Il Ponte Ronaco




Il Ponte Ronaco o Aurunco è immerso in un suggestivo scenario naturale a sud della città. E' un'eccezionale esempio di ingegneria romana ed è costituito da 21 arcate in reticolato e laterizio di cui le principlai misurano oltre 20 m. di altezza che corrono una disanza complessiva di 170 m. e sulle quali corre ancora il basolato romano dell'antica Via Adrianea che oggi conserva ancora in parte. E' il più importante ponte romano che si conservi in Campania. L'opera è datata tra il I e II secolo a.C. ed era una via che da Sessa conduceva a Sinuesa. Il ponte è situato fuori dalla città a circa 2 Km. Allo stato attuale, ci sono fondamentalmente due vie per accedervi. La prima è a 4 km. circa scendendo dalla via Appia e seguendola verso destra per poi percorrere, dopo 3,5 km, una breve stradina . Lungo tale percorso, poco prima di giungere al ponte, può essere osservata la rupe tagliata artificialmente probabilmente nell'ambito dei lavori di regolarizzazione prima della fondazione del ponte.
L'alternativa è a 2,5 km scendendo sempre dalla via Appia e, al bivio di Mondragone, prendendo una strada incassata, a destra. Realizzato in età traianea, nella prima metà del II secolo d.C., esso era parte integrante del collegamento viario tra Suessa, l'Appia e Sinuessa. Difatti, il luogo ove sorge il ponte era il punto di collegamento tra Sessa e Sinuessa, lungo un'antica diramazione dell'Appia: esso attraversa il rio Travata. Al ponte é legata una leggenda di età medievale secondo la quale per volere di Pietro Bailardo, <>, sorsero per incanto, in una sola notte, ben tredici ponti necessari a creare la più agevole via per raggiungere Roma. Uno di essi fu, per l'appunto, il Ponte degli Aurunci.
Il ponte, con conformazione a "schiena d'asino", é sostenuto da pilastri di 15 metri, nella parte centrale del pendio, e si articola in ventuno arcate a tutto sesto. Di esse solo due sono interamente aperte: per una vi scorre la corrente del rio mentre per l'altra passa il canaletto di scarico di un mulino a monte, nel letto del rio. Le altre arcate, parzialmente chiuse, sono state utilizzate come abitazioni campestri, stalle e ripostigli di attrezzi. La struttura dei pilastri é realizzata in muratura a sacco con rivestimento in opera incerta intersecata da laterizi. Le arcate sono a due anelli concentrici in mattoni bipedali. Inoltre sono presenti tracce di un parapetto in tufo in gran parte crollato. Maggiormente riconoscibile è, a tratti, l'antica pavimentazione in basoli vulcanici. A completare l'effetto suggestivo del Ponte concorre il contesto paesaggistico in cui è inserito oltre alla presenza, a breve distanza, di altre testimonianze dell' antichità quali quelli di alcuni edifici sepolcrali posti sulla strada che porta al Ponte Ronaco dal quartiere Borgo Nuovo . Si ricorda, inoltre, che proprio in località Ponte Ronaco, presso la necropoli, durante i lavori di scavo di un pozzo, fu rinvenuta una tomba "a ciottoli" di pietra trachitica ad inumazione e recuperato il relativo materiale.


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