A cura della Sezione "ANFFAS Dante Torraco" di Taranto STORIA DELL'ANFFAS Tratto dalla rivista Nazionale sulla disabilità "La rosa Blu"
Con questo numero inizia la pubblicazione a puntate della storia dell’Anffas, a partire dal 1958, anno della sua costituzione. Il lavoro avrà, man mano che si proseguirà, un compendio attraverso si quale si cercherà di analizzare l’evoluzione del sistema socio-sanitario italiano. Tale lavoro ci accompagnerà fino al 2008, anno di celebrazione del cinquantenario di Anffas, e sfocerà nel pubblicazione del volume "La storia di Anffas attraverso l'evoluzione del sistema socio-sanitario in Italia dal 1958 al 2008". Roberto Speziale
I Puntata - Anni 1958-1959 "Mamma, perchè Paolo non va a scuola…non gioca con me?" Fu questa la frase, pronunciata dal piccolo Pietro, che accese nell' animo di Maria Luisa Menegotto la scintilla dell'indignazione per tutte le "normali" attività, come giocare ed andare a scuola, che suo figlio Paolo non poteva svolgere solo per il fatto di essere affetto da disabilita, cosa che lo rendeva "diverso" da tutti gli altri... eppure, ai suoi occhi di madre, Paolo era un bellissimo bambino di 10 anni, degno di amore e considerazione al pare di tutti gli altri... Correvano gli anni cinquanta, con precisione il 1958, quando Maria Luisa Menegotto, insieme ad un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità, fondò Anffas. I primi undici soci si incontrarono a Roma il 15 Gennaio negli uffici del cognato della Dott.ssa Menegotto, che a loro rivolse, in occasione della prima assemblea, queste parole: "E' comune a tutti i promotori dell'iniziativa il convincimento, tratto da una dolorosa esperienza, che i pur lodevoli sforzi dei soli benemeriti tecnici, insegnanti e medici che hanno a cuore la sorte dei fanciulli minorati psichici non saranno mai sufficienti per risolvere nella sua interezza il problema dell'assistenza e dell'educazione di questi fanciulli e che la strada da tentare e quella si far assumere direttamente dai genitori interessanti l'iniziativa di spezzare e di abbattere la barriera dell'incomprensione e dell'incuria." Grazie all'opera di divulgazione condotta sia tra i genitori che grazie al coinvolgimento dei mezzi di comunicazione allora disponibili, il numero di adesioni cominciò ad aumentare ed il 28 Marzo 1958 i soci fondatori legalizzarono l'atto costitutivo di Anffas, a cui fece seguito il primo statuto che così recitava: "Art. 1 - E' costituita con sede in Roma una associazione destinata a promuovere, sollecitare, attuare provvidenze assistenziali, educative, ricreative, scolastiche e di qualsiasi altro genere, a favore di fanciulli e minorenni di ambo i sessi, comunque minorati psichici, meno dotati, anormali nel carattere." L' Associazione viene denominata: ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE DI FANCIULLI MINORATI PSICHICI La neonata Associazione attuò da subito una fervente opera di sensibilizzazione, anche e soprattutto tra i livelli istituzionali, e riuscì cosi ad influenzare concretamente le decisioni politiche. Nell'ottobre del 1958 il ministro della sanità Monaldi stabilì l'ordinamento dei servizi ministeriali ed istituì la nuova divisione psichiatrica suddivisa in due sezioni: una con competenza sull'assistenza psichiatrica e l'altra sui problemi dell'igiene mentale. Si ponevano intanto le basi per la nascita delle prime sezioni locali, dei primi nuclei decentrati. All'estero, in molti paesi, si formavano associazioni con finalità, sia pratiche che morali, simili a quelle di Anffas. Nell' anno successivo fu consegnato alle massime autorità di governo un memorandum che indicava le finalità che, secondo Anffas, dovevano essere perseguite per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disablità e delle loro famiglie: Istituire classi differenziali; 2. Mettere a carico dei comuni e delle province le spese obbligatorie per l'assistenza ai minorati psichici; 3. Creare centri di lavoro industriale ed agricolo; 4. Istituire una forma di pensione/assicurazione a beneficio dei ragazzi rimasti orfani; Il programma dell'Associazione era rivolto innanzitutto ad azioni di propaganda ed alla Fu proprio allora che pervenne, a tal proposito, l'invito del segretario generale della National Society of Mentally Handicapped Children di Londra a riunirsi in conferenza per creare un'Associazione internazionale pro ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale. Nel frattempo le sezioni locali intraprendevano un processo di crescita che le portava a rendere i servizi forniti alle persone con disabilità e alle loro famiglie sempre più concreti e svariati. Tuttavia, all'esterno del mondo un po' "ovattato" dell'Associazione, il mondo "vero" non era ancora pronto a recepire gli importanti stimoli forniti dall' instancabile opera di sensibilizzazione intrapresa da Anffas.
