Le Chiese di Sessa



Chiesa di San Carlo :La chiesa barocca di San Carlo Borromeo fu eretta su una precedente fabbrica di età tardo-medievale che era probabilmente un "protoconventino" con chiesa dedicata a San Francesco dei Pignatari (così denominata perché attorniata da botteghe dei vasai) sorta, a sua volta sul luogo di una cappella dedicata a S. Maria della Neve. Essa deve gran parte del suo aspetto attuale agli interventi realizzati nel Settecento. All'esterno la facciata, in stile barocco, é tripartita da paraste toscane che delimitano una zona centrale assai più ampia. Quest'ultima si articola in una zona inferiore piuttosto squadrata, con portale d'ingresso sormontato da un severo timpano spezzato, in cui é inserito un cartiglio in stucco, ed una zona superiore delimitata da un timpano dal profilo arcuato ribassato con fastigio centrale. Le strette zone laterali sono caratterizzate da un oculo con fascia in stucco; il lato destro si prolunga in alto con il campanile a due ordini soprapposti ed, in sommità, una cupola cuspidata di gusto orientaleggiante. L'interno si articola in una unica navata dotata su ciascun lato di due cappelle con capitelli decorati a foglie di acanto rovesciate. La copertura della navata é a volta a botte lunettata con unghie mentre il presbiterio, anch'esso coperto con volta a botte lunettata , é privo di cupola. In corrispondenza dell'altare maggiore, in marmi policromi del XVIII secolo, é una tela raffigurante "S.Carlo Borromeo". Tali ambienti, aula, cappelle e presbiterio, sono tutti arricchiti da una pregevole pavimentazione in maiolica del XVIII secolo con decorazione a foglie, fiori, frutti e conchiglie, attribuita al Chianese. Alla destra del presbiterio é la sacrestia, a pianta rettangolare, coperta da volta a padiglione con lunette in cui si intuiscono, ancora, tracce di affreschi. La chiesa é, inoltre, dotata di un succorpo risalente alla seconda metà del XVII secolo. Ad esso si accede dal presbiterio tramite una scala. La cripta é a pianta rettangolare con scarsella coperta a botte e nicchie binate. L' ambiente é caratterizzato da una decorazione bordata da una fascia a grappoli d'uva mentre il pavimento é realizzato con riggiole del 1778 a formare il motivo di una grande rosa dei venti. La cripta risulta di particolare interesse perché affiancata da una saletta funeraria dotata di vasche e nicchie per la decomposizione dei cadaveri secondo quella che era un'antica tradizione medievale. Sul fondo é posizionato un altare in stucco sovrastato da un affresco della fine del XVIII secolo raffigurante la " Madonna delle sette spade con anime purganti". A breve distanza, all'esterno, é una struttura muraria in "opus quasi reticulatum" che oggi viene usata con funzione di contenimento per il giardino appartenente alla chiesa.

