri su costumi d’epoca, e quello di chiara origine contadina di Sicignano degli Alburni, contrastato però dagli ambientalisti che vedono in questa manifestazione una forma di maltrattamento verso gli animali.
Il Palio di Angri, che richiama tantissima gente da tutto l’Agro Nocerino-Sarnese, rievoca le grandi feste, con giochi equestri e libagioni abbondanti, che allietarono Angri quando il Principe Don Giovanni Carlo presentò gli sposi Don Marco e Giulia Caracciolo, principessa di Avellino, ai fedeli vassalli della terra di Angri.
Ancora oggi, davanti al Castello Doria, la tradizione si rinnova con il tradizionale corteo storico a cui partecipano alabardieri, tamburini, damigelle e cortigiane preceduti da un cavaliere che regge il trofeo, una riproduzione della spada di Rodrigo Alvarez detto El Cid Campeador, messo in palio. Chiudono il corteo i 16 cavalieri partecipanti al Palio, che rappresentano i Casali e le Contrade di Angri, che in processione giungono sul luogo della gara dove li aspetta il Saraceno con quattro anelli da infilare.

Ottobre tempo di castagne. Ed è proprio per esaltare le qualità culinarie di questo nutriente frutto autunnale che a Sicignano degli Alburni, un paese alle pendici del massiccio degli Alburni, si tiene a metà ottobre una sagra. Ma oltre alla bontà delle caldarroste, delle varie marmellate al gusto di castagna e dell’immancabile castagnaccio, la caratteristica che distingue questa manifestazione dalle altre è lo svolgimento del: “ Palio dei Muli, Asini e Concorrenti Tutti Presenti”.

Il Palio, che ha un fascino particolare, fa giungere nel tranquillo paese degli Alburni tantissimi spettatori provenienti dai paesi vicini che si accalcano gioiosamente intorno alla piazza molte ore prima dell’inizio della manifestazione.Gli sfidanti al via dovranno prima caricare sul dorso dei muli due sacchi pieni di castagne, dimostrando in tal modo anche la loro abilità nel posizionare il carico, e subito dopo, tra le urla di incitamento del pubblico divertito, i concorrenti partire a spron battuto. Percorsa tutta la piazza i concorrenti scompaiono inghiottiti dalla folla sui primi contrafforti della montagna per ricomparire dopo una quindicina di minuti acclamati dal pubblico in delirio per i loro beniamini. A vincere, anche quest’anno, è stato Carmine Rosalia detto Chen che cavalca Serpente, della contrada di Scuorzo.

Figura 10. 67. Il palio dei muli