Andrea Fabbri
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da Acqualagna a Roma
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Questo viaggio non ha come scopo quello di visitare i mille paesini Umbri attraversati dalla via Flaminia (che pure da soli meriterebbero un bel viaggio...), ma bensì ha come obiettivo
quello di arrivare a Roma dove trascorrere alcuni giorni da "turista". Per il sottoscritto si tratta inoltre di un vero battesimo essendo il primo viaggio in veste di cicloturista. Il pedalare
non è certo un problema visto che pratico da anni MTB e anche il campeggio non è una novità. Tuttavia mettere insieme le due cose necessita di alcune attenzioni non ultima
quella nel preparare i bagagli e in particolare quella di riuscire a stiparli sulla bici! Alla fine, dopo un numero imprecisato di tentativi, sono riuscito a caricare tutto aggiungendo un
borsone supplementare legato con gli elastici sul portapacchi posteriore. Il tutto è pesante, ingombrante, apparentemente instabile e con il baricentro decisamente alto, ma alla fine il
borsone assolverà egregiamente alle proprie funzioni.
Primo giorno Acqualagna-Spoleto (km 120)
La prima tappa è la più lunga e, con il valico della Scheggia (630 msl) nella prima parte, forse è anche la più dura. Parto piuttosto presto e affronto la salita
che porta a Scheggia ancora in ombra. L'ascesa, pur se impegnativa, si rivela più facile del previsto e arrivo al valico senza troppi problemi. Qualche difficoltà arriva invece dal fatto che non sono ancora abituato a viaggiare con la bicicletta carica
e il baricentro alto mi fa rischiare qualche lungo nelle curve in discesa. Dopo Scheggia si scende velocemente passando per Sigillo, Fossato di Vico e Gualdo Tadino. Arrivando a Nocera Umbra
sbaglio strada proseguendo su quella principale. Dopo una discesa mi trovo però la strada sbarrata da una galleria vietata alle biciclette. Devo così tornare indietro (in
salita!) e deviare per il centro storico di Nocera. Scendendo verso Foligno la SS3 è affiancata da alcuni pezzi di superstrada per cui ci si può rilassare su una strada quasi
priva di traffico immersa nel verde dell' Umbria. Nella piazza di Foligno mi fermo per uno spuntino in compagnia di un gruppo di cicloturisti Francesi diretti a Perugia ma appena ripartito ho
un'amara sorpresa. In questo tratto la vecchia statale Flaminia è stata infatti trasformata in strada a scorrimento veloce, tutta piatta e senza ombra! Per fortuna sono quasi arrivato.
Al semaforo di Trevi svolto a destra a in una quindicina di minuti sono al camping Il Girasole dove una doccia e la cena al buon ristorante concludono la giornata.
Secondo giorno Spoleto-Narni (km 60)
Parto un po' in ritardo in attesa che il gestore si decida ad aprire la reception e mi dirigo direttamente verso Spoleto dove rientro sulla Flaminia. Dopo Spoleto la strada inizia a salire
verso il valico della Somma (646 msl). La salita non è mai molto ripida ma negli ultimi kilometri un forte vento contrario rende tutto più complicato. Superato il valico una lunga
discesona porta praticamente fino a Terni. Spuntino in un parco di Terni e quindi riparto verso Narni. La strada non presenta difficoltà se si esclude l'ultima salita che porta
all'abitato di Narni. Sarà il caldo, sarà il vento sofferto sul valico della Somma, ma per me questa è la salita più dura di tutto il viaggio! Comunque riesco ad
arrivare nel bel borgo di Narni e dopo una sosta nei giardini pubblici continuo in direzione Roma. Qualche kilometro dopo l'abitato sulla destra trovo il camping Monti del Sole di cui ricordo
volentieri la cordialità dei gestori.
Terzo giorno Narni-Roma (km 80)
Parto da Narni di buon ora e nelle prime discese sono costretto a indossare il giubbino impermeabile per fronteggiare un freddo pungente. Passo Otricoli e sfioro Civita Castellana. Avanzando
il paesaggio cambia dal verde dell'umbria al giallo dei pascoli laziali mentre greggi di animali al pascolo invadono a tratti la strada. Costeggando per alcuni kilometri la ferrovia arrivo ben
presto in vista di Roma. Prima di tuffarmi nel traffico veloce della periferia Romana cerco un posto all'ombra per riposarmi un po' . Una bella zona alberata su una altura a sinistra attira la
mia attenzione. Solo giunto sul posto mi rendo conto che non è ne' un parco ne' un boschetto. E' il cimitero! Vabbe' almeno è un posto tranquillo! Ripreso fiato non rimane che
trovare un campeggio. Io opto per il camping Flaminio che oltre ad essere "di strada" offre un buon collegamento con il centro città (bus e ferrovia) ma di contro si presenta più
come un accampamento con le tende montate una sull'altra e le docce "calde", a volte, decisamente gelide!