Andrea Fabbri
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Giro della Corsica + Costa Smeralda
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Primo giorno. Bastia-Macinaggio (Km40)
Arrivo a Bastia con il traghetto della Corsica Ferris proveniente da Livorno attorno le 12:45 e mi
dirigo subito a nord sulla strada D80 verso la "punta del dito".
Nonostante il gran numero di auto che sbarcano dal traghetto, il traffico in direzione di Macinaggio è quasi nullo mentre la strada non presenta difficoltà e corre a qualche decina di
metri dal mare con un dolce saliscendi. La giornata è serena, il cielo completamente terso e il colore del mare è incredibile, non ricordo di avere mai visto così tanto mare
così tanto azzurro! In più punti il paesaggio merita una foto anche se so che la macchina fotografica non potrà riprodurre fedelmente un simile spettacolo di colori. Arrivo
velocemente a Macinaggio e vado all'unico camping presente, U Stazzu, appena dopo il paese. Scopro con piacere che il gestore parla perfettamente italiano e che le tariffe dei campeggi sono basse
(mediamente 8/9 euro a notte). Il campeggio non ha servizi "extra" (minimarket, pizzeria, ecc) ma è comunque tranquillo e accogliente, e la sua posizione potrebbe essere sfruttata per qualche escursione sui sentieri che conducono all'estremita' settentrionale del dito ma il viaggio è ancora troppo lungo per concedermi divagazioni, quindi domani continuero' verso St.Florent
Secondo giorno. Macinaggio-St.Florent (Km 75)
Partendo da Macinaggio si inizia subito a salire verso il passo S.Nicolas per passare nel versante occidentale del dito. La salita non
è particolarmente impegnativa con la strada che si snoda al cospetto di alcuni generatori eolici. Non appena si perde il contatto con il mare, il paesaggio diviene di colpo "montano" anche se
in realtà ci si trova a poche centinaia di metri di altitudine. Mi ricorda un poco la Barbagia Sarda con tanti recinti per animali oltre cui probabilmente è meglio non avventurarsi, noto che
anche qui c'è la "simpatica" usanza di abbandonare le carcasse di vecchie auto nei dirupi mentre del tutto nuovo per me è come sono costruiti alcuni cimiteri composti da tante cappelle
isolate distribuite ai lati della strada. Nel versante occidentale la strada ha l'asfalto malandato e si accentua l'andamento saliscendi, ma è incredibilmente spettacolare. La strada corre
tortuosa a ridosso di splendide scogliere battute dalle onde e, a parte qualche breve tratto, non ha alcun riparo verso il vuoto così diviene un eccitante e pericoloso azzardo scegliere la
traiettoria da seguire curva dopo curva. Passo per Nonza con le sue caratteristiche spiaggie nere e arrivo a St.Florent nel primissimo pomeriggio. Mi fermo al campeggio Kalliste dove conosco Giuseppe
di Torino con cui avrò il piacere di condividere parte del viaggio. Più tardi arrivano anche due cicloturisti milanesi che decidono di rimanere fermi un giorno a St.Florent.
Terzo giorno. St.Florent-Calvi (Km 70)
Oggi tocca al mitico Desert Des Agriates, che di "desert" a dire il vero ha ben poco. La salita che
inizia immediatamente non è troppo impegnativa ed è facilitata dalla temperatura fresca dato che oggi il sole è coperto da una spessa coltre di nuvole. Anche arrivato in cima il
temuto vento di maestrale è praticamente assente così procedo veloce attraverso un paesaggio a tratti lunare. Pensandoci meglio, nell'intero tratto di strada che porta da St.Florent all'innesto con la N1197, circa 28 Km, penso di avere incontrato non piu' di 7 o 8 autovetture quindi almendo in questo senso l'appellativo "desert" ha ancora una sua valenza. Dopo un intrigante incontro con una asina solitaria, scendo a L'Ile Rousse di cui visito la zona portuale e poi mi devo impegnare a fondo per
superare Capu D'Occi su uno stradone asfaltato di recente e con il traffico piuttosto intenso. Arrivato a Calvi mi sistemo al campeggio Paduella in cui di lì a poco arriverà anche un
cicloturista bergamasco diretto in Sardegna. Nel pomeriggio d'obbligo una visita all'interessante cittadella di Calvi dove concludo la giornata.