II Puntata - Anni 1960/1967
III Puntata - Anni 1967/1977 "Voi state adempiendo ad una delle pin nobili e alte missioni dell'uomo: quella di essere fratello del proprio simile..." Queste le parole rivolte, nel 1968, dal Presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat alla delegazione Anffas ricevuta in occasione del decennale della fondazione dell'Associazione. Nello stesso anno, in occasione del IV Congresso della "Lega Internazionale delle Società per i ritardati mentali", tenutasi a Gerusalemme, veniva proclamata e sottoscritta, anche da Anffas, la "Dichiarazione dei Diritti del Ritardato Mentale" che afferma i diritti di libertà e dignità umana delle persone con disabilità e ribadisce il diritto ad adeguate cure mediche, al recupero fisico, all'educazione, alla sicurezza economica, al lavoro, alla partecipazione alla vita sociale in tutti i suoi momenti ed alla permanenza, quanto pin possibile, all'interno del proprio nucleo familiare, il diritto ad un tutore, alla protezione da abusi e sfruttamento....tutti diritti che non erano, all' epoca, sempre dati per certi e rispettati. Erano anni di grande fervore intellettuale e sociale, questo era evidente anche all'interno del "mondo" della disabilità. Infatti, si iniziava ad avvertire un, seppur minimo, interessamento da parte delle istituzioni: nel 1969 vennero istituite delle Commissioni dal Ministero dell'Interno e della Sanità, per discutere dei temi legati alla disabilità, a cui anche Anffas potè apportare proprio importante contributo.Con l'avvento degli anni settanta, Anffas iniziava a riflettere anche su se stessa, cercando di delineare linee programmatiche che fossero non più esclusivamente indirizzate all' accrescimento del numero dei soci (già arrivati al numero di circa 10.000), ed al superamento dello stato di vergogna e del senso di inferiorità provato dai genitori di persone con disabilità, ma all'inserimento dei propri figli nell'ambito dei normali servizi e delle normali attività, in poche parole: l'integrazione sociale. Questi concetti venivano evidenziati anche nella relazione programmatica Anffas per gli anni 1973/1974 che conteneva, tra le altre cose, il primo slogan di Anffas: "Per una concreta politica associativa Uniti nel lavoro comune Combattiamo l'emarginazione Promuoviamo la partecipazione Sollecitiamo le pubbliche Amministrazioni Sensibilizziamo l'opinione pubblica" Parole che egregiamente descrivevano le svariate attività in cui era costantemente impegnata l'Associazione. Nello stesso anno, Anffas partecipava alla manifestazione di beneficenza organizzata a Venezia dalla "Lega Internazionale degli handicappati mentali" e, con i fondi raccolti, realizzava dei servizi d'ascolto per le famiglie di persone con disabilità in cui erano impegnati neuropsichiatri, psicologi ed assistenti sociali. Gli anni successivi furono caratterizzati dall'interessamento di Anffas per la creazione di una Legge specifica per l'assistenza delle persone con disabilità, anche attraverso la sottoscrizione di una proposta di Legge di iniziativa popolare, primo tentativo di sollecitare il legislatore alla stesura di norme che tenessero realmente conto delle reali esigenze delle persone con disabilità e delle loro famiglie, dalla quale poi scaturirono le importanti Leggi concretizzatesi negli anni seguenti. Nel 1977 Maria Luisa Menegotto, ormai non Presidente Nazionale Anffas da qualche anno, veniva nominata Presidente Onorario.
