3.4. VALLE DEL SARNO |
|
Alle spalle del Vesuvio, tra l'Appennino a est e i monti Lattari a sud est, si apre l'ampia valle del Sarno e, all'interno di questa, il fertile agro nocerino-sarnese. Si tratta di un territorio incredibilmente ricco sotto il profilo archeologico. |
|
Figura 3. 16. Tomba a circolo |
|
Soprattutto, sono tornate alla luce circa 1400 tombe a fossa, ampia testimonianza della cultura di popolazioni italiche che, dalla seconda metà del IX fino alla metà del VI secolo a.C., popolarono la parte più alta della valle (S.Marzano, S.Valentino, Striano e Pagano) sfruttandone l'enorme potenzialità agricola. |
|
Figura 3. 15. Tomba 1358 |
|
Presso la città di Sarno sono stati individuati alcuni abitati riconducibili al Neolitico e all'età del Bronzo, mentre alle sorgenti del fiume Sarno, elemento geografico più significativo del territorio e fiume più inquinato d'Italia, era situato un luogo di culto, attestato dalla presenza di materiale votivo e da un teatro tardo ellenistico (fine II sec. a.C.) connesso con un retrostante santuario. |
|
Le estese necropoli dovevano interessare aree non destinate alla coltivazione ed erano nettamente delimitate dai corsi d'acqua. È il caso della necropoli di S. Valentino Torio, il cui territorio ha la forma di un ventaglio aperto la cui parte curvilinea è disegnata dal percorso del fiume Sarno e la rettilinea dal cosiddetto "fosso imperatore". A loro volta le aree delle necropoli venivano suddivise da appositi canali in fosse di terreno rettangolari, strette e lunghe, probabilmente riservate a differenti nuclei familiari. Attorno alle tombe, soprattutto a quelle del periodo orientalizzante (VIII-VII secolo a.C.), un canale di forma circolare delimita l'area sepolcrale posta al centro. |
|
Tale circolo, interpretabile come rappresentazione delle capanne di abitazione, s'interrompe a nord-ovest, in corrispondenza dell'asse longitudinale delle sepolture determinando una sorta d'ingresso. Nella maggior parte dei casi il circolo si presenta scavato e segnalato da pietre arrotondate provenienti dai monti vicini. |
|
Figura 3. 17. Contenitori vari |
|
Nella seconda metà dell'VIII sec. a.C. si collocano alcune delle tombe più ricche della valle del Sarno. Ai vasi di argilla si associano corredi personali in bronzo consistenti in braccialetti, anelli, cinturoni, diademi, fusaiole, rocchetti e pesi da telaio. Materiali più preziosi non sono stati rinvenuti dal momento che gran parte delle tombe venne saccheggiata prima dell'eruzione del 79 d.C. che coprì la necropoli sotto uno strato di lapilli. |
|