3.6. AREA ARCHEOLOGICA DI FRATTE

Un piccolo ma interessante insediamento arcaico di origine etrusco-sannitica, raramente riportato sulla guide e negli itinerari turistici della Campania, è l'area archeologica di Fratte situata su una bassa collina tufacea adiacente il fiume Irno in un importante nodo di passaggio lungo un itinerario interno che mette in comunicazione la piana del Sele con la valle del Sarno e l'entroterra campano. A partire dall'ultimo venticinquennio del VI secolo a.C. e per tutta la prima metà del secolo successivo, la comunità di Fratte è coinvolta in un notevole processo di sviluppo che si riflette sia nelle necropoli dai ricchi corredi, costituiti da vasi attici di notevole qualità come ad esempio il deinos molto simile a quello rinvenuto nell'Heraion del Sele, sia nella monumentalizzazione del centro.

Figura 3. 20. Zona archeologica di Fratte

Degni di nota sono soprattutto alcuni frammenti di elementi architettonici in tufo pertinenti ad una struttura, forse un tempio di tipo etrusco con elevato in pietra, la cui realizzazione va attribuita per ragioni stilistiche a maestranze artigianali di Poseidonia; da quest'ultima giungono a Fratte anche un tipo di antefissa decorata con un fiore di loto e, un'interessante statua virile in terracotta probabilmente prodotta nella stessa bottega dalla quale era uscita la statua fittile policroma dei primi decenni del V secolo a.C., raffigurante una divinità maschile seduta in trono (Zeus o Poseidon) rinvenuta nell'area del santuario urbano meridionale della città greca.

Figura 3. 19. Area di Fratte

La collina di Scigliato diviene l'acropoli dell'insediamento, urbanisticamente ben organizzato con strade lastricate affiancate da ampi e imponenti edifici coperti con tetti decorati da terracotte policrome di un tipo diffuso in tutto il territorio campano.

La maggiore testimonianza delle molteplici matrici culturali e etniche della comunità di Fratte nel V secolo a.C., è offerta dalla documentazione epigrafica restituita dalla necropoli: non solo iscrizioni greche ed etrusche, ma anche attestazioni di nomi di italici redatti sia in osco, sia in greco, sia in etrusco.
Di straordinaria importanza è l'iscrizione impressa a crudo su un'olpetta a vernice nera che faceva parte del corredo di una tomba di Fratte, ma fabbricata a Poseidonia agli inizi del V secolo, che celebra giochi erotici tra personaggi i cui nomi li connotano come greci, etruschi e italici: Apollodoro e Onata, Vulca, Ybrico e Parmynio.
Lo spazio privilegiato d'integrazione sembra essere quello del simposio, luogo del canto e del consumo regolamentato del vino dove si allacciano legami personali ben più dei rapporti ufficiali, di carattere politico.
Di non secondaria importanza i resti di abitazioni, una grande cisterna e canali per l'acqua, un probabile impianto termale di età romana con vasche ellittiche e una necropoli con tombe a fossa.
Tutti questi reperti archeologici si possono vedere nell'attuale Parco Archeologico di Fratte, abbellito da piante e filari di conifere come un piccolo orto botanico.