|
Poesie |
Per rubare istanti
Andrea Antognini 1998 © Tutti i diritti riservati
Introduzione
Avvolto nel silenzio di questa immensa solitudine, che è cresciuta con me negli anni, scrivere è diventato il legame tra realtà e sogno... e spesso non riesco quasi più a distinguerli. E, quanto più mi sono negato alla quotidianità, tanto più sono diventato consapevole del meraviglioso mondo che in ogni istante riuscivo a percepire con i miei sensi nuovi. In quei sogni d'anima, le cose più piccole diventano sorprendentemente le più grandi, le più importanti... e non è più vento, ma sospiro; non più lacrime, ma pioggia... Scie di pensieri che scorrono veloci sulle pareti bianche di un quaderno, ad increspare quel mare ancora tutto da scrivere, da esplorare... ed io, con il remo fra le mani, resto a riempire quel vuoto, quel silenzio che è in me, lasciandomi portare lontano dalle parole stesse... oltre i miei pensieri sfuggenti.
Ho conosciuto la gioventù e la vecchiaia, il sorriso ed il pianto, forse troppo presto per non restarne indifferente... Tutto questo ha socchiuso il mio cuore, affinché non vi restasse che un piccolo spiraglio da cui guardare la vita e me stesso, da cui far entrare solo qualche discreto raggio di luna.
Poi, un giorno, mi accorgo che altre onde giungono ai miei sogni e scopro di non essere più solo... creature che parlano con le mie stesse parole, che vedono le mie stesse immagini, che possono udire le mie stesse melodie... di questi esseri ne avverto il calore e, a poco a poco, lascio che le nostre anime si avvicinino, attratte da quel profondo mistero che ci rende così simili e silenziosi... così soli fra tanti.
Gridiamo felici, in quel silenzio, parole di vento... gridiamo la vita... e, nell'attesa che l'eco torni per farci una carezza, ci teniamo per mano, impauriti, che le nostre anime possano aver fatto troppo rumore...
La nostra mano spesso trema e così i nostri pensieri...
Diventiamo noi stessi poesia, come la vita e l'amore, come il colore delle cose belle... e in quel delicato esistere diventa paradosso anche il nostro respiro... dall'anima. E amiamo oltre l'amore, impariamo a piangere oltre le lacrime, riusciamo a vedere oltre l'orizzonte. E' un destino felice e crudele assieme... da cui non possiamo fuggire o, forse, non vogliamo. E cominciamo ad esistere solo per raccontare noi stessi, lanciamo richiami che solo in pochi potranno udire... ma ne saremo felici.
Tutto questo nostro respirare, ora lieve, ora affannoso è poesia. Noi stessi, in fondo, lo siamo...
Per rubare istanti
Per non perdere nel sonno
una parte di vita...
Piange il bimbo per addormentarsi.
L'adulto stenta,
nei pensieri del buio.
Il vecchio
non dorme quasi più.
Aquiloni
Vento.
Accarezza il viso,
con dolcezza.
E s'alza da te
aquilone di mille colori...
estasiato da quell'alto pensiero,
unito all'anima da un filo sottile.
Vento.
accarezzami ancora il viso,
con mano di madre.
Severa
Severa
a volte la vita.
Brusca t'insegna,
senza dolcezza.
Ad ogni istante
ci ricorda il passato
ma, spesso
distratta...
non s'accorge dei nostri sorrisi.
Delusioni
Deluso il bimbo
che scopre l'onda
rubare le sue forme di sabbia.
Deluso l'uomo
che scopre la vita
troppo vicina all'onda.
Si unisce al mare il vecchio
per non fuggire ancora...
Un giorno alla volta
Di piccoli pezzi è l'immenso
di poche parole il saggio,
e la vita...
è un giorno alla volta !
E niente altro
Di ogni suo passato Inverno,
con ogni sua lacrima,
di me...
come neve che cade sul mare...
...ricordo il freddo contatto
e niente altro.
Momenti d'acqua
Fino a ieri,
una goccia di pioggia
accendeva i miei sogni.
Oggi,
neppure il mare
mi porta alla sera.
Chiaroscuri
Chiaroscuri...
pennellate confuse d'anima,
sfumate, sapienti.
Ben resa è l'idea della vita,
della mia vita...
delle Nostre vite
rese al fine in un unico istante.
Chiaroscuri,
di gente qualunque,
domani... neppure ricordo.
Sotto i Peschi
Petali
a scendere dai rami.
D'incanto...
stagione di amori
di sonni-sognando
di qualche lacrima perduta,
e disincanto.
