8.7. LA PITTURA TRA IL XIX E IL XX SECOLO PARTE III

Figura 8. 39. A. Celano: Brologo

- Andrea Celano, di Perito, pittore, scultore, grafico e trascrittore dei canti della sua terra, è un artista attuale dai rapporti diretti con il mondo, avido di emozioni, sensazioni e soprattutto d’amore. Pittore di graffiante potenzialità, dai toni forti e dalle figure marcate, sa cogliere la vera cultura dei luoghi; porta dentro, dalla sua dura terra, una pena e un orgoglio che sono le chiavi di lettura delle sue opere.
Il Cilento dignitoso e irriverente, che emerge dai suoi paesaggi sospesi tra ricordo e racconto dalle figure monoluce, quasi a vedere la realtà in una sola dimensione, la più immediata, la più vicina, è la terra che invoca dagli antichi dei del vento e del fuoco un cenno di intesa, in grado di assecondare il grido di rabbia e di amore che emana dal suo grembo più profondo.

Figura 8. 40. R. Ianniello: Fiori e colore

- Renato Ianniello, di Nocera Inferiore, è un artista che spazia con incredibile facilità nell’ampia gamma di ispirazioni e di tecniche: egli usa di preferenza l’acquerello, ma non disdegna l’olio e le tecniche miste.
Nelle sue tele di soggetto naturalistico, la sua pennellata sa essere leggera, capace di cromatismi diffusi e di un buon gioco di colori e luminosità. Anche nella realizzazione dei ritratti, Ianniello giunge a piacevoli esiti quasi iperrealisti, che dimostrano una sicura padronanza degli equilibri formali e dei toni.

Figura 8. 41. A. Memoli: Paesaggio n. 3

- Antonio Memoli è uno dei tanti artisti salernitani legato alla sua terra, ai suoi ricordi che sono continuamente presenti nella sua arte. Egli continua a dipingere dolci e splendidi paesaggi con una semplicità stupefacente; la sua sensibilità e la capacità nel diffondere il colore esprimono in modo evidente la sua scelta impressionistica. Nella sua arte si notano chiaramente, attorno ad un espressionismo nitido, i segni di un personaggio immaginario che vuole rimanere lontano dai trambusti e dalla pseudo modernità cittadina che troppo spesso comporta la totale spersonalizzazione. In un insieme fatto di surrealismo molto particolare, dove non solo i personaggi ma anche le cose assurgono a un ruolo centrale nelle sue composizioni, il Memoli realizza un suo equilibrio poetico che in sintesi lo contraddistingue.

Figura 8. 42. C. De Caro: Figura n. 2

- Carmela De Caro, di Mercato S. Severino, è un’artista, la cui dimensione pittorica vive di un segno marcato che caratterizza figure intensamente vissute, che sa trasmettere, attraverso un figurativo traslato la storia, la vecchiezza, la sofferenza, la tristezza e l’esasperazione dei suoi personaggi.
La scelta dei colori e della luce, che non nascono spontanee nelle sue composizioni, dona un senso poetico profondo alle sue opere.

Figura 8. 43. M. Masi: Natura morta

- Michele Masi, di Bellosguardo, è un artista che riesce a legare i paesaggi alle sue capacità espressive, alla spontaneità e alla freschezza di sentimento imponendosi con la forza del concreto e dell’armoniosità, sicché la realtà pur sempre viva diventa la sua poetica realtà il suo segreto pensiero, la sua emozione.
Le sue tele, dai particolari effetti cromatici e chiarezza del segno, non rappresentano pennellate inquiete o significati emblematici, ma un neorealismo destinato a dire soprattutto di un luminoso equilibrio. Infatti l’artista non solo non sfugge alla realtà che lo circonda, ma la potenzia con calore umano ed incantata armonia.

Figura 8. 44. M. Pellegrino: Senza titolo

- Maria Pellegrino, di Cava dei Tirreni, è un’artista autentica che riesce ad imporsi, senza sforzo alcuno, all’ammirazione dei critici e degli amanti dell’arte, per le sue capacità creative e per la sua straordinaria forza espressiva.
Il tema principale dei suoi dipinti è il centro storico di Salerno con le sue suggestioni e i suoi problemi. Stupendi sono i paesaggi, interessanti le luminose composizioni che evidenziono la dolcezza del suo animo e il suo infinito amore per tutto ciò che è bello e sublime.

