8.2. LA PITTURA TRA IL XV E IL XVIII SECOLO - PARTE I |
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Delineare
un organico profilo delle esperienze, delle tendenze e delle
correnti pittoriche salernitane, è un’impresa ardua che presenta
notevoli difficoltà, soprattutto per la grave lacunosità della
documentazione. |
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Figura 8. 1. Cristofaro Scacco: S. Michele Arcangelo | |||
Andrea Sabatini, meglio conosciuto come Andrea
da Salerno, agli inizi del Cinquecento, si fece promotore di un
dichiarato rinnovamento pittorico che gli consentì di acquisire
una posizione di rilievo nell’ambito della produzione figurativa
campana. Con le tavole del polittico proveniente da Buccino di cui
rimangono la Madonna delle Grazie, S. Antonio Abate, S. Agostino e
S. Michele, l’artista salernitano rivela il tentativo di
conciliare le esperienze legate al limpido classicismo attinto da
Raffaello (di cui forse fu allievo) sperimentato attraverso
l’esito positivo del polittico di S. Valentino Torio, con i
rinnovati interessi verso formule leonardesche introdotte da
Cesare da Sesto, con il polittico della Badia di Cava dei Tirreni. |
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Figura 8. 2. Trittico di Piantanova |
Figura 8. 3. A. Sabatini: S. Antonio Abate e S. Agostino |
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Figura 8. 4 A. Sabatini: La Pietà |
Figura 8. 5. A. Sabatini: Ecce Homo |
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Figura 8. 6. A. Sabatini: Madonna delle Grazie |
Figura 8. 7. A. Sabatini: S. Michele |
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