7.13. AREA MARINA PROTETTA DI PUNTA CAMPANELLA |
L’Area Marina Protetta “Punta di Campanella”, istituita con
decreto del Ministero dell’Ambiente del 12/12/97, è situata
all’estrema punta della penisola sorrentina, che divide il golfo
di Napoli da quello di Salerno, e comprende i comuni di Massa
Lubrense, Positano, Meta di Sorrento, S. Angelo, Sorrento e Piano
di Sorrento.
Estesa su una superficie di 1128 ettari che interessa circa 30 Km.
di costa, essa ha lo scopo di:
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proteggere, tutelare, valorizzare e divulgare le conoscenze
delle risorse biologiche degli ambienti marini e costieri e delle
caratteristiche ambientali e geomorfologiche della zona;
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realizzare programmi di studio e di ricerca nei settori
dell’ecologia, della biologia marina e della tutela ambientale;
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promuovere lo sviluppo socio-economico compatibilmente con la
rilevanza naturalistica e paesaggistica dell’area, privilegiando
le attività locali presenti.
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Figura 7. 40. Punta Campanella |
L’intera area è suddivisa in tre
zone a diverso grado di protezione: la Zona A di riserva
integrale, la Zona B di riserva generale e la Zona C di riserva
parziale.
Le acque dell’Area Marina Protetta di Punta della Campanella
celano mutevoli habitat da scoprire in entusiasmanti immersioni:
falesie a picco si alternano a pareti dolcemente degradanti,
mentre al largo le secche rappresentano vere e proprie oasi
naturalistiche in cui si concentrano paesaggi subacquei tra i più
belli del Mediterraneo.
In questo tratto di mare è possibile incontrare una notevole
varietà di organismi vegetali ed animali sin dai primi metri di
profondità. |
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Già dalla fascia di marea, alghe verdi, molluschi gasteropodi e
crostacei iniziano la loro colonizzazione; con l’aumentare della
profondità il paesaggio cambia; le alghe diventano brune e rosse e
si incontrano spettacolari esemplari di celenterati che si
presentano sia sotto forma di colonie giallo-arancio che
tappezzano intere pareti, sia come ventagli arborei pronti a
catturare particelle di plancton, sia come anemoni di mare
multicolori.
La Posidonia oceanica, la più
diffusa tra le piante superiori marine, e che funge da barriera
all’erosione delle coste e da vero polmone per il mare, forma in
alcune aree estese e verdi praterie. Tra le sue fronde vive una
miriade di organismi che in esse trova rifugio: Ricci, Stelle di
mare dalle varie forme e colori, Ascidie rosse, Brionzoi,
Molluschi e graziosi Cavallucci marini. L’intrigo delle fronde
rappresenta l’habitat più adatto per Scorfani, Labridi, Castagnole
e Salpe.
Lo scoglio del Vervece, situato a circa mille metri dal
porticciolo di Massa Lubrense, è invece il regno delle Gorgonie
bianche e arancio che colonizzano intere pareti, delle Eunicelle
tra cui sporgono corolle di Spirografi e antenne di Aragoste,
della Paramuricea clavata con rossi ventagli alti anche un metro,
e di enormi spugne giallo arancio che si stagliano nel blu come
sculture moderne, mentre sciami di pesce azzurro di piccola taglia
attirano branchi voraci di Connetti e Ricciole. |
Figura 7. 41. Punta Campanella |
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Sullo sfondo di questo incantevole scenario si muovono numerose
specie di pesci alla frenetica ricerca di cibo. Si possono
ammirare guizzanti Cefali, a cui fanno compagnia branchi di Salpe,
Zatterini, Guarracini neri, ma anche argentei Saraghi che spesso
dividono la tana con sospettose Corvine e Musdee, Spigole e Orate.
Cernie e Sciarrani ci osservano mantenendosi a distanza mentre
schiere variopinte di Labridi esibiscono livree nuziali. |
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Figura 7. 42. Una murena nella sua tana
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Figura 7. 43. Cernia |
Per la natura calcarea della penisola, la
zona è soggetta ad intensi fenomeni carsici che hanno prodotto un
numero considerevole di cavità emerse, divenute subacquee a
seguito di movimenti tettonici e dell’innalzamento del livello del
mare.
Nella grotta della Cala di Mitigliano che si estende per 80 metri
a poca profondità, si può esplorare il suggestivo mondo delle
oscure grotte sottomarine. Vi si osservano rari esemplari di
Attinie, Granchi e Gamberi. E’ frequente l’incontro con il Re di
Triglie, con piccoli esemplari di Corvina e con il Ghiozzo
Leopardo. Non è raro imbattersi nella Brotola nera, abitante delle
profondità degli abissi che trova l’habitat ideale anche nelle
grotte oscure. Sulle pareti delle grotte si possono incontrare
Nudibranchi colorati, colonie di Madreporari, vari tipi di spugne
e rari esemplari di Brachiopodi.
Spettacolari sono la grotta dello Zaffiro e la grotta dell’Isca:
dopo un breve percorso subacqueo attraverso ampie aperture a pochi
metri di profondità, si emerge in grandi caverne abbellite da
colate di calcare simili a merletti, e da stalattiti e stalagmiti
di varie forme e colori. Alcune di esse formano colonne di fusione
che delimitano laghetti di acqua cristallina sulle quali
sott’acqua si sono impiantate Gorgonie e colonie di Margherite di
mare. |
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