Chiesa San Carlo Borromeo

 
Epigrafe . Zona: Ingresso a sinistra.
L'epigrafe è incisa su una lastra di marmo (150x100 cm) e si trova a sinistra dell'ingresso della chiesa, nella sua ubicazione originaria. L'iscrizione è racchiusa da una cornice mistilinea e riporta i capitoli del Regio Monte di S.Carlo: FERDINANDUS IV DEI GRA REX/ D.OM./ TRA LI CAPITOLI DEL REG.MONTE/DI S.CARLO DI SESSA/ CAP.III/ TUTTI QUELLI FRATELLI O SORELLE DEL REG. MONTE/DI S.CARLO DI SESSA CHE NON PAGHERANNO PER DUE /MESI CONTINUI LE SOLITE GRANE CINQUE SIANO/ CONTUMACI E PRIVI DI VOCE ATTIVA E PASSIVAA COME/ ANCHE DI TUTTI LI SUFFRAGY ED ALTRI GODIMENTI/ DI DETTO REG. MONTE SENZA POTER PRETENDERE LA/ RESTITUZIONE DI QUANTO SI TROVERANNO AVER PAGATO/ SPETTANDOLI SOLAMENTE LA CELEBRAZIONE DI DUE MESSE/ LETTE AD REQUIEM PER CIASCHEDUNO DOPO LA DI LORO/ MORTE. DALLA QUALE CONTUMACIASIANO ESENTI QUELLI/ FRATELLI CHE SONO LEGITIMAMENTE IMPEDITI PER/ INFERMITà, ASSENZA O ANDASSERO FUGGIASCHI PER/ QUALCHE INQUISIZIONE, LI QUALI DEBBANO PER UN MESE DOPO/ CESSATI L'IMPEDIMENTI SUDDETTI PAGARE TUTTE LE/ MESATE ATTRASATE, ALTRIMENTI SIANO CONTUMACI/ COME DI SOPRA SI E' DETTO/ CAP. XVII CHE IN NIUN CONTO SI POSSANO ASCRIVERE PER/ FRATELLI O SORELLE DI DETTO REG. MONTE PERSONE CHE/ SIANO DEL PRIMO O SECONDO CETO DI DETTA CITTA' OPPURE/ CHE NOBILMENTE VIVONO. ED ACCADENDO CHE ALCUNO DE/ FRATELLI ASCRITTI IN DETTO REG. MONTE SI AVANZASSE/ IN NOBILTA', SIA IL MEDESIMO ESCLUSO DI VOCE ATTIVA E PASSIVA/ MA SOLTANTO POSSA GODER LI SUFFRAGY E LA DOTE. Note: La chiesa fu costruita agli inizi del XVII sec. ad opera della compagnia dei laici di S.Carlo Borromeo su una preesistente chiesa della Madonna della Neve. Il De Masi scrive che qui dimorò S.Francesco d'Assisi e che dopo la sua morte la chiesa fu a lui dedicata.
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senza foto Dipinto di San Gennaro . Zona: Quinta cappellina a destra.
L'opera è stata realizzata nel XVIII secolo da un'ignoto pittore napoletano per la stessa cappellina dove ora si trova. Il dipinto (150x100 cm) raffigura a sinistra, S.Gennaro inginocchiato con un libro nella mano destra affiancato, a destra, da un uomo vestito solo di un mantello e con una gamba e la testa bendate, mentre la parte alta è occupata da una gloria di puttini, dei quali uno porta il pastorale. Purtroppo la tela si trova in pessime condizioni, i colori risultano oscurati rendendo falsata la lettura dell'opera.
 
Dipinto Lazzaro e il ricco Epulone . Zona: Controfacciata cantoria .
La tela (110x110 cm) è stata dipinta nel XVIII secolo da un ignoto pittore campano . Essa si trova nella sua ubicazione originaria, cantoria di controfacciata, e raffigura la storia di "Lazzaro e il ricco Epulone". La composizione dell'opera si articola intorno ad un tavolo collocato al centro della scena, al quale siede Epulone circondato da donne e uomini; Lazzaro siede a terra, ai piedi di una colonna, vestito di soli stracci; sullo sfondo la scena è chiusa a sinistra da due donne che si affaccendano in cucina e, a destra,dal giardino del palazzo. Anche quest'opera, come altre nella stessa chiesa, si rova in pessime condizioni.
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senza foto Stemma del Regio Monte San Carlo . Zona: Pavimento del presbiterio e sagrestia.
Il pavimento in cotto maiolicato è stato realizzato nella seconda metà del XVIII secolo da un anonimo reggiolaro napoletano (forse il Chianese), con raffigurato lo stemma del Regio Monte di S.Carlo composto da tre stelle e un monte, incorniciato da volute sormontate da una corona con ai lati rami d'ulivo e, in basso, un cartiglio su cui è dipinta la scritta: REG. M.NTE DI S.CARLO 1778. La parte del pavimento maiolicato che si trova nel presbiterio è ornato da volute intrecciate a festoni di frutta e fiori.
Mistero della Deposizione della Croce .
Confraternita S. Carlo Borromeo. Da restauro 1996.


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