Figura 8. 45. L. Gigliotti: Mito's

- Loredana Gigliotti, salernitana, è un’artista che riesce a collocare in precisi angoli della memoria la presenza del reale e la storicità di ciò che intende rappresentare.
Sono, quelle della Gigliotti, immagini che si formano e si fondono negli strati più profondi della coscienza, dove l’uomo torna ad essere mito e la figura femminile divinità.
La suddivisione degli spazi ottenuta attraverso l’uso di rette a volte intersecantisi, a volte in parallelo, il modo di distribuire i colori, il complesso di toni e le vibrazioni della luce presenti nelle sue opere rappresentano per la pittrice l’unica possibilità che viene data alla mente raziocinante di esprimersi in un mondo assolutamente poetico.

Figura 8. 46. C. Catuogno: il giorno che muore

- Carlo Catuogno, di Cava dei Tirreni, si avvicina alla natura attraverso la mediazione del colore, attraverso un segno non convenzionale, spontaneamente e personalmente inventato. L’immaginario interno di un’onda marina, con aria e luce in essa racchiuse, un’ape come una monumentale figura totemica, la sollecitazione intensamente poetica di una materia-colore apparentemente amorfa, sono alcuni dei protagonisti della sua sottile dialettica personale.

Figura 8. 47. M. Lanzione: Riflessi notturni

- Mario Lanzione, di Sant’Egidio di Montalbino, è un artista narrativo, sottilmente trasgressivo e alla continua ricerca di se stesso. Una ricerca che riflette gli echi della personalità laica di Domenico Spinosa e di quella introversa e di alta moralità dell’amico Renato Barisani, che contribuirono non poco alla sua formazione.
Mario Lanzione nasce pittore, subito rigoroso oltre che poetico e colorista, su due versanti di lavoro: l’uno di formazione informale, evocativo e sperimentale nei materiali dalla metà degli anni Settanta; l’altro più precisamente astratto-geometrico e puramente pittorico dalla metà degli anni Ottanta.

Figura 8. 48. G. Rossi: Senza titolo

- Nelle opere di Gianni Rossi, il rapporto tra l’immagine e l’oggetto conserva un suo grado di autonomia, completamente diverso da quello violento e traumatico stabilito, nei confronti della pittura, dall’oggetto dada e da quello regressivo della pop art.
Nelle sue composizioni questo rapporto è svolto, invece, con acuta ed elegante sottigliezza, come di una pittura di una purezza quasi disincarnata che pare voler allontanare da sé ogni possibilità di allusione al mondo della realtà e tende a risolvere le sue forme nell’equilibrio di ordinate partiture geometriche e di oggetti ben riconoscibili, ad alleggerire il colore della sua consistenza fisica e a trasformarlo in una delicata apparizione luminosa.

Figura 8. 49. G. Cuomo: Il sogno degli abissi

- Giuseppe Cuomo è un pittore di scuola tipicamente salernitana, che vive un periodo molto intenso attorno alla forma, decisivo per la sua crescita artistica.
La sua è una poetica pienamente vissuta, combattuta, a volte esasperatamente violenta nella continua ricerca di una pittura del tutto personale, dove le prospettive, la profondità e la liricità si fondono in una nuova dimensione artistica tesa verso una propria verità.

Figura 8. 50. W. Fiscina: Senza titolo

- La pittura di Wanda Fiscina, di Morigerati, sfiora l’informale senza mai raggiungerlo completamente, stazionando in una zona ibrida in cui si suggerisce la figura per negarla e si attivano i miraggi di un paesaggio possibile per farli dissolvere nel momento in cui sembrano in procinto di prendere forma e determinazione.
Nella sua pittura Wanda Fiscina punta su una rivisitazione della Natura attraverso le immagini della scienza, di tutte quelle nuove frontiere del visibile che ci hanno dischiuso i congegni telescopici o microscopici del ventesimo secolo.

Figura 8. 51. A: Vitale: Donna vulcano

- Alfonso Vitale, che attinge dalla memoria e dai ricordi di alcuni suoi maestri (Gianni Dova e Mario Mardesik) gli elementi costitutivi del suo linguaggio espressivo, è un artista di Cava dei Tirreni, che fa della pittura e della poesia il risultato di una necessità interiore arricchita di studi e di esperienze e nutrita d’amore.
Le sue opere, come scrive Paolo Levi ad una sua presentazione ad una mostra milanese, “sono composizioni che riflettono un’essenzialità primitiva tipica di chi vive in un mondo tutto interiore, di un artista portato più a sognare che a guardare”.

