Protorazionalismo

 

Con tale espressione designiamo un momento della storia del gusto che in architettura va dagli anni ’10 alla fine della prima guerra mondiale. Esso si distingue dall’Art Nouveau in quanto ne rifiutò la morfologia o ne attuò una notevole riduzione alla geometria. Tra le principali caratteristiche del protorazionalismo è il nuovo atteggiamento verso la tecnica. Se l’Art Nouveau aveva tentato di “piegare” i prodotti della tecnica alla fantasia dell’artista, il protorazionalismo, che coincide peraltro con la diffusione del cemento armato, sfrutta proprio la possibilità dei materiali per raggiungere il suo programma semplificatorio e della massima economia.

La semplificazione delle forme, il loro affrancarsi dallo spirito decorativo proprio alla Secessione viennese costituisce anzitutto una scelta di configurazioni essenziali valide proprio per il gusto, la tendenza, il partito preso della semplicità.

Ciò si traduce in una lotta allo spreco e al superfluo.