Il Cielo
Guardo il cielo.
Nella voce
del primo fiocco di neve...
...tutto il silenzio della solitudine.
Questo attimo
In una goccia
scorre sulle guance
questo attimo.
Scendendo
più profondamente.
Si rincorrono
sulle nostre rughe
giù fino alla bocca
per diventar parole.
Ascolterò questo tuo pianto
ascolterò il mio,
questo mio momento.
Invecchiando
Senilità.
Nidi vuoti
di uccelli migrati lontano.
Da quel camino
Da quel camino,
annerito dal tempo,
un filo di fumo
fugge dal fuoco
per diventare cielo.
Profumi
Scende in fili
la sera.
Poi, veloce,
la notte.
Dolce riparo,
discreto,
della realtà dei giorni.
Resta un vecchio seduto
a guardare la via.
L'uomo, il cane
Dove va l'uomo
col suo cane ?
E pensieri...
per entrambi.
Corse quel cane
lasciando solo l'uomo.
Randagio l'uomo,
il cane...
a cercarsi.
La casa
Bagnati i tetti
e sopra
densa foschia.
Radi camini
lasciano sfuggire un'anima bianca.
Deserta è la via
che porta a casa.
Deserta la casa
che ci aspetta.
Come di nebbia
Fresca è la notte
... e lungo i gradini di pietra
scendono i miei pensieri,
per fermarsi dove la luce finisce.
Non è il buio che mi fa paura
ma quel senso di nulla attorno.
Lontano dal fuoco
In quell'ultimo abbraccio,
di mare spumoso
...e di cielo
m'alzo,
gabbiano libero
a placare la fame
... la voglia di vento.
Senza sfere
Dov'è finito il tempo ?
Rapito dall'ansia del vivere...
ticchettio ovattato si nasconde.
Senza sfere...
senza più stagioni...
quasi senza di me.
Macchie d'autunno
Macchie d'autunno...
dipinte qua e là
tra un pensiero e l'altro
tra due onde, a riva.
Grigio e poi verde...
s'allontana... e poi blu,
e creste spumose a riportarci in noi.
E dentro s'allargano...
macchie d'autunno.
Balla
Balla... con i sogni,
... col rumore del vento
...col silenzio !
Non aspettare i musicanti...
Inizia a ballare per te !
...E non rimane niente
I giorni corrono veloci
e alla fine
di ognuno
mi accorgo
che niente è rimasto
di loro...
di me...
Il nido degli angeli
E lui...
che vola ancora
sempre,
davanti ai tuoi occhi
... si tuffa
a raccogliere i tuoi pensieri,
e fugge lontano ad intrecciarli
in nido.
Una ruga
Nel silenzio
di acqua muta
che scorre
una ruga
sottile al pensiero
scende verso il fondo
di questo nostro cielo.
Con amore
E' qualcosa
che non puoi cogliere...
...per questo
diventa opaca
e grande
e riempie ogni pensiero...
soltanto per questo.
Il mare, il cielo
Oggi,
in questa notte,
noi e la sabbia sembriamo finire
sulla riva,
solo qualche piccola onda bianca
ci fa credere
che il mare e il cielo
esistano ancora.
Il guscio dei pazzi
Seduto tra le macerie
di questa vecchia casa
mi guardo accanto
e solo gusci vuoti di pensieri
rimangono a farmi compagnia.
Nell'acqua che scorre tra i sassi
i nostri ricordi
diventano impalpabili volti.
E specchiato nelle lacrime
quel pazzo cerca ancora la sua immagine.
Ma rimane di me, dei miei pensieri
soltanto un guscio vuoto
seduto tra le macerie
di questa lunga solitudine.
Allungando le mani
Lo stesso incredulo sguardo...
Nel bimbo che scopre un sogno,
nel vecchio che sogna il nulla.
Allungando le mani
da grandi distanze,
fino a sfiorarsi,
toccarsi,
nell'essere umano.
Onde verso riva,
onde verso il largo.
L'inizio, la fine
Due istanti così lontani
e allo stesso tempo così vicini.
Due istanti così diversi
e allo stesso tempo così simili.
Due istanti così simili e grandi
soltanto per la paura che suscitano in noi.
Mistico
Notte d'incanto...
disincanto...
mistiche stelle,
e notte
brillano sul rigo del cielo.
Lunghe pause...
mistico silenzio,
e notte
affolla l'orizzonte dei nostri pensieri.
Solo un po'
Poche cose,
poche righe,
troppo...
o troppo poco...
di me.
Questa raccolta è stata pubblicata su Ygdrasil nell'edizione di Giugno 1998