7.4. PARCO REGIONALE DIECIMARE

Il Parco Diecimare, istituito con legge regionale n° 45 del 29 maggio 1980, si estende su una superficie di circa 220 Km2 lungo la linea spartiacque delle colline nord-orientali del comune di Cava de’ Tirreni.
Fanno parte del Parco le seguenti località : Pennera, Vallone del Falco, Casa Longo, Pettaiarella, Falone, Monte Caruso e una piccola parte della valle Diecimare. Dal Centro Visite, situato all’ingresso del Parco, partono quattro sentieri:

  • il “sentiero natura”, ideale per le scolaresche;

  • il “sentiero del Falco”, lungo il quale è possibile osservare i rapaci;

  • il “sentiero del Bosco” che si percorre completamente all’ombra;

  • il “sentiero dei Due Golfi” da cui è possibile osservare sia il Golfo di Napoli che quello di Salerno.

Al centro del Parco è presente un piccolo Museo Naturalistico e una mostra sui prodotti tipici dell’area.

  Figura 7. 10. Bruco di Macaone
Figura 7. 11. Macaone, simbolo del Parco

Lungo il percorso “Natura” sono state create l’area didattica del Bombo per lo studio degli insetti e la casa delle api ove è possibile ammirare le api al lavoro.
All’interno del bosco sono state realizzate l’Aula Verde e il Giardino delle Orchidee dove è possibile ammirare questi splendidi fiori.
Il territorio, fondamentalmente integro, mira alla conservazione del suo patrimonio boschivo che annovera specie arboree colonizzatrici come l’Ontano napoletano, e specie miste come l’Abete bianco, il Cipresso, il Castagno oltre al Faggio, al Carpino, all’Olmo e al Frassino. Un’eccezione è la presenza dell’Agrifoglio, albero che normalmente vive a quote superiori.
Il bosco, che ammanta la spigolosa Forcella di Cava, presenta un ambiente unico e tutto da scoprire, rispetto a quello steppico e brullo del Monte Caruso.
Infatti la macchia che si trova lungo le sue pendici, costituita per lo più da sempreverdi quali il Mirto, il Leccio, il Lentisco, l’Olivastro, l’Erica, il Ginepro e la Ginestra, forma delle isole dove gli animali trovano cibo e rifugio.
La macchia è circondata dalle essenze caratteristiche degli ambienti steppici meridionali quali il Finocchio selvatico, la Carota selvatica, l’Asfodelo bianco, il Cisto rosa e quello bianco. Questa miscela di essenze garantisce una incredibile presenza di farfalle, insetti e insettivori. Il Macaone, una elegantissima e variopinta farfalla presente soprattutto nei mesi primaverilicostituisce il simbolo del Parco.
 

Le sezioni boschive di Pennera, Pettaiarella e Monte Careno presentano una flora erbacea molto interessante e variegata che comprende l’Orchidea Italica con foglie lanceolate e fiori rosei, l’Orchidea Simia con foglie ovali e fiori rosei, l’Orchidea Militare con fiori in spiga ovoidi di colore rosa-pallido, l’Orchidea Maculata, l’Ofride Apifer, l’Ofride Bombilifera e l’Ofride Gialla.
In primavera i prati del Parco sono popolati da numerose piante aromatiche e medicinali quali il Timo, la Ruta, la Lavanda, le Borragine, il Crescione e tantissime altre.
Le fioriture violacee di Crochi insieme a quelle celesti dell’Anemone appennina trasformano il sottobosco in un tappeto coloratissimo.
L’elemento faunistico che caratterizza il Parco è rappresentato dai che vivono e nidificano lungo le pendici del Monte Careno: il Gheppio, la Poiana, il Falco pellegrino, lo Sparviero, il Barbagianni, l’Allocco e la Civetta.
Tra i tronchi del Castagno è possibile ascoltare il tambureggiare del Picchio verde, del Picchio rosso maggiore e il Rampichino.
Tra i passeriformi che popolano il Parco annoveriamo il Fringuello, la Cincia, la Cutrettola, il Passero e la Capinera.
Avvistamenti eccezionali si possono fare durante i periodi di migrazione allorché specie rare come il Gruccione, l’Upupa, il Rigogolo e il Cuculo sostano nel Parco.
I mammiferi presenti nell’area sono rappresentati dal Tasso, dal Riccio, dall’Arvicola, dalla Donnola, dalla Volpe, dal Cinghiale, dalla Talpa e dalla Lepre.
 

Figura 7. 12. Civetta