La storia ci ha insegnato che non possiamo dividere il concetto di crisi da quello di nuove sostanze e viceversa. Crisi e nuove sostanze sono in un rapporto biunivoco.

Come la rivoluzione industriale porto all’interno del mondo architettonico un cambiamento radicale passando dal sistema accademico rinascimentale a quello industriale meccanico standardizzato, generando e affermando un nuovo linguaggio, di nuove sostanze, cosi la rivoluzione informatica, la crisi dell’ultimo secolo, verificatasi con il passaggio da un sistema meccanico ad uno informatico, vede mutare il proprio linguaggio da un sistema oggettivo ripetitivo, ad uno soggettivo complesso.

Questa nuova sostanza all’apparenza, per i più accademici può presentarsi come un linguaggio di pura estetica che segue una moda figurativa pubblicitaria, ma con un occhio più critico è il segno evidente che la crisi è già in atto.

Nuove soggettività complesse: la pura informazione, di cui l’architettura oggi fa grande utilizzo, è messa a servizio, e ha come fine, quello di migliorare, l’aspetto funzionale estetico del vivere in tutti i suoi aspetti dai più semplici ai più complessi; ma allo steso tempo è un elemento che crea spazi spesso soggettivi e perciò differenti.
La soggettività è data dal fatto che l’interpretazione dell’informazione e spesso soggettività.

Differenza, plurifunzionalità sono le nuove sostanze che meglio identificano questo nuovo mondo informatico. Lontano dallo zoning e dalle aree funzionali, il piano strategico per l’organizzazione di una città informatica è proprio quello della diversificazione e della plurifunzionalità.
Come l’informazione porta in se, come dna, il flusso dinamico mai ripetitivo e uguale, l’architettura ,e i campi che ad essa interessano, devono partire da questo lasciando dietro i sistemi gerarchici dello zoning della meccanica della ripetitività industriale per arrivare ad un concetto di spazio dinamico flessibile e fluido.
Idea di fluidità cara all’concetto d’informazione.

La nuova sostanza della crisi-rivoluzione informatica è la plurifunzionalità.

Suoni sistemi interattivi, informazione, eventi, creano quella complessità del mondo fantastico dell’informatica.
La complessità del mutamento informatico va ricercata nell’idea di spazio inteso non più come organo ma come sistema.
Lo spazio diventa un sistema complesso di soggettività.

Di comune accordo con l’articolo del prof. A. Saggio, sembra riduttivo e in gran parte sbagliato ridurre dei temi, delle “nuove sostanze”, di cosi fondamentale importanza e di tale spessore ad un effimero e misero puro diletto estetico, come spesso si sente dire.

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