L’architettura moderna: l’ideale di bellezza

 

Nelle pagine di Moderne Architetture, una scrittura per quanto possibile depurata di pathos, Wagner mira a individuare i principi generali del moderno in architettura, anzi le condizioni stesse del rapporto tra l’architettura e il proprio tempo.

Wagner individua nell’architettura la produzione complessa di una società, delle sue tecniche, dell’uso, fattori che l’architettura ricompone in unità di stile.

L’architettura moderna doveva perciò essere frutto non di anticipazioni individuali, ma di una comune volontà di forma: una nuova architettura del tutto aliena da riferimenti eclettici, di cui Wagner stesso avrebbe creduto di scorgere l’epifania nella produzione della Secession.

 

 

 

OTTO WAGNER

ARCHITETTURA MODERNA

 

 

 

 

Lo stile

[…]

Ogni nuova creazione, se vuole essere veramente moderna, deve corrispondere alle esigenze del nostro tempo e ai nuovi materiali, deve tener conto delle conquiste tecniche ed economiche e dello spirito pratico dell’uomo moderno.

Noi siamo immersi in questo rinnovamento, caratterizzato da un abbandono sempre più frequente della larga via dell’imitazione.

La rivoluzione sarà così violenta che non si potrà più parlare di una rinascita del Rinascimento. Sarà una rinascita completamente nuova.

A differenza dei nostri predecessori, i quali avevano poche possibilità di scambio coi popoli vicini, noi, grazie ai nuovi rapporti sociali e alle conquiste di questi ultimi tempi, abbiamo a disposizione tutta la scienza e le possibilità del mondo.

L’architetto dovrà creare forme nuove e adattare quelle che corrispondono meglio alle attuali tecniche di costruzione e alle necessità del nostro tempo; solo così risponderanno a verità.

L’architetto può certo attingere al ricco forziere della tradizione: non copiare i modelli prescelti, ma adattarli ai propri fini rinnovandoli radicalmente.

 

 

La composizione

Mentre la scultura e la pittura hanno sempre i loro modelli nella natura, l’architettura si fonda direttamente sulla creatività dell’uomo e arricchisce la natura di forme completamente nuove.

Il germe di queste nuove creazioni trova un terreno fertile nella vita stessa dell’uomo; è questa, infatti, che propone i temi ai quali l’architetto deve dare una risposta attraverso gli architetti-artisti.

L’inizio di ogni creazione architettonica è la composizione.

Una planimetria semplice e chiusa darà sempre buoni risultati; si dovrà sempre considerare grave errore adattare la struttura interna di un edificio a forme esterne prestabilite o addirittura sacrificarla in favore.

La composizione sarà condizionata dai materiali previsti per la costruzione e dalle tecniche che si pensa di adottare; dalla posizione geografica, dalla presumibile data di utilizzo; dall’aspetto esterno che deve corrispondere pienamente alla struttura interna.

L’aspirazione alla verità deve essere la stella polare dell’architetto.

 

Fa parte della composizione anche l’economia artistica. Con questo termine s’intende un concetto moderno che sta a indicare un’estrema prudenza nell’uso e nella composizione delle forme che ci sono state trasmesse; il loro abuso produce sempre l’effetto contrario.

Se l’opera progettata vorrà essere uno specchio fedele del nostro tempo, dovrà esprimere il più perfettamente possibile la semplicità e la funzionalità.

 

 

La costruzione

Le tradizioni, il continuo aumento di nuove esigenze e i nuovi materiali elevarono un po’ alla volta a forma d’arte le forme primitive dei sostegni, delle pareti, delle travi, ecc. “Ogni forma architettonica è nata dalla costruzione e successivamente si è trasformata in arte”.

La costruzione viene sempre prima; senza di essa non si può sviluppare nessuna forma d’arte; se l’arte non passa attraverso oggetti concreti, non può raggiungere il suo scopo di idealizzare la realtà.

[…]

Tra i materiali che influiscono maggiormente nell’edilizia moderna, il più importante è certamente il ferro.

Le proprietà del ferro sono così straordinarie, da poter soddisfare quasi ogni esigenza; l’unica limitazione al suo impiego è quella finanziaria.

Esso ha permesso di raggiungere dimensioni illimitate, di realizzare grandi pilastrate, qualsiasi forma di copertura, offrendo tutte le possibilità nell’illuminazione degli ambienti; ha permesso una forte riduzione degli spessori dei muri, la sicurezza antincendio, la diminuzione dei tempi di costruzione.

 

 

Conclusione

Non è possibile dare una risposta esauriente al problema “come costruire”, ma la nostra sensibilità ci deve far prevedere fin da ora nelle forme d’arte che stanno nascendo in quelle che si svilupperanno in seguito il deciso affermarsi della linea orizzontale anticheggiante, della superficie liscia, della massima semplicità e dell’importanza decisiva della tecnica costruttiva dei materiali.

Scompariranno tutte le teorie che propugnano l’imitazione degli stili puri del passato.

I progressi della civiltà ci indicheranno cosa dobbiamo imparare dagli antichi e cosa lasciar perder.

Le opere d’arte diventeranno quelle che furono in ogni tempo: creazioni nuove, concepite da veri artisti.

 

 

Iter progettuale:

1.     Piena comprensione e perfetta corrispondenza alle esigenze (fin nei minimi dettagli);

2.     Scelta felice del materiale di realizzazione (vale a dire materiale facilmente ottenibile, adattabile, duraturo, economico);

3.     Costruzione semplice ed economica.