Figura 8. 52. F. Massanova: Senza titolo

- Franco Massanova, è un artista di Stella Cilento che, recuperando, attraverso l’estrazione di segni, di simboli, di modelli, mediante un uso accorto di tecniche espressive e comunicative, alcune delle idee più originali dell’immaginario geometrico, e orientando la sua ricerca verso una perenne ridifinizione delle forme, pone la sua pittura in una sorta di consapevole ambiguità. Da una parte un ostinato tendere verso una fredda ragione formale, in cui vengono a vanificarsi le cose e gli oggetti, dall’altra un rapporto sofferto col colore, un’interrogazione inquieta su che cosa è l’arte.

Figura 8. 53. E. Terlizzi: Senza titolo

- Ernesto Terlizzi, di Angri, è un artista che ama la bellezza e la natura. Gli effetti ottici dettati dai contrasti tra colori freddi e caldi, l’atmosfera di quella luce gialla, intensamente solare, dispiegata sul colore della juta grezza, con i segni densi dei verdi, dei rosso, degli oro, su cui si insinuano corposi tagli neri, hanno il senso di una realtà effettiva, non illusoria.
Le sue opere recenti, di rarissima bellezza, propongono un pittore nuovo, totalmente preso dall’ansiosa realtà del quotidiano, dalla crisi che attanaglia le nostre menti, dall’atrofia nella quale sono affogati i facili entusiasmi degli anni Ottanta.

Figura 8. 54. G. Nigro: Araldica

- Gerardo Nigro, di Altavilla Silentina, uno scapigliato dei nostri tempi che si propone con le sue opere in un informale estremamente soggettivo che lo porta verso una sperimentazione vera e non solo di mera facciata. Le sue composizioni hanno sempre qualcosa di particolarmente indefinito, difficili da collocare o da definire. Da qui il sospetto che ciò possa essere una sua scelta precisa, quella di continuare verso stadi sempre più avanzati che consentono alle sue opere di testimoniare la musicalità e il ritmo di un linguaggio pittorico nuovo, che trova il suo punto di riferimento nel rapporto di odio-amore con la sua terra e fa partire gli slanci che esaltano, deprimono e provano l’energia dell’artista.

Tra quanti hanno contribuito, attraverso un’immagine sacra, o un paesaggio, ad arricchire il nostro patrimonio artistico meritano di essere menzionati: Marco Pino da Siena con la Santa Maria Maddalena; Andrea de Lione con l’apparizione di S. Giacomo nella battaglia contro i Mori; Carlo Rosa con il Davide che danza dinanzi all’Arca Santa e la Visione di Baldassarre; Giuseppe Simonelli con il S. Biagio; Giuseppe Tomaioli con l’Apparizione di Cristo a S. Giovanni di Dio; Leonardo Antonio Olivieri con la Madonna con Bambino e S. Giovannino; Corrado Giaquinto con l’Incoronazione della Vergine; Carlo Amalfi con i ritratti di Donna Laura Fusco Pinto ed Emanuele Pinto; Nicola Maria Recco con Natura Morta in interno di cucina; Baldassarre De Caro con Cacciagione su sfondo di Paesaggio; Michele Pagano con le vedute paesaggistiche con torrioni e torrenti; Alfonso Attanasio con le sue barche trasportate dal vento verso infiniti azzurri; Enzo Brunori con Lampare a Mare; Massimo Campigli con gli splendidi nudi di sua moglie; Carlo Carrà con il Capo di Atrani, oggi nella raccolta della Provincia di Milano; Michele Cascella con la Grotta di S. Andrea e Villa Rufolo; Antonio Corpora con Cari Saluti da Minori; Giorgio De Chirico con il suo Paesaggio Amalfitano; Domenico De Vanna con i suoi paesaggi costieri; Mino Maccari con la raccolta di tempere “Le Sirenuse”; Antonio Mancini con la Marina di Minori; Gianni Minichetti con la sua serie di mammiferi che vive allo stato selvatico tra i monti di Positano; Gennaro Forcellino con le sue raffigurazioni di feste popolari; Giuseppe Prezzolino con la Crestarella; Virginio Quarta con i suoi squarci di paesaggi della costiera; Paolo Signorino con i suoi nudi e con i volti contornati da fiori di una terra gaia e coltivata con amore.

