Le Chiese di Sessa



Chiesa di Sant' Agostino : La fondazione della chiesa di Sant'Agostino risale al tempo di Roberto Marzano, duca di Sessa, che lo acquistò nel 1363. Successivamente esso fu ceduto dal duca G. A. Marzano agli Agostiniani che lo tennero in affidamento fino alla sua soppressione. La costruzione sorge sul luogo del precedente nobile palazzo Galluccio. La chiesa fu nel Settecento oggetto di rifacimento che avvenne probabilmente ad opera di Luigi Vanvitelli mentre alcuni interventi all'interno furono realizzati da Ferdinando Sanfelice. La facciata é molto scarna e priva di elementi architettonici di rilievo salvo il notevole portale con timpano mistilineo con cartiglio in stucco sormontato da un finestrone. L'impianto è ad aula rettangolare scandita da paraste riquadrate di ordine composito con cappelle laterali. Una cornice a dentelli separa l'ordine superiore con otto finestre intervallate da riquadri mistiline dall'inferiore costituito da una successione di arconi decorati in chiave da teste d'angelo. L'interno, decisamente barocco, é arricchito da stucchi e presenta una pavimentazione in cotto maiolicato del 1700 circa riconosciuta come opera di Matteo Giustiniani. Testimonianza dell'antica fondazione é la lastra tombale di Antonello della Ratta e Margherita Marzano risalente al XV secolo. Di notevole pregio é anche il soffitto ligneo dorato con cornice sporgente e dipinto centrale raffigurante la "SS. Trinità e S. Agostino", attribuite, con qualche dubbio, a F. Sanfelice. Sul lato corto vi sono invece rappresentate due aquile che sorreggono tra gli artigli, una il libro e nell'altra il cuore fiammeggiante simbolo degli Agostiniani. A conclusione della navata e separato da essa tramite due gradini é il presbiterio a pianta quadrangolare con cupola ellittica con lucernario priva di tamburo. Al centro vi é posto l'altare maggiore in marmi policromi. Nella prima cappella a destra é collocata la tomba di Agostino Nifo, filosofo sessano, opera del Giustiniani. Alla chiesa si accompagna l'edificio dell'ex Convento della Santissima Trinità, soppresso dai francesi all'inizio dell'Ottocento. Anche questa struttura fu modificata ed, in particolare ampliata nel XVIII secolo. La sua facciata é articolata in due livelli di cui il posteriore, scandito da lesene toscane listate, é caratterizzato da ampie finestre con timpano architravato. Al primo piano compaiono lesene lisce e balconi con timpani convessi. Mentre il tempio ha conservato la sua originaria destinazione, il convento, soppresso nel periodo napoleonico, é attualmente sede del Liceo classico Agostino Nifo e del e Convitto nazionale.








