E' una luce che passa

una mano fasciata

un sole che spegne...

la sua voglia nel mare.

E' un momento che muore

è soldato in battaglia

moneta senza verso...

che tengo fra i ricordi.

Scioglierò quel nodo

... troppo stretto

di follia agli occhi,

senza scappare, né correre.

A piccoli balzi,

cancellandomi l'orma alle spalle.

Sì, ti ho creduto,

ci siamo creduti

ed è sembrato bello.

Già dall'inizio.

Poi, da riva lontana

aumentato è il rumore

di quell'onda

cresciuta fino a lambire il cielo.

Ci ha travolti

spazzati lontano

su un sorriso di terra

che avevamo scordato.

Anime miopi, confinate

dentro poche passioni, pensieri,

scintille di follia consumano.

Diversi sono i fuochi,

le pazzie...

poesie dei giorni.

Non c'è ritmo preciso

movimento sgraziato

baruffa di vento

su opachi orizzonti.

L'inverno non ha mani forti,

per mia fortuna.

Scrivo e cancello

scontento, spaventato alle parole

dove non dovrei essere

ma sono scale impazzite

e dove dovrei essere

troppo silenzio.

Senza segni evidenti

dicono

sia vietato restare

senza sogni evidenti

davanti alla mia porta.

E' una notte indolore

stinge veloce

su pareti di sogni,

attimi vuoti

riempiti di stelle,

che non sono te