Figura 8. 55. Marco Pino da Siena: Santa Maria Maddalena

Degli stranieri che hanno soggiornato o hanno trascorso parte della loro vita artistica sul nostro territorio e in particolar modo sulla Costiera Amalfitana, offriamo il seguente quadro sintetico: Karl Friedrich Schinkel con la Marina di Amalfi; Johann Henrich Schilbach con il ciclo di disegni ed acquerelli di paesaggi ritratti dal convento dei Cappuccini di Amalfi; William Turner con i suoi disegni della costiera; Carl Wagner con la Valle dei Mulini; Peter Willburger con la Metamorphose, un’incisione ad acquaforte con i contorni di Vietri sul Mare; Ivan Zagoniko con le sue onde, scogliere e paesaggi della costiera; Bernd Zimer con Foresta Nera, riferita alla flora sui monti di Amalfi; John Ruskin con le sue splendide immagini di Amalfi; Karl Blechen con le sue vedute di Amalfi, dei conventi, di Atrani e della Valle dei Mulini; Lisa Krugell che rifondò letteralmente la concezione del paesaggio; Camille Corot con la sua romantica veduta dalla terrazza del convento dei Cappuccini; Jacob Demus con la serie di acquerelli “Sorrentinische Acquerelle”; Mauritis Cornelis Esher con le sue litografie dedicate a Ravello e ad Atrani; Carl Lindermann Frommel con il suo monaco assorto in preghiera nella grotta dei Cappuccini; Boris Georgiev con i suoi paesaggi di piccoli centri della costiera; William Gondgon con i suoi monti a strapiombo sul mare; Edward Okun con la bellissima veduta di Amalfi dal Santa Caterina; Ludwing Richter con il suo “Tal bei Amalfi”; Anita Ree con la sua Teresina esposta al museo di Amburgo; Christoph Rist con il suo Paesaggio della Costiera Amalfitana.

Altri artisti salernitani meritano di essere citati; per ragioni di spazio li indichiamo brevemente: Giuseppe Palma con la sua pittura sensitiva che trasforma inquetitudini e angosce in un esaltante trionfo della natura e quindi della vita; Mario Pastore per le sue illustrazioni a colori della Divina Commedia; Angelo Batti con la sua tavolozza ricca di colori e di impasto; Antonio Gammardella con i nudi, i volti di donna e gli splendidi paesaggi della costiera; Guglielmo D’Alessio con le sue figure indefinibili che ci trasportano in un leggendario e antico mistero; Luigi Pagano il cui immaginario genera sentimento e passione umana; Rita Esposito che con la sua pittura dà percorsi all’inarrestabile inquietitudine del desiderio e all’invocazione della libertà; Elio Alfano con le sue immagini sdoppiate oscillanti tra l’affermazione e la negazione, il vero e l’incredibile; Gianfranco Duro con i suoi quadri affollati da composizioni e rappresentazioni teatrali; Franco Cipriani su i cui fondi neri o bianchi aderiscono echi, ombre e figure;

Figura 8. 56. Andrea de Lione: Apparizione di S. Giacomo nella battaglia contro i Mori

 Ida Mainenti che realizza opere su vetro con piombo e colori a freddo in stile liberty, mentre nelle sue opere su tela attua una rivisitazione originale e personale di forme espressioniste, privilegiando la figura umana, espressa con colori accesi e materici; Domenico De Nicolellis con le sue marine e località cilentane; Maria Pia Avallone con la sua arte grafica; Carmine Alfano romantico e sensibile; Cosimo Budetta esperto e vigoroso incisore; Anna D’Acunto con i suoi acquerelli; l’originale e moderno Francesco Di Donato; il classico Domenico Di Filippo; Gesualdo Fiumara con la sua pittura a sbalzo di notevole effetto; Adriana Gallo con la sua pittura stile liberty; il poetico e realistico Raffaele Graziano; il figurativo e astratto Mario Inglese; il lirico e sensibile Nello Iovine; il grafico Carmine Lanzara; l’armonico Fausto Lubello; il delicato Pierfrancesco Mastroberti; il classico e suggestivo Mario Modica; l’incisivo Enzo Pappalardo dalla tecnica inconfondibile; il bravo e versatile Fernando Pastore; il figurativo Salvatore Prisco; l’iperrealista Virgilio Quaranta; l’acquarellista Matteo Sabino; il romantico Mario Signorini; il classico Felice Tafuri; l’espressivo e selvaggio Nicola Tota; l’abile e promettente Biagio Totaro; il grafico Alberto Trotta e tanti altri come Gaetano e Luigi Capone, Angelo Della Mura, Manfredi Nicoletti, Raffaele D’Amato, Luigi Ferrigno, Luca Albino, Gaetano Cimini, Ulderico Forcellini, Gaetano Conforti, Raffaele Del Pizzo che portarono sulla scena nazionale e internazionale una ventata di colore e di gioia.

 

Figura 8. 57. Ida Mainenti