Chiesa Sant' Agostino

Statua nella chiesa San Agostino: La statua lignea (h: 175 cm) raffigura l'Immacolata secondo l'iconografia tradizionale, con due cherubini posti vicino ai piedi della Vergine, vestita con un manto azzurro e una tunica bruna arabescata. L'opera era collocata in origine nella chiesa di San Francesco sempre a Sessa Aurunca. Per quanto riguarda l'autore si è fatto il nome del veneto Giacomo Colombo (A.M. VILLUCCI, pag. 167) il quale nel 1678 si trasferì a Napoli apportando, in ambito locale, quella espressività e levità cromatica propria della scultura lignea europea. Al momento del rilievo la statua risulta ubicata nella chiesa di S. Stefano, in attesa di ritornare nella sua ubicazione originaria nella chiesa di S. Agostino
Sepolcro S Agostino: Il sepolcro in marmo è stato realizzato nel 1904 quando dalla chiesa di San Domenico ormai in rovina furono traslate le ceneri dell'umanista Agostino Nifo, vissuto tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo. Il sarcofago, posto in alto, è incassato nel muro e poggia su un basamento con decorazione a volute e iscrizione latina: NYPHI AUGUSTINI CLARUM MIHI NOMEN IN ORBE/ ME PATRIAE ET VERI NUNC QUOQUE MULCET AMOR/ ET LAETOR MEA NAMQUE HOC DENIQUE TECTA SEPULCRO/ OSSA SUESSANI COMPOSUERE PATRES/ MCMIV. Il tutto è retto da due grandi mensole. Il sarcofago presenta una lesione nella parte alta a sinistra
Soffitto: L'opera collocata al centro del pregevole soffitto ligneo della navata di Sant'Agostino, presenta una sagoma ottagonale, ed è stata realizzata da un artista rimasto anonimo, il quale sicuramente si era formato in ambito napoletano, in particolare a contatto con il Solimena più classicheggiante e a Paolo Matteis. Soggetto dell'opera è la contemplazione di Sant'Agostino: questi è collocato in basso a destra della tela con in mano un libro e una penna, mentre contempla Cristo portato in gloria dagli angeli che sostengono anche la croce, in alto a destra, è posto il Padre Eterno, altri angeli e un'aquila che tra i suoi artigli regge un cartilio su cui è riportato: PRAEDICA/ VERBUM. INSTA OPPORTUNE/ ...PORTUNE
Lastra tombale La lastra tombale in marmo scolpito ( 80x181 cm) è stata realizzata da un anonimo scultore tardogotico meridionale nella prima metà del XV secolo. Essa è collocata sulla parete sinistra della terza cappella, a sinistra, della chiesa di Sant'Agostino. Il bassorilievo raffigura un cavaliere in armatura, giacente accanto ad una donna vestita con un abito pieghettato lungo fino ai piedi. Le due figure sono incorniciate da una bifora sormontata da uno stemma con un leone rampante e croce potenziata. Per quanto riguarda l'identità delle figure, l'iscrizione in latino, posta lungo i bordi del lato sinistro, contribuisce alla loro identificazione : HANC SEPULTURAM/ FIERI FECIT DNS. ANTONIUS... DE RACTA...ET SUIS HEREDIBUS IN QUA IACET CORPUS MAGNI FICEN/ TISSIM ME MARGARITE DE MARZANO UXORIS/... ANO DNI MCCCC....XXXVII DIE III MENSIS OCT. IND. PRIMA. AMEN. I due coniugi, Antonello della Ratta e Margherita Marzano, facevano parte di una delle tante famiglie nobiliari catalane che giunsero in Italia al seguito di re Roberto d'Angiò. Il loro sepolcro con tutta la cappella è ciò che resta dell'antica fondazione della chiesa e del convento di Sant' Agostino risalente al XV secolo e proprio per iniziativa dei duchi Marzano.
Scultura: Ubicazione: In deposito presso la chiesa di S. Stefano.
L'opera in legno dipinto e dorato è stata realizzata da un artigiano locale come portantina per la statua dell'Immacolata. Il fondo è bianco con fregi dorati, agli angoli superiori sono posti due cherubini, mentre sulla parte anteriore sono riportate la corona, la mezzaluna e le stelle, simboli dell'Immacolata. Al momento del rilievo la portantina risulta ubicata nella chiesa di S. Stefano, in attesa di ritornare nella sua ubicazione originaria nella chiesa di S. Agostino.




Madonna della Libera: Ubicazione:Terza cappella sinistra. La litografia (58x38 cm) raffigura la Madonna della Libera venerata nel Santuario di Carano, una delle frazioni di Sessa Aurunca. La Vergine è raffigurata su un piedistallo affiancata da quattro angeli per lato, due dei quali reggono una corona. In basso, al centro, è la scritta: MARIA S.S. DELLA LIBERA.



Angeli musicanti: Ubicazione: Convitto Nazionale "Agostino Nifo" (cappella - parete sinistra) corso Lucilio .
L'olio su tela (cm 112 x cm 93), di scuola napoletana, raffigura ,in primo piano, un angelo con zampogna, in posizione leggermente arretrata, due angeli cantori e un tibicino, mentre in alto a destra sono raffigurati due cherubini. Molto probabilmente il dipinto deve essere stato ritagliato da una pala d'altare di dimensioni notevolmente superiori ed i soggetti rappresentati richiamano i tipi figurali degli angeli di Paolo Domenico Finoglio.

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