IV Puntata Anni 1978/1988 Nel 1978, ormai a vent'anni dalla sua costituzione, Anffas era ormai divenuta una solida realtà ben radicata su tutto il territorio nazionale, sempre impegnata sul piano socio-politico-culturale, sebbene non perfettamente conosciuta al di fuori dell' allora cosiddetto "pianeta handicap". Da tempo promotrice di diverse iniziative volte alla creazione di nuove Leggi per la disabilità, nonché al perfezionamento di quelle già esistenti, nel 1980 Anffas inviò una formale richiesta ai Legislatori, invitandoli a farsi promotori "di una sollecita discussione ed approvazione ,della Legge Quadro sull'assistenza, affinché tutte le Regioni potessero provvedere a quanto di loro competenza", richiesta che purtroppo non venne prontamente esaudita. II 1981 fu proclamato dall' O.N.U. "Anno Internazionale della Persona Handicappata" e vide la nascita, tra le altre iniziative, di una delle prime inchieste medico-sociali sull'integrazione sociale, con particolare riguardo all'integrazione lavorativa, atte a mettere in relazione i livelli delle attitudini professionali delle persone con disabilità con i livelli di prestazioni richiesti nei diversi ambienti lavorativi, allo scopo di attuare corrette modalità formative programmabili sulle specifiche potenzialità di ciascuno. Nel frattempo, i giovani genitori fondatori erano ormai divenuti, per la maggior parte, anziani genitori ed iniziavano a preoccuparsi del futuro dei propri figli, ormai adulti. proprio nell'intenzione di fornire una concreta risposta a tali esigenze, nel 1982 veniva costituita la "Fondazione Nazionale di Iniziativa Anffas" per la tutela delle persone con disabilità rimaste orfane e la promozione della ricerca scientifica. Due anni dopo, nel 1984, dal momento che la "Fondazione Nazionale di Iniziativa Anffas" non aveva ottenuto il riconoscimento giuridico, veniva finalmente costituita la "Fondazione Dopo di Noi" alla quale Anffas assegnô la struttura di Rivarolo Canavese (TO). I130 settembre dello stesso anno fu, Maitre, celebrata, in occasione del ventennale dal riconoscimento giuridico di Anffas, la I Giornata Nazionale dell' Informazione Anffas, che, visto il successo delle varie iniziative promosse ed il rilevante consenso ed interessamento da parte dell' opinione pubblica, avrebbe visto, nel tempo, numerose riedizioni. Nel 1988 si scatenava, in Europa, un acceso dibattito in merito alla proposta di Legge, presentata in Francia, che proponeva l'eutanasia dei neonati con disabilità, fino ai tre giorni di vita. A questo dibattito Anffas partecipò sostenendo non solo il diritto di vivere delle persone con disabilità, ma anche quello di farlo nel migliore dei modi possibili, ed il diritto di crescere sfruttando al meglio le proprie potenzialità. Nel maggio dello stesso anno fu pubblicato il D.L. n. 173 relativo all'attribuzione alle Commissioni Mediche Militari dell' accertamento per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile, commissioni delle quali, insieme ad UIC, ENS ed ANMIC, entrò a far parte anche Anffas.
V^ Puntata anni 1989/1992 "Handicap Psichico e Mass Media" è il tema al quale fu dedicata la "V Giornata Nazionale dell'Informazione Anffas" svoltasi nel 1989 e, proprio nell'ottica dell'attenzione che si era scelto di dedicare ai mezzi di comunicazione di massa, Anffas aveva deciso di dotarsi di una società Editrice costituendo, proprio in quell'anno, la "Editrice Anffas" per, il rilancio del periodico "Anffas Famiglie". Alle Porte degli anni '90 Anffas si presentava con 165 sezioni in tutta Italia e con l'intenzione di ribaltare l'approccio politico al mondo della disabilità operando affinchè fosse superata la tendenza all'assistenzialismo per giungere all'affermazione dei diritti umani e civili. Già nel 1990, alle Assemblee Nazionali Anffas si iniziava a parlare di autonomia delle sezioni, viste le situazioni economiche di alcune che gravavano, poi, sull'intero bilancio associativo (sappiamo bene che tale processo avrebbe richiesto più di un decennio per essere fattivamente attuato). Nello stesso anno, Anffas stipula un protocollo d'intesa con la FISHa, federazione sportiva del CONI, per l’individuazione e la realizzazione di linee d'azione per la promozione dello sport anche per le persone con disabilità, in particolare quelle con disabilità intellettiva e relazionale, ed organizzò, in collaborazione con il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e del Ministero degli Affari Sociali, il Convegno "Handicap psichico: ricerca, formazione, servizi negli anni '90". In quell'anno anche la Fondazione "Dopo di Noi" otteneva il riconoscimento della Personalità Giuridica da parte del Presidente della Repubblica. II 1992 si apriva con l'emanazione della Legge n. 104 "Legge Quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate" che Anffas interpretò subito come "un edificio del quale sono state costruite solo delle solide fondamenta..." ed alla quale fu dedicato anche un intervento dell'allora Ministro per gli Affari Sociali Rosa Russo Jervolino all'Assemblea Nazionale. Nel frattempo, i problemi economici che già da tempo gravavano sull'associazione si facevano sempre più ingenti e si organizzavano diverse attività di raccolta fondi per sostenere l'attività della Sede Nazionale, ma soprattutto per dar vita e continuità al "progetto immagine" previsto per far meglio circolare il pensiero associativo. In questo contesto, le Terme di Castrocaro devolsero, a favore di Anffas, i proventi ricavati dalle incisioni discografiche del Concorso Nazionale "Voci e Volti Nuovi", commissionate dalla Fonit Cetra. Quell'anno si concluse con una circostanza che sembra oggi a noi estremamente attuale: l'organizzazione di una manifestazione nazionale a Roma per protestare contro i tagli previsti dalla Legge Finanziaria 1993 |